SBAM
Di Alice Previtali
Che ci manchi un “pezzettino” è tanto un dato di fatto, quanto un argomento che oggi non credo sia necessario affrontare. Il risultato di ieri calca l’immancabile difficoltà nel collezionare gol, ma il modo di giocare di questi ragazzi ci ha fatto dimenticare i difetti e spesso ha esaltato il tifo con delle azioni del tutto eccellenti. E poi c’è la sfortuna, la beffa del gol dell’ex (beffa doppia se si tratta di Bagatti), l’arbitro, le cadute, gli infortuni. E un mister visibilmente affranto che fatica a mandar giù tutto questo, specialmente dopo che le prestazioni sono state, nonostante tutto, degne di nota.
“Una bella botta”. Sì mister è un’altra bella botta. Perché se io dovessi dare un suono a questa stagione sarebbe quello di un vaso di ceramica che cade costantemente sul pavimento. Quel tonfo che arriva quando meno te lo aspetti, quando credi di avere saldo in mano il tuo manufatto, plasmato con fatica ma con piacere e ottenuto anche oltrepassando la sfiducia iniziale. Credi che ormai niente possa intromettersi tra ieri e domani e, invece, una buccia di banana sul pavimento buttata “dalla qualunque” ti fa cadere, spaccando tutto ciò su cui hai lavorato e sfregiando la tua autostima. SBAM. Raccogli i cocci del vaso e il tuo orgoglio e li incolli senza lamentele, li ripari e ricominci a guardarli dimenticandoti le crepe di prima. E poi ancora SBAM.
La tua voglia di andare a casa, ad abbandonarti a pensieri che non hai nemmeno voglia di condividere con altri, credo che l’abbiamo avuta un po’ tutti da quest’estate in poi. Chi per l’abbonamento rincarato, chi per uno stadio non curato, chi per un calciomercato non capito, fino a un dolore senza paragoni per una perdita dolorosa. E ancora quel campo che sembra maledetto.
Io stessa, in questa stagione, mi trovo spesso a traballare dubitando del senso di espormi e di ritrovarmi sotto i riflettori di un palcoscenico che invece di evolversi, ci condanna. Spesso mi sento stupida, come se a cambiare il mondo bastassero le mie parole. Eppure tra frantumi e credenze - e credenze in frantumi - continuano a bussarmi nella mente chi ci crede e chi vuole bene a questo Novara FC, con parole che danno ancora una volta la voglia di ricominciare: coraggio, cervello, anima e cuore.
E allora sai, non è ancora il momento di mollare.