Tadej Pogacar: un marziano travestito da ciclista

Di Mirko Inverno
La settimana del dopo Europeo inizia con il “Tre valli varesine”, dove un anno fa il maltempo non aveva permesso lo svolgimento della gara, ma Pogacar aveva promesso che sarebbe tornato quest’anno e così ha fatto, da galantuomo qual è. Come al solito non si è limitato a partecipare, bensì a vincere come quasi sempre gli succede, stavolta fuggendo in discesa e arrivando solitario al traguardo... e si arriva al “Giro di Lombardia” (ultima grande classica, “monumento” della stagione). Si parte con una fuga di 13 uomini tra cui il verbanese Ganna che ha tirato davanti fino ai -40 Km dall’arrivo e dove il compagno di fuga, l’americano della LIDL-Trek, Quinn Simmons, ha tentato l’attacco solitario riuscendo a prendere un buon margine di vantaggio. Sul passo di Ganda i compagni di Pogacar hanno formato un gruppetto già molto ridotto (si sono staccati, tra i tanti, Giulio Pellizzari, Romain Gregoire e Arensman) e ai -36 Km lo sloveno è partito “salutando” in modo militare il suo compagno di squadra Rafal Majka alla sua ultima gara in carriera (salutiamo anche Salvatore Puccio, anch’egli al passo finale di una bella carriera passata al servizio dei capitani) e ha staccato di ruota un po’ tutti, senza che nessuno sia riuscito a tenere il suo passo: ennesima marcia trionfale verso l’arrivo per il corridore della UAE che è arrivato a Bergamo per il suo 5° “Lombardia” di fila, cosa mai risuscita a nessuno, eguagliando in questo modo il “grande” Fausto Coppi e diventando il primo corridore della storia a essere riuscito a salire sul podio delle cinque classiche “monumento” in una sola stagione (3 alla Sanremo vincitore del Fiandre, 2 alla Roubaix e vincitore della Liegi), aggiungendo il fatto che nel 2025 ha vinto il suo 4° “Giro di Francia”, oltre al “Freccia Vallone”, alle “Strade bianche” e al Mondiale ed Europeo… Non ci sono più aggettivi, né altro, per descrivere lo sloveno di Komenda. Secondo posto anche oggi dopo Mondiale ed Europeo per il belga Remco Evenepoel (che ha più secondi di un orologio), mentre 3° posto per lo svizzero Storer, 5° posto per Simmons (raggiunto da Pogacar ai -2 Km dalla cima del Ganda e staccato in un attimo), ottimo 7° posto per il giovanissimo francese Seixas, all’esordio nella “Corsa delle foglie morte” e primi italiani, 15° e 16° posto, con Cristian Scaroni dell’Astana e Davide Piganzoli della Polti (che l’anno prossimo correrà per la Jumbo di Vingegaard). Noi, invece, torneremo per le pagelle di fine anno.

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