Esclusiva VNV: L’intervista a Simoneandrea Ganz
Di Alberto Battimo
Foto © Guido Leonardi
È stata la ciliegina sulla torta dell’ultimo mercato estivo del Novara. Un attaccante di livello. Gli mancano poche reti per raggiungere quota 100 in carriera, un obiettivo sicuramente alla sua portata. Questi primi mesi in maglia azzurra non sono stati facili: una sola rete all’attivo e tante partite giocate da subentrato. In questa intervista abbiamo appreso il suo punto di vista e analizzato i motivi di queste scelte di campo. Lui è un ragazzo forte e determinato, non si arrende davanti al primo ostacolo. Vorrà fare di tutto per superarlo e riprendere a segnare. Siamo a gennaio, tempo di mercato di riparazione. Le voci su di lui incombono ma la sua intenzione è chiara e ribadita in questa chiacchierata. Lui è… Simoneandrea Ganz.
Un buon punto quello conquistato sul campo dell’Atalanta U23. Viste le defezioni presenti nella rosa, mister Gattuso ha dovuto fare di necessità virtù, in particolare in zona offensiva: Agyemang e Manseri trequartisti a supporto di Morosini, quest’ultimo il principale punto di riferimento. Quali sono i motivi che hanno spinto l’allenatore a optare per questa disposizione tattica e a scegliere determinati giocatori, con l’obiettivo di stanare la difesa orobica? “Il mister ha deciso di fronteggiare l’avversario, con questo assetto offensivo, con l’obiettivo di giocare a specchio. Nei giorni precedenti alla gara avevamo capito che sfidare l’Atalanta U23, con il loro stesso modulo, poteva aiutarci ad esprimere al meglio le nostre qualità. Agyemang esterno alto è stata un’intuizione del mister, con lo scopo di riuscire a mettere in difficoltà i loro braccetti grazie alla sua dinamicità e alle incursioni sempre temibili per gli avversari. Morosini "falso nueve” aveva l’obiettivo di attirare verso di sé i difensori centrali, in modo da creare spazio ai nostri esterni e ai centrocampisti, capaci di entrare in area avversaria. Abbiamo avuto più di una settimana per preparare questa gara, siamo riusciti ad interpretarla al meglio. Abbiamo fatto una grande partita, fermare una squadra che gioca veramente bene non è da tutti, noi ci siamo riusciti e questo dovrà rappresentare un’importante iniezione di fiducia per le successive partite”.
La prestazione generale è stata assolutamente positiva, qualche occasione l’abbiamo avuta ma non siamo riusciti a finalizzare. Come spieghi questa mancanza di lucidità? L’assenza di un punto di riferimento in attacco, potrebbe avere ridotto le energie con il passare dei minuti? “Siamo una squadra che fa della corsa una delle sue armi migliori. Abbiamo acquisito un tono muscolare incentrato su questo, se notate in molte ripartenze riusciamo ad essere pericolosi grazie alle nostre caratteristiche. Sabato siamo riusciti ad arginare i loro attacchi ma non siamo stati fermi a guardare le loro avanzate offensive. Le occasioni capitate a Morosini e Calcagni, nel primo tempo, meritavano un esito migliore. Nella seconda frazione di gioco abbiamo avuto qualche altra mezza occasione ma nel complesso è stata una sfida particolare. L’Atalanta U23 fa parte di quella piccola cerchia di squadre che giocano bene in tutti i ruoli, non è mai facile giocarsela a viso aperto contro di loro ma noi ci siamo riusciti, questo perché siamo una squadra tosta e piena di risorse. La strada è quella giusta, chiunque della rosa ha sempre dato il massimo, sia da titolare che da subentrante. Quando è presente questa alchimia si crea quell’identità utile per remare tutti nella stessa direzione e dare vita a delle prestazioni all’altezza, sabato tutto questo si è visto”.
Il tuo acquisto è stato uno dei colpi tanto attesi sul fronte offensivo. Il curriculum parla chiaro: le tue prime parole in azzurro sono state apprezzate da tutto l’ambiente, dimostrando una grande voglia di tornare protagonista con questa gloriosa maglia. Sei partito titolare tre volte, in undici occasioni sei entrato dalla panchina e hai saltato sei partite. Il tuo score personale ti vede con una rete all’attivo, quella realizzata nei minuti finali contro l’Alcione, purtroppo risultata ininfluente. Questi sono i dati oggettivi: ripensando alle affermazioni estive - e al cammino finora intrapreso - qual è il tuo personale giudizio sul percorso in azzurro? “Quando sono arrivato a Novara le prospettive erano diverse, da me ci si aspettava qualcosa di più a livello realizzativo, ne sono consapevole. Io sono contento di essere a Novara e di far parte di questa rosa, rifarei la stessa scelta. I dati parlano chiaro e li hai elencati nella domanda, partire dal primo minuto solo tre volte in venti partite è poco, mi piacerebbe giocare di più. Ribadisco le parole che ho affermato sin dall’inizio: Novara è una piazza molto importante e mi piacerebbe affermarmi qui. Questi mesi complicati non hanno assolutamente cambiato la mia idea su questa società e squadra”.
Cosa manca per far scattare quel feeling sul campo tra te e l’allenatore? “Siamo una squadra un po’ particolare, il mister ci conosce a menadito e sa quanto ciascuno di noi può dare alla causa. Sa benissimo quali sono le mie qualità e quello che posso dare sul campo. Io cerco sempre di dare il massimo in tutti gli allenamenti e ogni volta che vengo chiamato in causa”.
Hai mai pensato di cambiare qualcosa nel tuo stile di gioco per riuscire ad entrare appieno negli schemi del mister? “In questi casi l’unica cosa che si può fare è quello di provare a far capire all’allenatore che sbaglia a non farti giocare, attraverso un lavoro settimanale congruo e delle prestazioni positive in campo. In questi mesi ho avuto modo di parlare più volte con il mister, lui conosce i miei pensieri e io i suoi. Penso di non poter fare di più: ci vorrà bravura, fortuna e una serie di eventi a mio favore. Mi piacerebbe mettere in mostra il vero Simoneandrea Ganz anche a Novara. Rispetto tutte le scelte e lavorerò alacremente per fare cambiare idea al mister. Non mi era mai capitato di partire dalla panchina per più di dieci partite consecutive, nonostante questo penso che nessuno mi possa dire nulla sull’atteggiamento che ho sempre dimostrato quotidianamente. A questa squadra ci tengo molto, mi sono sempre allenato come se fosse il primo giorno e non ho mai detto una parola fuori posto. Fisicamente sono sempre stato bene. Poi, se proprio vogliamo dirla tutta, le mie reti a Novara sarebbero due. Nella sfida contro l’Alcione, nel nostro forcing finale alla ricerca del pareggio, la mia conclusione ravvicinata era finita dietro la linea di porta di due metri e l’arbitro non ha concesso una rete regolare. Mi porto dietro questo episodio perché era veramente palese quella rete, avrei realizzato una bella doppietta, magari sarebbe cambiato qualcosa nei miei confronti, chissà”.
Siamo entrati nel periodo del mercato di riparazione, settimane nelle quali tante voci cominciano a circolare. Ci piacerebbe conoscere le tue intenzioni dal punto di vista personale, utili per farti prendere una decisione: cosa cerchi e di cosa hai bisogno per vivere da protagonista questa parte decisiva della stagione? “La mia idea non è quella di andare via, a Novara mi trovo molto bene e ho espresso questa mia volontà a tutti. Sappiamo però che le vie del mercato sono imprevedibili, capisco che ci sono tante cose da pensare e valutare. Voglio rimanere, sono contento della scelta fatta in estate e del bellissimo gruppo presente”.
Negli ultimi anni il tuo nome è quasi sempre stato accostato al Novara in ogni sessione di mercato, ma abbiamo dovuto pazientare tanto prima di vederti indossare la nostra maglia. Visti i primi mesi e la durata biennale del contratto, c’è in te la voglia di rivalsa e di lasciare un segno? “Negli ultimi due anni ho cambiato quattro squadre, mi manca quella stabilità mentale tipica di chi indossa la stessa maglia per più tempo. Non è facile andare via sempre a gennaio, il mio obiettivo è sempre stato quello di fare parte di un progetto a lungo termine. Per questo vorrei rimanere a Novara, la giusta piazza per poter aspirare a qualcosa di importante. La società è ambiziosa e a me questo piace molto, ecco perché non voglio lasciare questa società. Quando accetto di fare parte di un percorso non mi va di abbandonarlo nel bel mezzo di una stagione, questo è il mio desiderio ma so benissimo che dietro ci sono tanti ragionamenti da prendere in considerazione, sia da parte mia che della società. Vedremo quali saranno le novità, io voglio essere protagonista a Novara al 100%”.
Ad aprile dell’anno scorso hai raggiunto le 300 presenze nei professionisti. Nel commentare questo traguardo hai aggiunto la seguente frase: “Ogni squadra una storia diversa… e non è finita qui!”. Nel mettere insieme tutte queste esperienze viene fuori la tua storia, ovviamente ancora “work in progress”. Come definiresti il tuo cammino calcistico e come vorresti andasse avanti? “La mia è stata una vita calcistica di alti e bassi, come avviene in tutte le carriere. Ho aggiunto la frase “... e non è finita qui” perché penso di potere dare ancora molto al calcio, mi sento nel pieno della carriera. Nella mia testa ho ancora tante reti da realizzare e tante partite da giocare, voglio divertirmi ed essere importante per la squadra. Ad inizio stagione il mio desiderio era quello di raggiungere le cento reti complessive, significava farne dodici con la maglia del Novara. Adesso, a metà stagione, è un po’ più difficile riuscire nell’intento ma io continuo ad essere positivo. Non mi voglio assolutamente fermare e vorrò continuare ad esultare come ho sempre fatto nel mio percorso da calciatore, vorrei andare anche oltre le 100 reti tanto agognate, rappresenteranno un nuovo punto da cui ripartire per ricercare nuovi stimoli e obiettivi”.
Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi azzurri e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Un caro saluto a tutti i tifosi azzurri e ai lettori del sito. Voglio dirvi che darò tutto me stesso fino all’ultimo secondo in cui indosserò questa maglia. Spero che il mio impegno sia stato apprezzato, indipendentemente dai risvolti sul campo. Sono sempre stato così e continuerò ad essere questo tipo di giocatore e persona: ho sempre dato tutto in ogni squadra e anche a Novara è stato, è e sarà così”.
Grazie a Simoneandrea Ganz per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara FC per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.