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Esclusiva VNV: L’intervista al DS Federico Boveri


Di Alberto Battimo
Foto © Guido Leonardi

La stagione del Novara FC si è conclusa anzitempo perché il tanto agognato obiettivo play-off non è stato raggiunto. Messa da parte la forte delusione bisogna guardare avanti, imparare dagli errori commessi per dar vita a una nuova squadra, che possa esaudire le aspettative di società e tifosi. La palla passa ora al direttore sportivo, il quale dovrà essere capace di portare a termine le trattative desiderate ma, allo stesso tempo, rispettare il budget messo a disposizione dalla società. Si entra già nel vivo, con la scelta del nuovo allenatore e dalle nuove norme imposte dalla Lega Serie C. Direttore giovane e con la testa sulle spalle, non vede l’ora di dare vita al Novara che sarà. Lasciamo la parola al nostro DS… Federico Boveri.

Dopo la debacle di Trieste, con la conseguente mancata partecipazione ai play-off, si è scandagliato il percorso della squadra in questa stagione. Conosciamo già i pensieri e le varie riflessioni di questo cammino, ma la società come ha vissuto questa stagione? “A livello societario ci è capitato di tutto, come se avessimo corporato tre stagioni in una. È stato un percorso impegnativo, una serie di eventi che ci hanno messo a dura prova. Noi però siamo andati avanti per la nostra strada, abbiamo lavorato con criterio e attenzione per il solo bene della squadra. Siamo stati in lotta per il nostro obiettivo fino all’ultima giornata, anche se l’esito non è stato quello sperato. Nonostante il proposito mancato, ritengo positiva sia l’annata sportiva che dirigenziale. Ricordo che senza quei due punti di penalizzazione, sottratti per inadempienze amministrative, saremmo stati nel gruppo play-off. Passi avanti li abbiamo fatti, siamo stati in linea con il progetto e le aspettative. Da questo punto partiremo, consapevoli del lavoro da fare per migliorare la squadra e raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Adesso è il momento di pensare al futuro, a partire dal nome dell’allenatore. Quale profilo state cercando? Avete già una lista di “papabili”? “Il nome dell’allenatore sarà un momento fondamentale. Voglio pensarci bene, dev’essere una scelta ponderata e dettata in base alle nostre necessità. Cerchiamo un profilo importante, che sia in grado di crescere insieme alla squadra e di guidarla verso nuovi successi. Deve essere all’altezza della situazione e che abbia già una certa esperienza alle spalle. Ci farebbe piacere avere un allenatore pronto a mettersi in gioco, con l’obiettivo quotidiano di arricchire le sue conoscenze e, allo stesso tempo, migliorare il gruppo squadra sia dentro che fuori dal campo. La nostra è una panchina molto ambita, grazie ad una piazza calorosa siamo una delle società più desiderate da parte degli allenatori. Questo mi permette di avere una scelta ampia e nella mia personale lista ci sono sia allenatori importanti che quelli considerati in rampa di lancio. Un’idea ce l’ho, spero di ufficializzare il nome del nuovo mister nel giro di un paio di settimane. Giusto pensarci per bene ma non voglio andare troppo per le lunghe, ci sarà poi da costruire il Novara che verrà nei modi e nei tempi giusti”.

Come ha anticipato nella sua ultima risposta, ci sarà poi da creare la squadra della prossima stagione. Tra conferme e rinnovi qualche nome già si conosce, alcuni contratti sono da discutere e poi ci saranno quelli che lasceranno Novara definitivamente, per dare spazio ai nuovi arrivi. Ci vuole raccontare quale sarà il “modus operandi” della società, sia dal punto di vista gestionale che di importanza nelle scelte? “Vogliamo lavorare in totale sintonia con il nuovo allenatore, insieme valuteremo i giocatori adatti al suo stile di gioco. Vaglieremo ogni aspetto, abbiamo già una determinata ossatura di squadra, dobbiamo costruirci attorno una rosa forte e di qualità. Continueremo ad avere alti obiettivi, sarà importante il dialogo e la giusta intesa da creare con chi guiderà il Novara FC, insieme a tutto il suo staff tecnico ovviamente. Questa sarà la nostra condotta e un caso particolare meritano quelle situazioni in bilico. Abbiamo dei contratti da discutere: anche in questo caso ci affidiamo all’allenatore, il quale vorrà capire su quali giocatori della rosa intenderà puntare. Arrivare fino a questo punto è proprio il caso limite, nella realtà dei fatti c’è distanza con chi stiamo ancora dialogando, è difficile che ci sia un ripensamento o un avvicinamento. È anche vero che nel mondo del calcio tutto è possibile, questa però è la situazione presente in questo momento”.

A fine settembre è diventato il nuovo direttore sportivo del Novara FC, decisione già prevista nel tempo ma anticipata per la prematura dipartita del compianto Christian Argurio. Dopo la positiva stagione con la Cairese, riportandola in Serie D dopo 33 anni di assenza, sta ricoprendo questo ruolo in una società storica e ambita come quella di Novara. Cosa l’ha spinta ad intraprendere questo ruolo? “Diventare direttore sportivo di una società così importante e ambiziosa come Novara era il mio sogno. È un ruolo che ho sempre amato ricoprire all’interno di una società, seguo il calcio con grande passione e la voglia di cimentarmi in questa veste è altissima. Voglio misurarmi in questo settore, sento di possedere gli stimoli giusti per portare a compimento i miei incarichi. Questa smania di lavorare non mi fa perdere però la concentrazione: il mio è un ruolo rilevante, devo valutare ogni situazione con cautela e possedere quella serenità di chi è consapevole delle proprie capacità. Sono partito dal basso, ho già ottenuto delle importanti soddisfazioni ma continuo a tenere i piedi ben saldi per terra. Sono giovane e pieno di idee, ho ancora tanto da imparare. Questi primi anni di esperienza mi stanno già mettendo alla prova in diverse situazioni, certe dinamiche penso di saperle affrontare nel migliore dei modi. Entrare nel mondo professionistico è diverso, questo non è un ostacolo ma uno stimolo in più per dimostrare che non sono qua per caso”.

Come giudica il suo personale lavoro in questa stagione? “Giudico positivo il mio primo anno di direttore sportivo a Novara. Come tutti sanno le squadre si fanno ad agosto, non a gennaio. Durante il “mercato di riparazione” ci trovavamo in una situazione particolare, tra entrate e uscite molte facce nuove si sono viste da metà campionato in poi. Abbiamo lavorato alacremente per riuscire a coprire certi difetti emersi durante la prima parte di stagione, con in testa sempre l’obiettivo di centrare i play-off. Le trattative nel pieno della stagione non sono mai facili da gestire, è un mercato completamente diverso e anche le opportunità variano rispetto alle disponibilità presenti nel periodo estivo. Non puoi neanche stravolgere la squadra, non avrebbe senso farlo nel pieno della stagione, sarebbe solo un clamoroso autogol. Adesso mi aspetta il mio primo e vero mercato, durante il quale potrò dare la mia totale impronta e imprimere i miei propositi, sempre in simbiosi con l’allenatore”.

Con il passare degli anni il ruolo dei procuratori ha assunto una posizione sempre più centrale, tra trattative e commissioni il loro avallo è diventato fondamentale. Qual è il suo pensiero sul mondo delle trattative nel calcio? “Al momento sono in ottimi rapporti con tutti i procuratori, fa parte del mio lavoro. Ci tengo a sottolineare una cosa, aspetti che ho notato nelle trattative condotte a gennaio. Ci sono i contratti e tutta la parte burocratica da completare, però sono i giocatori ad avere un peso specifico sulle decisioni. Se si impuntano, non si presentano agli allenamenti o si comportano in maniera rigida riescono a far valere le proprie ragioni. Io comunque rappresento una squadra storica e desiderata, la nostra piazza merita il meglio. In rosa vogliamo giocatori fieri, orgogliosi della maglia azzurra e motivati nel voler crescere e contribuire al raggiungimento degli obiettivi. La nostra società, all’interno del Girone A, ha molta importanza: ti dico la verità, tanti procuratori preferiscono che un giocatore vesta la nostra maglia rispetto alla maggior parte delle altre squadre presenti nel campionato, anche se questo non potrei dirlo. In generale il ruolo del procuratore viene dopo, ha un ruolo importante ma la decisione del proprio assistito ha una valenza maggiore e dev’essere considerata”.

Notizia di qualche giorno fa è l’introduzione della “salary cap” in Serie C, in via sperimentale la prossima stagione e poi effettiva in quella successiva. Ogni società avrà un tetto massimo che potrà spendere per gli ingaggi dei propri giocatori nel corso della stagione. L’obiettivo sarà quello di garantire sostenibilità finanziaria e competitività. Il mancato rispetto non comporterà penalizzazioni ma multe salate. Cosa ne pensa di questa novità e quanto influenzerà il vostro lavoro? “Da come l’abbiamo analizzata noi si tratta di una massimale che viene applicato in ciascun contratto, più che sul totale dei salari si vuole creare un limite relativo a ciascun giocatore. Per noi, come società, penso che questo sia un grande vantaggio, un’importante agevolazione. L’anno prossimo sarà in via sperimentale, vediamo se questa introduzione porterà i suoi frutti anche all’atto pratico. Sulla carta sarà un grosso aiuto per le società, però c’è il rovescio della medaglia: dobbiamo stare attenti che questa disposizione non rovini altri aspetti. Mi auguro che venga rispettata da tutti, purtroppo c’è sempre chi vuole arginare qualsiasi norma. Spero che non agevoli chi, alla fine, ha delle disponibilità economiche maggiori e differenti, nel senso che remunerano i propri giocatori attraverso strade diverse. È una novità resa pubblica solo da qualche giorno, ci saranno da capire bene tutti i passaggi e chiarire la situazione dei contratti. Tante cose sono ancora da comprendere e studiare nel dettaglio: è una regola nuova anche per noi, vogliamo apprenderla in toto per non farci cogliere impreparati quando le varie trattative entreranno nel vivo”

Vuole lasciare un saluto a tutti i tifosi azzurri e ai lettori del sito? “Nel calcio ci vuole pazienza, voglio dire a tutti i tifosi che la società è composta da dirigenti che lavorano quotidianamente per il bene del Novara. Certe notti le abbiamo passate con il solo scopo di individuare le corrette soluzioni per migliorare la squadra, questo ha anche rafforzato l’efficacia della nostra équipe. Abbiamo un sogno da raggiungere, continueremo ad andare avanti con in testa il raggiungimento di grandi soddisfazioni. Ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze e disponibilità per costruire una rosa di livello. Vogliamo proiettare questa squadra nelle posizioni che merita, questa è la nostra promessa. La speranza è quella di riuscire a partire subito bene il prossimo anno e coinvolgere qualcuno di più, così da creare sin da subito un certo entusiasmo. Partire bene sarebbe fondamentale, recuperare posizioni potrebbe essere faticoso alla lunga, non deve succedere di nuovo”.

Grazie al direttore sportivo Federico Boveri per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara FC per la gentile concessione rilasciataci nella stessa. Da parte di tutta la redazione del sito, un grandissimo “in bocca al lupo”.

Servizio di Alberto Battimo
Foto © Guido Leonardi

 


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