La combo perfetta
Di Alice Previtali
Foto © Guido Leonardi
Il segreto per rendere una partita, la “signora partita”, è solo e soltanto uno: riuscire a posizionare gli undici giocatori in modo da poter sempre eseguire la giocata più semplice. E diciamoci la verità… non c’è modulo che tenga. Fosse un 4-3-3, un 3-5-2 o un 4-2-3-1, il vero dogma calcistico non è dibattere su quale sia lo schema migliore, quanto essere consapevoli che l’assioma che fa “di necessità virtù” è coprire il più possibile il campo con la corsa ma, ancor prima, con la testa.
Non facile ma nemmeno impossibile, se le due parti - mister e giocatori - lavorano con sinergia. È vero che per un calciatore è quasi fondamentale conoscere il proprio spazio e capire “come” e “perché” compiere una determinata scelta tecnica ed è bene che un allenatore insegni a catalizzare questi automatismi, al fine di far diventare indipendenti i componenti della sua squadra all’interno del rettangolo verde. Ma per quanto, in tutto questo, il lavoro dello staff sia indispensabile, lo è anche il carattere di ognuno. Insomma, il mister deve prepararti a situazioni che permettono l’acquisizione di un metodo per costruire le basi di un comportamento professionale. Ma per finalizzare la giocata in maniera opportuna, diciamolo, bisogna metterci del proprio. Tatto, lungimiranza e soprattutto coraggio. Per fare la differenza.
È inutile conoscere esercizi e schemi di gioco se poi non si riescono a correggere errori e vivere gli imprevisti non “didattici”; gli schemi predefiniti serviranno ai giocatori nelle giornate in cui nulla va come dovrebbe, per avere una strada sicura da percorrere, ma il successo di ogni domenica sta semplicemente nel trovare la giusta combinazione tra organizzazione e spontaneità. È la riuscita di questa combo che fa aumentare carisma e prestigio alla squadra, perché meno tempo trascorre tra fase offensiva e difensiva, migliore sarà il risultato. E come dice il buon “Pep” Guardiola, “Un buon passaggio definisce il resto d’azione e chi sa farlo bene è un giocatore capace di far giocare meglio i suoi compagni”. E fu subito, la combo perfetta.