Esclusiva VNV: L’intervista a Francesca Villani
Di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi
Arrivata qualche giorno prima dell’inizio della stagione, ci ha messo poco ad entrare negli automatismi di squadra: non c’erano dubbi visti i suoi valori e quanta disponibilità dimostra in ogni situazione. Il cammino in campionato è iniziato con il piede giusto, la sconfitta di Busto non deve intaccare le certezze che la squadra si è costruita con il passare delle settimane. La stagione comincia ad entrare nel vivo: si avvicina il primo impegno europeo, la squadra dovrà presentarsi nelle giuste condizioni per dimostrare il suo valore anche fuori dai confini nazionali. In questa intervista conosceremo i suoi sogni nel cassetto e un progetto che sta portando avanti già da qualche anno. Lei è… Francesca Villani.
Dopo sei vittorie consecutive è arrivata una pesante sconfitta a Busto Arsizio. L’errato approccio mentale non vi ha permesso di esprimere le vostre reali capacità, in sintesi questo è stato il motivo del mancato successo. Mister Bernardi ha percepito una squadra nervosa e poco lucida in molte fasi della partita: avete già identificato le ragioni di questo atteggiamento? “Secondo me l’errato approccio mentale è sorto solo durante la partita, prima eravamo pronte ad affrontare questo derby con l’atteggiamento che ci ha sempre contraddistinto. Nel corso della gara siamo state un po’ arrendevoli, aspetto che ci ha un po’ spiazzato visto che non lo siamo mai state nel corso delle partite precedenti. Non siamo riuscite a rispondere colpo su colpo, non c’è stata battaglia e questo ci ha penalizzato dal punto di vista del risultato. Siamo mancate in determinazione e fame di vittoria, complice una buonissima prestazione delle nostre avversarie, ma noi non siamo state la… vera Igor. Nel corso della partita abbiamo fornito la sensazione di una certa arrendevolezza ma non sono preoccupata, per nulla. Identifico questa partita come una classica giornata storta, momento che può capitare in una stagione lunga e dispendiosa come la nostra”.
La partita di domenica ci permette di aprire un dibattito sempre in voga, il rapporto esistente tra il fattore mentale e quello tecnico-tattico. In base alla tua esperienza, uno di questi prevale sull’altro o ci sono altre particolarità da prendere in considerazione? “Aggiungerei un’altra particolarità, l’importanza di scendere in campo nelle giuste condizioni fisiche. Arrivati a questi livelli, il fattore mentale incide di più sulla parte tecnico-tattica: affermo questo perché tutti sappiamo giocare a pallavolo quindi, per riuscire ad avere la meglio, bisognerà dimostrare quel “plus” in più dal punto di vista psicologico. La testa, in determinate situazioni, può fare la differenza”.
“Lavorare” è la parola d’ordine della settimana, bisognerà subito riprendere il cammino positivo interrotto a Busto. Sabato arriverà Talmassons al “Pala Igor”, la squadra friulana è alla sua prima stagione in A1 e arriverà a Novara senza nulla da perdere. Come sta procedendo il lavoro settimanale e quanta voglia c’è nel tornare a conquistare la vittoria? “Mi è bastato vedere il nostro atteggiamento, nel primo giorno di allenamento settimanale, per capire quanta voglia di rivalsa abbiamo: cancellare al più presto la prestazione di Busto è l’obiettivo primario. Però dobbiamo sempre scendere in campo con umiltà e rispetto, questo campionato ci ha già fatto capire che non esistono squadre “materasso”: il livello della pallavolo italiana si è alzato tantissimo, ci aspetterà una nuova battaglia. La sconfitta di domenica non ha cancellato le nostre sicurezze, siamo consapevoli di essere un gruppo forte e vogliamo riscattarci da subito. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare: da martedì ho subito visto voglia, fame e un desiderio di un pronto riscatto. Vogliamo vincere in casa nostra, confidiamo nell’aiuto nel nostro splendido pubblico per tornare a prenderci l’intera posta in palio. Ci aspettano delle settimane non semplici, in quella successiva comincerà anche il nostro cammino europeo e avremo una serie di partite infra-settimanali da svolgere sempre con attenzione e concentrazione: non vogliamo lasciare nulla per strada, per questo sarà importante ripartire bene sin da subito”.
Sei arrivata a Novara a fine settembre in extremis, il tuo approdo è servito per garantire più rotazioni e alternative. Anche questa volta la società ci ha visto bene, il tuo contributo è risultato fondamentale sin da subito e le tue indiscusse qualità stanno aiutando la squadra nel suo percorso di vertice. A che punto sei della condizione, visto che arrivavi da un infortunio importante al ginocchio destro patito a fine marzo? “Dal punto di vista fisico adesso mi sento bene, ammetto che non è stato un infortunio semplice da superare. Purtroppo ci sono state delle complicanze, il percorso è stato più tortuoso del previsto ma alla fine sono qui, pronta a dare tutta me stessa per questa maglia. Ho lavorato sodo in estate, sono stati mesi difficili ma il pensiero fisso era solo quello di guarire e di scendere in campo già nella prima partita della stagione. Il ginocchio sta rispondendo bene, posso affermare di avere recuperato appieno: è stato un lavoro graduale, ho cercato di entrare nei meccanismi di squadra a piccoli passi riuscendo nell’intento. Non mi posso assolutamente lamentare di nulla, tutto sta procedendo per il meglio e mi auguro di continuare su questa strada”.
Assimilare le indicazioni di mister Bernardi, in poco tempo a disposizione, è stato un compito semplice? “Prima di approdare alla Igor ho seguito la preparazione a Scandicci per un mese, avevo già acquisito dei concetti dell’allora allenatore Antiga ma ero ancora all’inizio del lavoro. Arrivata a Novara è stato semplice capire le indicazioni di mister Bernardi e “cancellare” quelle passate. Non è solo questione tra me e l’allenatore, anche la squadra deve aiutarti ad entrare subito in gruppo e a farti sentire importante. Questo è quello che ho percepito sin da subito e che mi ha aiutato a mettermi alla pari con la squadra in poco tempo. Ho apprezzato molto i punti fermi che il mister ha voluto chiarire dopo il mio arrivo: mi ha enunciato gli obiettivi stagionali, i metodi di lavoro da seguire e il tipo di gioco che predilige. Sono sincera, è stato un bellissimo impatto: in più ho ritrovato Francesca Bosio e Alessia Mazzaro, insieme abbiamo vissuto tre anni splendidi a Chieri, averle nella stessa squadra è stato un incentivo in più”.
Prima di approdare a Novara stavi per vivere la tua seconda stagione a Scandicci. Avvicinarti a casa era sicuramente uno dei tuoi pensieri, nonostante questo hai risposto “presente” alla chiamata urgente di Novara. Qual è stata la principale motivazione che ti ha spinto ad accettare la proposta della Igor? “Varie dinamiche mi hanno portato a lasciare la mia regione e a rivedere la mia scelta. Vero, avvicinarmi a casa era uno dei miei desideri ma in me prevale ancora il ruolo da giocatrice e quindi devo pensare, in primis, al mio bene come pallavolista. Queste dinamiche non mi permettevano di giocare con una certa tranquillità, così alla fine ho accettato l’ennesimo interesse di Novara nei miei confronti. Conosco bene l’ambiente Igor, ero sicura di essere in buone mani avallando queste attenzioni, ammetto di averci visto bene”.
Da qualche anno sei una delle campionesse presenti allo “Star Volley Camp”, evento molto seguito e ben strutturato presente a Jesolo. Questo villaggio comprende una serie di attività volte a far vivere tanti momenti ricreativi, senza dimenticare il piacere di apprezzare la pallavolo in tutte le sue sfaccettature insieme ai tanti ragazzi vogliosi di seguire le vostre orme. Com’è nata questa collaborazione e qual è il tuo ruolo all’interno di questo progetto? “Lo “Star Volley Camp” è un evento che organizzo da sei anni, non è mai la solita routine. In ogni edizione vengono introdotte delle novità di rilievo in grado di richiamare l’attenzione di sempre più bambini e giovani, questo è un bellissimo incentivo che mi sprona nell’andare avanti. Mi piace molto lavorare con i ragazzi, hanno la capacità di trasmetterti quella marcia in più, grazie all’impegno e alla felicità che traspare in tutti loro. Sono contenta di continuare a far parte di questa iniziativa e di contribuire alla sua crescita. Questa collaborazione è nata perché l’azienda “BC Sport & Salute” ha sede a Prato, stessa mia città di nascita. Conosco molto bene i titolari, per questo la collaborazione è stata solo una naturale conseguenza. Il mio ruolo è cresciuto con il passare degli anni: faccio parte anche dello staff riguardante l’organizzazione dell’evento, nello specifico mi occupo del settore tecnico e nell’impostare il programma settimanale. Quest’ultima attività mi impegna durante l’anno, quando invece mi trovo fisicamente al “camp” passo la maggior parte del tempo in palestra insieme ai ragazzi. Ovviamente non ci sono solo io, visto il numero crescente di partecipanti ci sono tanti altri campioni e allenatori di Serie A che si sono dimostrati disponibili e vogliosi di far parte di questa grande squadra: l’obiettivo, sempre dal punto di vista tecnico, è quello di proporre una settimana di alta specializzazione”.
Non solo i più piccoli devono imparare dai grandi, anche i più giovani trasmettono degli insegnamenti dei quali, gli adulti, dovrebbero fare tesoro. Questa continua esperienza cosa ti sta infondendo nel tuo bagaglio personale? “Quello che mi piace dei bambini è la loro continua curiosità, aspetto che apprezzo molto e che rimarco sempre in ogni momento. Durante le attività mi domandano tanto e, soprattutto, mi ascoltano: questa è una prerogativa che non si trova spesso negli adulti, si è persa negli ultimi tempi. Quando parlo e vedo i bambini che mi seguono mi rendo conto della tanta responsabilità sociale che ho addosso, è proprio questo che mi fa sentire continuamente viva e piena di stimoli”.
Sei una ragazza molto attiva, intraprendente e piena di vita. In ogni settore ottieni sempre degli ottimi risultati: la carriera parla da sola, sempre disponibile a partecipare ad iniziative sportive e ti sei laureata per la terza volta nel mese di ottobre. Quale dimensione pensi di aver raggiunto come atleta e, grazie ai tanti sbocchi che ti sei creata in questi anni, quale percorso ti piacerebbe intraprendere in un futuro ancora lontano? “Come atleta non mi sento realizzata del tutto, questo pensiero rappresenta il motore che mi spinge ad andare avanti. Non sono mai contenta: sicuramente ho raggiunto un livello alto con il passare degli anni, la Francesca bambina mi guarderebbe fiera dei progressi fatti. Ho ancora tanti sogni da realizzare, sono felice del continuo percorso e miglioramento ma non sono ancora soddisfatta al 100%. Per quanto riguarda la Francesca del futuro, sicuramente mi sono creata una base importante. Ogni anno mi viene un’idea su un qualcosa da fare, sicuramente sono affascinata dal mondo del fitness e dallo sport in generale: organizzare anche eventi su questi temi sarebbe un bel sogno, in particolare quelli pallavolistici, ma stavolta occupando l’altra parte della barricata. Mi piacerebbe dar vita ad un centro fitness con l’intento di regalare benessere alle persone, è un obiettivo della vita che vorrei raggiungere personalmente e mi rendo disponibile nel creare una struttura che possa dare questa possibilità a tutti”.
Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi della Igor e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Vi ringrazio perché ci siete sempre e ci incitate in ogni momento. Per noi è importante sapere di poter contare su di voi, siete fondamentali e il vostro apporto continuo ci infonde tanta sicurezza. Prometto che sabato faremo di tutto per regalarvi una vittoria, vi aspetto numerosi perché siete la nostra arma in più. A presto!”.
Grazie a Francesca Villani per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della Igor Gorgonzola Novara per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.
Servizio di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi