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Esclusiva VNV: L’intervista ad Accursio Bentivegna


Di Alberto Battimo
Foto © Guido Leonardi

È il tipico giocatore capace di fare la differenza in campo. Il suo arrivo a gennaio ha portato estro e imprevedibilità in fase offensiva, caratteristiche importanti quando bisogna scardinare delle difese ben organizzate. Speriamo che la gara di domenica possa essere l’ultimo atto della nostra stagione, bisogna crederci e sperare nel grande obiettivo. Se questo non avverrà, la squadra sarà pronta anche ad affrontare i play-out ma non dovrà mai mancare un fattore essenziale e vitale, stiamo parlando dell’amore dei tifosi per questi colori. Lui è… Accursio Bentivegna.

Da Trieste ci portiamo a casa un punto che sa di beffa. La prestazione della squadra è stata positiva: a livello di gioco e atteggiamento abbiamo dimostrato, per l’ennesima volta, di potercela giocare anche con squadre di alta classifica. Purtroppo il risultato non ci ha sorriso. Con i tre punti la salvezza diretta sarebbe stata più vicina, ma la rete subita in pieno recupero ha complicato il nostro obiettivo primario. Cosa si nasconde dietro a queste reti subite, spesso al tramonto di una partita? Come si possono evitare? “Purtroppo abbiamo questa tendenza ad abbassarci nei minuti finali quando il risultato volge a nostro favore. Questo non è assolutamente un atteggiamento dettato dalla paura però è una condotta di gara che non sta portando frutti, in questo modo il rischio di subire reti è ancora più alto. Anche se è successo più volte nel corso della stagione stiamo continuando a lavorare su questo aspetto e a trovare le giuste soluzioni per evitare nuovi episodi simili: abbiamo una partita decisiva domenica e questo atteggiamento deve assolutamente essere preso in considerazione e studiato nei dettagli. Caratteristiche come l’attenzione e la corretta gestione della palla saranno fondamentali per riuscire a difendere il risultato nel caso fossimo in vantaggio. Ne abbiamo parlato spesso in settimana ma ancora non siamo riusciti a trovare una quadra, c’è qualcosa da cambiare e mi riferisco soprattutto a livello mentale. Non è mai troppo tardi per farlo, siamo concentrati su domenica e sui tre punti da conquistare, in attesa di buone nuove dagli altri campi”.

Dopo la partita mister Gattuso si è presentato davanti ai microfoni dispiaciuto e rammaricato per il risultato finale. Sicuramente questo stato d’animo era presente anche in voi giocatori, ma in questi casi non bisogna lasciarsi dominare da queste sensazioni visto che la speranza di evitare i play-out ancora c’è. Come state vivendo questa settimana che ci sta portando alla sfida decisiva contro il Fiorenzuola? “Penso sia stato normale avere questo tipo di reazione a fine gara, ci tenevamo a fare bene e a portarci a casa una vittoria preziosa. Già da qualche giorno tutta l’amarezza di Trieste è stata cancellata, ormai fa parte del passato. Vogliamo che la scorsa partita rappresenti la spinta iniziale per la gara di domenica, un modo per cercare di partire con il piede giusto e ad avere un atteggiamento mentalmente offensivo ma senza mai perdere connessione tra i reparti. Possiamo ancora salvarci direttamente, certo… vincere a Trieste poteva avvicinarci all’obiettivo ma la matematica ci mantiene ancora in corsa e abbiamo il dovere di giocarci tutte le nostre carte fino alla fine. Siamo consapevoli che non dipenderà solo da noi, ma non lasciamoci influenzare da questi pensieri. Pensiamo a vincere la gara contro il Fiorenzuola, anche perché solo con i tre punti potremo poi considerare i risultati delle altre partite che ci interessano”.

Non considerarsi mai arrivati è uno dei principi cardine per crescere e migliorarsi, domenica sarà ancora più importante saper gestire al meglio certe fasi del match. Si prospetta una sfida difficile da studiare: tutte e due le squadre hanno un obiettivo da raggiungere. Vista la partita delicata e i finali poco gratificanti per noi, quale sarà la condotta di gara migliore per portare a termine il nostro compito e prenderci i tre punti? “Non dovremo cambiare molto, anche perché stravolgere il nostro atteggiamento potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio. Siamo soddisfatti delle nostre prestazioni, vedrete una squadra pressare alto e convinta delle sue qualità. Daremo il massimo in ogni circostanza senza perdere mai il controllo della gara. Nei minuti finali non dovremo incappare in disattenzioni e preoccupazioni, è l’ultima partita di campionato e non c’è più possibilità di rimediare. Vincerà chi sbaglierà meno, sarà importante scendere in campo convinti e abili nel saper cogliere le giuste soluzioni di gioco e sfruttare al meglio le opportunità per fare nostra la partita. Visto che quando ci rintaniamo dietro subiamo sempre qualche rete dobbiamo portare avanti la nostra idea di gioco anche se fossimo in vantaggio, una partita simile contro il Legnago potrebbe essere il giusto esempio. Le insidie saranno tante, giocare con troppa pressione addosso potrebbe essere deleterio, anche da questo punto di vista ci vorrà equilibrio nei sentimenti e nelle sensazioni. Questa è la tipica partita in cui saranno i dettagli a fare la differenza, i particolari saranno fondamentali e cercheremo di portarli dalla nostra parte con questo tipo di gestione della partita”.

È un vero peccato giocarsi il tutto per tutto all’ultima giornata. I passi avanti dimostrati in questi ultimi mesi potevano aiutarci ad uscire dalle zone di bassa classifica già da un bel po’. Con il passare delle giornate siete migliorati sempre più, anche quando si è dovuto cambiare sistema di gioco causa assenze, l’ultima gara contro la Triestina ne è un esempio. Qual è stato il percorso che vi ha permesso di trovare la vostra identità di gioco ed essere anche versatili quando richiesto? “Da quando sono arrivato a gennaio ho visto un netto e costante miglioramento da parte di tutta la squadra. Le partite di campionato sono solo l’aspetto finale di quello che abbiamo costruito durante la settimana. Ogni allenamento è stato basilare per trovare la giusta affinità in campo, per farlo era necessario essere consapevoli della nostra forza. Nulla ci è precluso, il mister ci mette sempre nelle condizioni di lavorare con convinzione e responsabilità. Sono d’accordo con te, tutto questo è stato parzialmente vanificato dai risultati, soprattutto per come sono maturati visto che abbiamo perso solo tre partite nel girone di ritorno. Potevamo veramente arrivare a questo punto del campionato in una posizione di classifica più tranquilla e concludere la stagione nella maniera più serena. Purtroppo siamo arrivati all’ultima partita del campionato in piena lotta salvezza, rimbocchiamoci le maniche e giochiamoci al meglio ogni possibilità. Un fattore che mi ha colpito sin da subito è la serietà presente in tutti i settori della società. L’intera rosa ha preso a cuore questo obiettivo, vogliamo superare ogni ostacolo e seguire con precisione tutte le indicazioni dell’allenatore. Non creiamo mai problemi, siamo tutti disposti a giocare anche in maniera differente pur di dare il nostro contributo”.

La prima parte di stagione a Castellammare di Stabia non è stata delle migliori, hai preso parte solamente a otto partite perché fermato da vari problemi fisici e scelte diverse optate dall’allenatore. Da quando sei arrivato a Novara, in prestito, hai trovato una certa continuità: non hai saltato neanche una partita diventando un punto di riferimento per il reparto avanzato. Cos’è cambiato in te, rispetto ai primi mesi della stagione giocati con la maglia delle “Vespe”? “I presupposti per vivere una stagione da protagonista con la maglia della Juve Stabia c’erano tutti. Ero considerato uno dei punti di riferimento, avevo gli stimoli giusti ma purtroppo la realtà è stata diversa. Ho subito due infortuni nel giro di poco tempo e questo ha rallentato il mio recupero fisico. Non è stato semplice riprendermi del tutto, ero in ritardo di condizione rispetto alla squadra ed è per questo che successivamente ho visto poco il campo. Il mister aveva optato per scelte differenti però ho sempre sentito la sua stima, pensa che prima di arrivare a Novara mi disse che stavo tornando ai miei livelli e con la giusta continuità potevo ottenere un ruolo da protagonista. Poi però è arrivato il Novara e ho colto al volo questa possibilità: volevo più spazio, tornare ad essere in forma e dimostrare il mio valore anche in questa importante piazza”.

Sei nel pieno della tua carriera e puoi dare ancora tanto al mondo del calcio grazie ad un bagaglio significativo di qualità. Cosa rappresentano per te questi mesi a Novara? “Dopo mesi posso solo parlare bene della città e di questo gruppo. Mi trovo benissimo a Novara, una città a misura d’uomo e questa caratteristica mi piace molto. Anche all’interno dell’ambiente squadra ho solo parole al miele per quello che sto vedendo e vivendo, c’è un clima di responsabilità che ti permette di stare sempre sull’attenti ma trascorriamo anche momenti pieni di sorrisi e allegria durante gli allenamenti, elementi utili a cementare il gruppo e ad essere uniti anche in campo”.

Quale futuro ti sei immaginato per gli anni a venire? “Per quanto riguarda il mio futuro sono sincero, non ci sto minimamente pensando. Bisogna valutare le situazioni “step by step”, spesso ogni evento condiziona quello successivo, per questo sono solo concentrato sull’obiettivo salvezza. Questo intento è anche il mio, a gennaio la società mi ha esplicitamente richiesto di essere d’aiuto per riuscire a mantenere la categoria. Ogni altro pensiero è superfluo in questo momento, io e i miei compagni abbiamo solo in testa il bene del Novara”.

Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi azzurri e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Invito tutti i tifosi azzurri e i lettori del sito allo stadio, sappiamo tutti dell’importanza della partita di domenica. Voi siete il fulcro, abbiamo bisogno del vostro sostegno e appoggio, sono sicuro che questo avverrà perché l’avete sempre fatto ma, con questo, voglio proprio sottolineare quanto sia importante la vostra spinta per le nostre prestazioni. Sapete trasmetterci quel quid in più che neanche un allenamento riuscirebbe ad imprimerci, è la vostra immensa passione per questa maglia che vi fa essere speciali. Proviamoci insieme, la speranza è quella di salvarci direttamente, se questo obiettivo dovesse sfumare vivremo insieme e compatti i play-out. Crediamo ancora nel grande obiettivo, con l’intera città a spingerci sarà tutto ben diverso e meraviglioso: battiamo il Fiorenzuola, poi vediamo il destino cosa ci riserverà”.

Grazie ad Accursio Bentivegna per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara FC per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Servizio di Alberto Battimo
Foto © Guido Leonardi

 



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