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L’intervista a Luca Albonico, presidente FIN del Piemonte


Un grido di allarme da parte del presidente della FIN Piemonte e Valle d’Aosta: molti gli impianti che a dicembre chiuderanno per l’attuale costo delle utenze energetiche. Dopo le medaglie degli Europei le piscine chiudono. Necessari immediati ristori ed esenzione IVA per lo sport.

Albonico, come è la situazione impiantistica? “Abbiamo avuto un’estate che ci ha fatto dimenticare per un attimo pandemia e caro bollette, ma purtroppo siamo ritornati velocemente ad una realtà drammatica. Dopo un campionato Europeo che ha visto le nostre Nazionali protagoniste assolute risultando nel medagliere finale, l’Italia al primo posto dei campionati Europei e dopo un’estate che ha visto di nuovo le piscine popolate, oggi la quasi totalità dei gestori si trova di fronte alla scelta obbligata di chiudere gli impianti nei mesi più freddi”.

È davvero impossibile la sopravvivenza delle piscine? “Se lei pensa che un impianto medio spende qui al Nord 120.000 - 150.000 euro tra energia elettrica e termica e questa voce sarà moltiplicata per 3-4 volte, la matematica non ci lascia scampo. Inoltre a gennaio entrerà in vigore una parte della riforma sullo sport che paradossalmente porterà ancora più costi alle società. Una riforma necessaria, ad esempio, per la tutela dei tanti istruttori e tecnici, ma che purtroppo in questo momento aggiunge costi ad una situazione già deficitaria”.

Quali accorgimenti possono prendere i gestori di impianti? “I gestori sono da sempre molto attenti alla conduzione degli impianti sotto il profilo energetico. Le piscine vengono coperte di notte con teli termici, le temperature sono ottimali e controllate continuamente… Il rammarico è che impianti così energivori non siano stati inseriti ad esempio nelle agevolazioni del 110% (N.d.R. in realtà erano contemplati solo gli spogliatoi ma con una formula irrealizzabile per gli impianti natatori) o addirittura creando un sostegno impiantistico ad hoc. Governo e MEF dovrebbero agire subito”.

Quali sono le vostre richieste? “Oggi abbiamo poche soluzioni: sostegni immediati inserendo delle voci specifiche nel decreto aiuti, rivolte al sostegno degli impianti sportivi. Poi la riforma dello sport prevede l’inserimento dell’esenzione IVA per le prestazioni sportive nel 2024, bisogna inserirla subito! A medio termine una riqualificazione impiantistica con programmi specifici da parte del Governo e del MEF. Bisogna però fare in fretta altrimenti gli impianti muoiono. Vede, in Italia c’è stato un sistema, soprattutto negli impianti natatori, di assegnazione delle gestioni alle società sportive, scaricando su di esse nel tempo costi delle utenze, manutenzioni, ecc. All’estero, nella vicina Francia o in Svizzera e Germania, è lo Stato che si occupa di questi costi, le società sportive fanno lo sport. Questa situazione, che comunque fino all’epoca pre-Covid ha funzionato anche bene, oggi è saltata e dimostra tutti i suoi limiti. Lo Stato oggi deve colmare quel gap, investa maggiori risorse sullo sport altrimenti si aspetti il default”.

La Regione Piemonte? “Con la Regione e in particolare con Alessandra Biletta e Franco Graglia (FI), abbiamo lavorato per circa due anni con grande attenzione e collaborazione. Proprio nel mese di settembre si concretizzerà una misura dedicata al comparto delle piscine che varrà circa 840.000 euro già inserita nel Bilancio di previsione della Regione Piemonte. Un intervento che andrà in aiuto alle oltre 30 società sportive che gestiscono circa 72 impianti natatori pubblici e una decina privati, nei quali trovano occupazione 500 lavoratori subordinati e 1.500 collaboratori sportivi. Un aiuto importante che purtroppo, da solo, non basterà però a scongiurare interruzioni di servizio”.

redazione vanovarava.it

 


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