Esclusiva VNV: L’intervista a Lorenzo Bernardi
Di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi
Terzo anno alla guida della Igor, stessi propositi ma con un roster rinnovato e sempre di qualità. La panchina lunga è l’aspetto più importante da evidenziare, questa è stata la modifica essenziale apportata in quest’ultimo mercato. Le sue parole e i suoi insegnamenti ci trasmettono sempre carica e fiducia, mentre la storia parla per lui. Il campionato è iniziato nel migliore dei modi, la strada è ancora lunga, ma vincere aiuta la squadra ad accumulare più sicurezza già in queste fasi iniziali. Il roster è in primo piano ma il lavoro svolto dall’intero staff tecnico è essenziale per arrivare al successo, aspetto evidenziato in questa intervista. Ci aspetta una stagione intensa, solo tutti insieme si potrà arrivare al successo. Parola del nostro mister… Lorenzo Bernardi.
La stagione è partita con il piede giusto, 3-0 in trasferta contro la neo-promossa Consolini Volley. Non è stata una partita semplice, le prime gare sono sempre un’incognita. Successo arrivato con carattere e consapevolezza, ma con vari aspetti tecnici ancora da affinare. È soddisfatto di come sia arrivata questa vittoria? “Assolutamente sì, sono soddisfatto del modo in cui abbiamo raggiunto questo successo. Siamo all’inizio di una stagione particolare, molte atlete hanno raggiunto da poco le rispettive squadre per via degli impegni estivi con le varie Nazionali. Fra “Volleyball Nations League” e Mondiale si sono giocate tantissime partite, c’è anche da considerare tutto lo stress fisico e mentale a cui certe giocatrici hanno dovuto far fronte. Le squadre che hanno completato da poco l’intero roster sono un po’ indietro rispetto a quelle che lavorano a ranghi completi da più tempo, questo richiederà più attenzione e concentrazione. Tornando alla vittoria di lunedì sera vorrei definirla “double-face”: ottimo il risultato e il come l’abbiamo raggiunto, più avanti cercheremo di dimostrare più continuità nello stesso set e migliorare certi automatismi, aspetti ancora da oliare ma con il tempo li risolveremo. L’aspetto negativo è la problematica che abbiamo al centro, ruolo mai avuto integro. Squarcini e Baijens non sono ancora completamente disponibili, speriamo di trovare velocemente il “bandolo della matassa”, affinché anche loro possano trovare presto stabilità. La società, grazie al patron Leonardi e a tutti gli sponsor, ci ha dato l’opportunità di intervenire sul mercato e di ingaggiare le prestazioni di Amber Igiede per un paio di mesi. Oltre a essere un’ottima giocatrice si sta rivelando una risorsa indispensabile, però sappiamo bene che tra qualche settimana tornerà negli Stati Uniti. Prima del suo addio confiderò in un miglioramento importante sia da parte di Federica che di Indy”.

Nelle varie dichiarazioni rilasciate nelle ultime settimane, più volte è stata sottolineata l’importanza nell’avere una panchina lunga, utile già nella prima gara di campionato. È questo l’aspetto che avete individuato per migliorare l’intero roster? Come si fa a gestire una squadra nella quale tutte hanno la possibilità di essere titolari? “Le squadre di vertice, impegnate anche in Europa, si trovano ad affrontare tante partite ravvicinate. Il nostro campionato richiede dei ritmi incredibili, pensare che a metà febbraio la regular season si è già conclusa è follia pura. Davanti a questa situazione è indispensabile avere, soprattutto in determinati ruoli, tre giocatrici di alto livello. L’opportunità di inserire in campo specifiche atlete quando la situazione richiede un intervento tempestivo, non facendoti risentire dei vari cambi e migliorando certi aspetti, è un “plus” importante che una squadra di alto livello deve possedere. Negli anni precedenti questo criterio nella costruzione del roster ha dato i suoi frutti nelle altre squadre: penso a Conegliano, dove anche quest’anno hanno delle “sostitute” all’altezza. Se estendiamo questa concezione anche negli altri sport il risultato non cambia, chi punta a più obiettivi deve avere una rosa efficace e ben assortita. Spesso e volentieri devi avere giocatrici di qualità elevatissima a livello internazionale, bisogna dare vita a una certa fisionomia di squadra e creare un’armonia salutare all’interno del gruppo. Questo devono capirlo anche le giocatrici stesse, anche loro trarranno beneficio da questa progettazione. Avere l’opportunità di allenarsi in maniera differente, non sempre con gli stessi ritmi, permette a loro di riposare senza dover subire continue sollecitazioni fisiche e mentali. La possibilità di recuperare in maniera adeguata, in modo da risolvere al meglio piccole problematiche evitando che possano peggiorare giocando, è un vantaggio non da poco. Sono tutti aspetti positivi: la panchina lunga è un valore aggiunto, sono contento che la società mi abbia dato questa possibilità. Cercherò di utilizzare questo roster nel miglior modo possibile, poi è chiaro che le scelte che farò saranno solo basate sul bene della Igor. L’obiettivo comune deve essere sempre la vittoria di squadra, tutti devono metterselo in testa”.
Quando ha preso la parola, durante la presentazione ufficiale della squadra, aveva dichiarato che non ha ancora assimilato completamente tutte le conoscenze presenti nella pallavolo femminile. Su quali aspetti non si ritiene completamente aggiornato? “Mi riferivo soprattutto al ramo conoscitivo delle giocatrici. Fino a tre anni fa mi sono dedicato esclusivamente al mondo della pallavolo maschile, per accumulare certe conoscenze ho dovuto seguire un percorso lungo e ben preciso. Ora mi porto dietro tanta esperienza rispetto al passato, di certo non parto da zero nell’ampliare la mia analisi sul volley femminile. Sto studiando e approfondendo ogni aspetto, ma non è facile conoscere un database di giocatrici a livello mondiale così ampio e assimilarlo in poco tempo. Grazie al mio staff recupereremo più informazioni possibili e ben presto svilupperemo le nostre competenze anche in questo settore”.

Giustamente ha ricordato - e ringraziato - anche i suoi collaboratori per l’aiuto quotidiano che le danno per contribuire ai successi di squadra. Qual è il piano di lavoro che utilizzate per considerarvi soddisfatti della vostra attività? “Un allenatore non potrà mai vincere senza delle giocatrici importanti e fare un lavoro così rilevante se non è supportato da uno staff tecnico forte e ben coeso. Il nostro è uno sport di squadra, non è mai un singolo individuo a far emergere il valore di una squadra, solo grazie alla collaborazione di tutti si arriverà al successo: questo è il vero valore aggiunto. All’interno del mio staff - e aggiungo anche in società - c’è collaborazione e condivisione. Un continuo scambio di opinioni e confronti su come ogni singolo componente dello staff percepisce una determinata situazione. È chiaro che alla fine toccherà a me fare delle scelte, ho l’obbligo di “isolarmi” da tutto e tutti e prendere la decisione finale. Certe volte posso confermare quello che abbiamo valutato tutti insieme ma può anche succedere che modifichi certe decisioni in base alle mie valutazioni. La collaborazione deve essere massima e, anche se alla fine la responsabilità cade su di me, chiedo sempre un appoggio continuo e produttivo da parte dei miei collaboratori”.

Rispetto alla scorsa stagione lo staff tecnico si è rinnovato nelle figure di vice e assistente allenatore. Hanno salutato Novara lo storico Davide Baraldi e Juan Manuel Cichello, per lui una sola stagione sotto la Cupola. Diamo il benvenuto al nuovo vice Dario Simoni e all’assistente Alessio Biondi. Cosa si aspetta da loro? Quali sono i suoi parametri per identificare le persone giuste per affiancarla? “Voglio ringraziare Davide Baraldi, il suo sostegno è stato fondamentale. Mi ha aiutato tantissimo ad addentrarmi al meglio in certe dinamiche presenti nella pallavolo femminile. Conoscevamo già la sua decisione da un po’, ha optato per scelte diverse e che abbiamo accettato. Anche per Juan Manuel Cichello possiamo affermare che è stata una sua volontà quella di lasciare Novara in anticipo. Aveva ancora un anno di contratto ma ha deciso di interromperlo, però non entro nel merito di questa sua scelta. Entrambe le figure le abbiamo sostituite con dei professionisti di altissimo livello, abbiamo migliorato e rafforzato l’intero staff tecnico. Le mie scelte si basano anche sui valori fondamentali che le persone si portano dentro, non mi concentro solamente sulle capacità tecniche e conoscitive. Se poi, come nel nostro caso, i nuovi arrivi racchiudono tutte queste qualità, vuol dire che stiamo parlando di colleghi con capacità superiore alla media. Conosco Dario Simoni da tantissimo tempo, nel mondo maschile ha sempre avuto un ruolo importante. Possiede nozioni e conoscenze eccellenti, sia dal punto di vista tecnico che strategico. Come detto in precedenza ho considerato anche le sue virtù, qualità che ho sempre apprezzato ed è anche per questo che ho scelto lui come vice-allenatore. Sembra una persona silenziosa, ma quel suo mutismo nasconde un significato molto importante. Riesce ad essere molto chiaro e diretto, ha una capacità lavorativa che ho sempre ammirato, senza dimenticare la sua dote nel sapere interagire con il gruppo. Alessio Biondi è uno dei miei nuovi assistenti, si occuperà dello sviluppo della squadra. Nonostante la giovane età si porta dietro un bel bagaglio di esperienza, utile per esprimere le sue fondamentali idee in riferimento a questo roster. Vorrei menzionare anche Gabriele Antola, mio assistente già dalla scorsa stagione. Possiede ottime conoscenze relative al volley femminile, ha avuto la possibilità di fare anche delle esperienze internazionali entrando a far parte dello staff della Nazionale bulgara. Voglio anche sottolineare il ruolo dello staff medico, anche in questo settore è stato fatto un cambiamento importante nella scorsa stagione. Conoscono già l’ambiente e certe dinamiche di lavoro, caratteristica importante per affinare il rapporto tra giocatrici e il resto dello staff. Anche in questo settore abbiamo rappresentanti di primissimo livello, coadiuvato da preparatori esperti e all’avanguardia. Il contributo di tutti è importante, vedo grande impegno e voglia di dare il proprio apporto per il bene della Igor. Tutta questa partecipazione mi rende felice e sempre più convinto delle scelte fatte”.

In un campionato equilibrato, come quello italiano, la differenza possono farla gli allenatori? Se sì, come? “Certo che possono fare la differenza, hanno un ruolo importantissimo. Io penso che un allenatore debba sempre avere un obiettivo primario, quello di fare rendere al meglio un’atleta facendola sentire parte integrante del gruppo. Per raggiungere questo scopo bisognerà trovare il corretto metodo di allenamento, una certa interazione con la giocatrice e convincerla a seguire determinate indicazioni. In questo modo ricaverà dei benefici personali utili per metterli al servizio della squadra. Alla fine la protagonista principale sarà sempre la giocatrice, su questo non ci sono dubbi, ma lo staff tecnico ha il compito di fornirle tutto il necessario per farla scendere in campo nelle giuste condizioni psicofisiche”.

Giugno 2019, mese e anno di pubblicazione del suo libro “La regola del 9”. Questo testo racconta come ha vissuto la sua vita professionale in nove capitoli, una storia piena di aneddoti e riflessioni. Se potesse aggiornare il libro con un nuovo capitolo, quale titolo gli darebbe dopo un’ulteriore esperienza di sei anni? “Più che aggiungere concluderei il libro confermando le regole presenti al suo interno. Vorrei specificare che con il termine “regola” non intendevo riferirmi a delle norme, racconto il come ho vissuto e applicato determinate idee durante la mia professione. In questo nuovo e ipotetico capitolo mi piacerebbe sottolineare quanto siano stati importanti questi passaggi e quanto siano ancora essenziali per raggiungere determinati obiettivi. Non sono un amante delle regole e non mi piace imporle, penso che la loro presenza possa essere deleteria all’interno di un gruppo. Devono rappresentare la corretta interpretazione su come raggiungere il meglio di noi stessi, con l’obiettivo di manifestare tutte le nostre capacità, soprattutto quelle che non sapevamo di possedere”.
Vuole lasciare un saluto a tutti i tifosi della Igor e ai lettori del sito? “Un saluto a tutti i nostri sostenitori. Penso che questa squadra abbia già dimostrato di avere un DNA forte e particolare, siamo orgogliosi di rappresentare l’intera città. Un ringraziamento speciale agli sponsor, i quali stanno contribuendo attivamente nel portare avanti questo progetto e a preservare determinate ambizioni all’interno della squadra. Le ragazze hanno bisogno del continuo sostegno e calore da parte di tutti i tifosi, il mio invito è quello di essere sempre più numerosi al “Pala Igor”. Da soli si va un po’ più veloci ma tutti assieme si andrà più lontano”.

Grazie a mister Lorenzo Bernardi per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della Igor Gorgonzola Novara per la gentile concessione rilasciataci nella stessa. Da parte di tutta la redazione del sito e di tutti gli sportivi, un grandissimo “in bocca al lupo” al mister per nuovi successi e soddisfazioni targati Novara.
Servizio di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi

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