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‘Ndua ‘Nduma: Pescara


Di Manuela Riboldazzi

La sfida tra Pescara e Novara potrebbe decretare la terza forza del campionato, dopo Crotone e Cagliari... Le due formazioni si trovano infatti in terza posizione con 49 punti, anche se sugli azzurri “pesa” la penalizzazione di due punti inflitta ad inizio stagione. I tifosi del Novara si sono già organizzati per non lasciare “soli” i giocatori neppure nella lunga e insidiosa trasferta abruzzese, dove Gonzalez e compagni si giocheranno molto nell’obiettivo di centrare i play-off a fine stagione, dopo aver già raggiunto la salvezza della categoria con largo anticipo.

La Storia: Nel 1930 venne a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo. Al termine della stagione 1940-41 arrivò per il Pescara la prima promozione in Serie B. La squadra, allenata dal campione del mondo Mario Pizziolo, vinse il proprio girone totalizzando 44 punti e arrivò seconda nel girone finale dietro alla Fiumana. L'anno successivo la squadra, esordiente in seconda categoria, sfiorò la promozione venendo superato dal Vicenza alle ultime giornate.
Al termine della stagione 1951-52 i biancazzurri, guidati da Del Grosso, raggiunsero la promozione in IV Serie vincendo il girone L. Per gran parte degli anni cinquanta la squadra, con Umberto De Angelis in panchina, non riuscì a centrare l'obiettivo della promozione in Serie C, sfiorandola durante la stagione 1955-56 (prima stagione in cui la squadra giocò nello stadio “Adriatico”, inaugurato il 29 dicembre 1955), perdendo in casa lo spareggio contro la Reggina. La promozione in terza divisione avvenne due anni dopo, al termine della stagione 1957-58.
Al termine della stagione 1971-72 la compagine adriatica, partita con l'obiettivo della promozione, sprofondò in Serie D. Il Pescara si riscattò ottenendo una doppia promozione: nel campionato 1972-73 la squadra vinse il girone H tornando così in Serie C, mentre nella stagione seguente, sotto la guida di Tom Rosati, il Pescara tornò in Serie B dopo un testa a testa con il Lecce da cui gli adriatici uscirono vincitori, favoriti tra l'altro da un punto di penalizzazione inferto ai salentini che si erano rifiutati di scendere in campo nella partita contro il Marsala per la mancanza dell'arbitro designato.
Nella stagione 1976-77 il Pescara ottiene la promozione, la prima in Serie A per il club adriatico. Nella stagione 1981-82 retrocesse in Serie C1. All'inizio del campionato 1982-83 il presidente Vincenzo Marinelli, richiamò in panchina Tom Rosati che al termine della stagione riporterà la squadra in Serie B.
Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa.
Negli anni successivi il Pescara disputò alcune stagioni in Serie B: dopo una stagione conclusa al tredicesimo posto, il campionato 2000-01 si rivelò disastroso per la squadra che al termine della stagione retrocederà nonostante l'avvicendamento di ben quattro allenatori (Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e di nuovo Delio Rossi).
Ritrovatasi dopo diciotto anni in terza divisione, per la stagione 2001-02 la squadra fu rifondata con elementi provenienti dalla Serie C1 e affidata al fratello del direttore sportivo della squadra, Ivo Iaconi. Tornato in Serie B, nella stagione 2003-04, il Pescara disputò un buon girone di andata ma un calo di rendimento nel girone di ritorno fu determinate nella retrocessione in Serie C1, nonostante i 21 goal di Emanuele Calaiò e l'avvicendamento in panchina di Cetteo Di Mascio al posto di Ivo Iaconi.
Il 5 ottobre 2007 la società, in ormai carenti condizione economiche (era stata penalizzata di un punto a causa di un ritardo nel pagamento dei versamenti IRPEF), procedette ad una ricapitalizzazione, aperta anche a soggetti esterni; la squadra passò dapprima alla CIT Travel, quindi alla società anonima svizzera Eurocat SA. Dopo una serie di manifestazioni dei tifosi contro la società inadempiente, il Pescara rimase ancora in vendita, ma il 19 dicembre 2008 a causa di pesanti debiti la società Pescara Calcio S.p.A. fu dichiarata fallita dal tribunale civile cittadino. In seguito, dopo l'affidamento al curatore fallimentare Dott. Saverio Mancinelli, sarà egli stesso a fissare per il 20 gennaio 2009 presso il medesimo Tribunale Civile una base d'asta di vendita aziendale di 600.000 euro per l'acquisizione del club. E in quella sede, tra l'entusiasmo di una foltissima rappresentanza della tifoseria organizzata (il cui ruolo si rivelò determinante nell'opera di ricostruzione), aggiudicataria dell'asta si rivelò essere la Delfino Pescara 1936.
Nella stagione 2011-12, visto il passaggio al Lecce di mister Di Francesco, la guida della squadra viene affidata a Zdeněk Zeman, fortemente voluto dal presidente Giuseppe De Cecco. Il Pescara trova la svolta nella partita col Padova vincendo 6-0 in trasferta e cominciando una vera e propria marcia trionfale che lo porterà il 20 maggio, a seguito della vittoria per 1-3 allo stadio “Luigi Ferraris” di Genova contro la Sampdoria, a festeggiare il ritorno in Serie A dopo 19 anni con una giornata di anticipo. Il tridente d'attacco titolare, formato da Ciro Immobile (capocannoniere con 28 gol), Lorenzo Insigne (18) e il capitano (ed ex azzurro) Marco Sansovini (16) risulta essere uno dei più prolifici di sempre in Serie B con ben 57 reti totali.
L'anno successivo torna nella serie cadetta dopo aver inanellato una serie di record negativi, come il peggior attacco (appena 27 i gol segnati), la peggior difesa (84 reti subite, più di 2 a incontro), la peggior differenza reti (-57) e infine le 28 sconfitte su 38 partite giocate (17 delle quali nel disastroso girone di ritorno), quest'ultimo assoluto record negativo nella storia della Serie A a 20 squadre.
Nella stagione del ritorno in Serie B viene ingaggiato il tecnico marsalese Pasquale Marino. Il girone d'andata è concluso al terzo posto, alle spalle di Palermo ed Empoli. Tra dicembre e gennaio, però, la squadra perde sei partite consecutive e sprofonda addirittura fuori dalla zona play-off. La squadra, affidata a Serse Cosmi, prosegue in una lenta discesa chiudendo il campionato al quindicesimo posto finale. L'anno successivo i biancazzurri sono allenati dall’attuale mister del Novara Marco Baroni. Il 16 maggio 2015, alla quarantunesima e penultima giornata, la sconfitta contro il già retrocesso Varese costa la panchina a Baroni. La squadra, nona in classifica a due punti dagli spareggi promozione, viene affidata così al tecnico della Primavera Massimo Oddo, che eredita la panchina che fu anche del padre Francesco negli anni novanta. Si tratta del primo caso nella storia del calcio professionistico italiano in cui padre e figlio abbiano allenato la stessa squadra. La vittoria contro il Livorno consente di concludere il campionato in settima posizione e centrare un’insperata qualificazione ai play-off. Il Pescara elimina dapprima il Perugia nel turno preliminare, passando alla fase successiva. Nelle semifinali contro il Vicenza i biancoazzurri si impongono per 1-0 allo stadio “Adriatico” e pareggiano per 2-2 al “Menti”, giungendo alla doppia finale contro il Bologna, conclusa con due pareggi (0-0 e 1-1), ma sono i felsinei ad andare in Serie A per il miglior piazzamento in classifica.

Lo Stadio: Lo stadio “Adriatico - Giovanni Cornacchia” è lo stadio principale della città di Pescara, inaugurato nel 1955. L'impianto è nato come struttura polivalente ed è un centro del CONI. La struttura è destinata principalmente al calcio, vi si svolgono le partite del Pescara e le gare di atletica leggera. Lo stadio, situato nel quartiere Portanuova e ristrutturato nel 2009, è stato sede principale dei Giochi del Mediterraneo, ospitati a Pescara per la loro sedicesima edizione. Nel passato ha ospitato varie partite della Nazionale italiana di calcio ed è stato selezionato come stadio di riserva per i mondiali del 1990, oltre ad aver ospitato varie partite durante le Olimpiadi di Roma del 1960.
Il progetto iniziale è stato ideato dell'architetto Luigi Piccinato. La struttura è ovale ed è stata disegnata seguendo le linee dello stadio “Olimpico” di Roma. Dal punto di vista architettonico è di interesse la soluzione ad archi adottata per il sostegno delle tribune. Inizialmente lo stadio si presentava con un solo livello di spalti e poteva ospitare solamente 10.000 spettatori. In occasione della prima promozione del Pescara in Serie A, nel 1977, lo stadio è stato oggetto di interventi di ampliamento delle curve e delle tribune con l'innesto di un secondo anello sulla tribuna aumentando la capienza fino a 34.000 spettatori. In alcune occasioni, prima del 1985 (anno della strage dell'Heysel), quando le norme sulla sicurezza erano meno stringenti, lo stadio ha dato posto a 40.000 spettatori (durante l'amichevole Italia-Polonia disputata l'8 dicembre 1984 e vinta dalla Nazionale italiana per 2-0). A seguito della ristrutturazione dello stadio in vista dei XVI Giochi del Mediterraneo, la capienza è stata ridotta agli attuali 20.476 posti. Nell'ottobre 2009 lo stadio è stato intitolato all'atleta pescarese Giovanni Cornacchia.

I Tifosi: Tra i vari gruppi troviamo: “I Fedelissimi... La loro presenza nei distinti è stata costante per tutti gli anni ‘70 dove hanno ospitato e cresciuto i giovani “Rangers” nel loro primo anno di vita, datato 1976. Successivamente il gruppo passerà in Curva Nord nella stagione 1977-78, in concomitanza dei lavori di ampliamento dello stadio “Adriatico”. I Fedelissimi dopo essere confluiti nei vari gruppi della curva, ma soprattutto nei “Rangers”, continuarono di fatto a vivere solo con uno striscione poi definitivamente ritirato alla fine degli anni ‘90. Nel 2004, nella parte Sud del settore distinti dell'Adriatico, i “vecchi” con alcuni giovani provenienti dalla Nord e alcuni ex “Bad Boys” ridanno vita al gruppo storico dei “Fedelissimi”. Particolare che contraddistingue i colori dei “nuovi” Fedelissimi è la presenza in bandiere, stendardi e striscioni del tricolore nazionale. L'esperienza termina gradualmente con la stagione 2005-06, dopo l'inizio delle restrizioni sull'esposizione degli striscioni e la repressione ultras del Decreto Pisanu.
“Sconvolts”... Nascono nel 1986 come “Alcool Group” e prendono tale denominazione l'anno successivo. Dopo i primi anni di Curva Nord si posizionano nei distinti. Il gruppo torna a riunirsi al termine della stagione 2011-12. L'entusiasmo per la ritrovata Serie A vede il gruppo storico degli “Sconvolts” tornare allo stadio, in Curva Sud.
L'Uragano Club:  Nasce tra il 1976 e il 1977 sulla scia dell'entusiasmo che presagiva la promozione in A, da un gruppo di ragazzi che non trovando spazio nel grande gruppo dei “Pescara Rangers” voleva far sentire il proprio affetto alla squadra e volendo anche coinvolgere il resto dello stadio.
Pescara Rangers: Nascono nel novembre del 1976. Quella decina di giovanissimi amici, che dal 1971 seguiva le partite con il Club Fedelissimi, decise che era giunta l'ora di fondare un nuovo gruppo per superare nei concetti e nei progetti il “vecchio” tifo pescarese.  Il gruppo brucia le tappe e raccoglie subito successi; nel giro di un solo anno diventa il gruppo ultras più ammirato, invidiato e tra i più temuti d'Italia.

La Città: Pescara  è la città più popolosa dell'Abruzzo (35esima città più popolata d'Italia) ed è, con L'Aquila, sede degli uffici del Consiglio, della Giunta e degli Assessorati regionali. L'area metropolitana, vasta e basata sui flussi pendolari, include diversi altri comuni suddivisi fra le tre province di Pescara, Chieti e Teramo e sfiora il mezzo milione di abitanti (più di un terzo della popolazione dell'Abruzzo). Pur essendo una città dall'aspetto prevalentemente moderno, a causa degli eventi che si sono susseguiti nel corso del tempo, Pescara ha antiche origini ed è vivace dal punto di vista culturale, avendo dato i natali a personalità come Gabriele D'Annunzio ed Ennio Flaiano ed essendo sede di importanti manifestazioni, quali ad esempio, il Pescara Jazz, il primo festival estivo italiano dedicato a questo genere musicale, il Premio Ennio Flaiano e i Giochi del Mediterraneo.
Pescara è una città dall'aspetto prevalentemente moderno, che ha conservato poche tracce del suo passato anche a causa dei pesantissimi bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale e delle precedenti distruzioni nel corso della storia. Nonostante ciò, vi sono testimonianze del suo lontano passato ancora oggi esistenti, oltre a costruzioni recenti e moderne.
Cattedrale di San Cetteo: costruita tra il 1933 ed il 1938 sui resti dell'antica chiesa di Santa Gerusalemme, ivi situata in epoca Romanica (come mostrato dai resti di fronte alla chiesa). La costruzione della chiesa nuova fu fortemente voluta da Gabriele d'Annunzio, il quale mise a disposizione anche fondi finanziari propri e chiese a Cesare Bazzani di attuare il progetto. La chiesa ospita la tomba della madre del poeta, Luisa D'Annunzio ed è possibile ammirare al suo interno un dipinto del Guercino, il San Francesco, donato dallo stesso d'Annunzio.
Chiesa del Sacro Cuore: in pieno centro cittadino, è stata realizzata sul finire dell'Ottocento in Stile Neogotico.
Basilica della Madonna dei sette dolori: iniziata nel Seicento in stile barocco e in seguito inglobata nel Settecento dall'attuale, in stile neoclassico. Nei pressi della basilica si trovano due fontane di cui una risalente con certezza al millesettecento e presumibilmente anche l'altra, nonché il convento, iniziato nell'Ottocento.
Bagno borbonico: è l'antico carcere del Regno delle due Sicilie, che ha inglobato al suo interno i resti delle mura normanne e bizantine della città. Costruito a partire dal 1510, per volere di Carlo V e continuata poi dal Duca d'Alba, oggi resta solo la parte occupata dalla caserma di fanteria, realizzata dai Borboni nel Seicento. Inoltre all'interno si trova il Museo delle Genti d'Abruzzo.
Trabocchi: sono situati sul lato Nord del porto canale, ossia l'antico porto romano in seguito ristrutturato, che in Storia romana era tra i più importanti per i collegamenti con Salona. Si tratta di strutture in legno abitabili costruite su delle palafitte e tradizionalmente usate per pescare.

La Cucina: La tradizione gastronomica pescarese è molto legata alla cucina marinara dell'Adriatico e alla tradizione culinaria abruzzese. La cucina marinara si caratterizza per l'uso di pesci di taglia piccola ma molto saporiti cucinati alla brace, in pentola o serviti crudi o marinati in aceto con l'aggiunta degli odori della cucina mediterranea. Tipica è la coda di rospo (o rana pescatrice) alla cacciatora e famoso è il brodetto di pesce che viene cucinato con tempi di cottura differenziata a seconda dei vari tipi di pesce a cui si aggiungono peperoncino fresco, aglio, pomodoro, odori da servire con fette di pane. Molto diffuso è anche il “fritto di paranza”, ovvero una frittura mista di pesci di piccolo taglio: in genere merluzzetti, triglie e sarde. Altro piatto tipico è il brodetto di cozze e vongole.
I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di pasta tipici dell'Abruzzo come i “maccheroni alla chitarra”, la mugnaia, i ravioli, le “scrippelle” o il “timballo”, accompagnati da sughi della tradizione in genere a base di salsa di pomodoro e carne di agnello o con brodi vegetali o di pollo. Tipico primo piatto dell'area del pescarese sono gli anellini alla pecoraia, una pasta a forma di anello servita con una salsa di pomodoro e vegetali vari a cui si aggiunge la ricotta di pecora. Eredità della cucina povera sono i piatti a base di legumi come le sagne (in dialetto “tajarille”) servite con ceci o fagioli.
Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono legate alla tradizione pastorale dell'Abruzzo: quindi sono molto usate le carni ovine. Come in tutto l'Abruzzo a Pescara sono tipici gli “arrosticini”, spiedini di carne di pecora tagliata in piccoli pezzi che vengono serviti con fette di pane unte di olio. Molto usata è la carne di maiale ed è facile trovare nei mercati o per le strade i chioschi dove è possibile comprare della porchetta, piatto tipico in Abruzzo ed in altre zone del centro Italia, particolarmente in Umbria.
Tra i dolci della tradizione cittadina spicca sicuramente il parrozzo, fatto con mandorle tritate, essenza di mandorla amara, buccia di limone e ricoperto di cioccolato fondente; famoso è il Parrozzo D'Amico celebrato anche da Gabriele D'Annunzio. Tipica, come in tutto l'Abruzzo e soprattutto nei periodi di festa, è anche la cicerchiata, che è un dolce a base di pasta di farina, uova, burro e zucchero. Da questa si ricavano palline di circa un centimetro di diametro che vengono fritte nell'olio di oliva o nello strutto: scolate, vengono disposte “a mucchio” e ricoperte di miele. Altri dolci comuni sono i “cacionetti” e i “bocconotti”, questi ultimi tipici dolci di Castelfrentano, vicino Lanciano.
Altra pietanza tipica in Abruzzo e Molise è il fiadone, una sorta di raviolo rustico cotto in forno e fatto con uova e pecorino che può essere sia dolce che salato.
Tra i molti liquori caratteristici della zona l'unico tipico di Pescara è l'Aurum, che è prodotto con acquavite e scorze di arancia.
Anche nel pescarese, come nel resto dell'Abruzzo, vengono coltivati interessanti vitigni che originano vini DOC come il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo e il Trebbiano d'Abruzzo.

Manuela Riboldazzi

 



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