Per la città di Novara torna lo spettro di un oblio calcistico
Di Giovanni Chiorazzi
Il silenzio dentro al quale sembra esserci trincerato patron Ferranti è di per sé molto significativo. Perché mai come in questo caso, anche la totale assenza di comunicazione può avere il medesimo effetto di una frase gridata in faccia, senza peli sulla lingua. L’effetto “novità” al quale il massimo dirigente azzurro si era inizialmente affezionato sembra aver esaurito la sua carica, colpa di tanti fattori, già quasi tutti abbastanza noti: il mancato raggiungimento degli obiettivi, la poca pazienza nel raggiungerli, una gestione troppo onerosa e poco lungimirante. E, adesso, anche dei costi inattesi rispetto a quello che sarebbe servito per pareggiare le perdite e ripartire, seppur con un budget molto ristretto, per un altro campionato di Serie C.
Sul banco degli imputati parrebbe (ma va sottolineato che non vi sono conferme al riguardo), una gestione troppo gravosa delle spese di bilancio da parte del DG Michelangelo Vitali, che sembra dunque anche lui vicino a lasciare il suo incarico in seno alla società. Da qui la decisione di Ferranti di temporeggiare, anche nella nomina del DS Simone Di Battista, con il quale si era già raggiunta un’intesa economica, peraltro neppure troppo onerosa confrontandola con altri colleghi della categoria, che avrebbe quantomeno segnato un punto di ripartenza per il futuro. Invece, l’ennesimo “colpo di testa” farà molto probabilmente perdere i contatti con Di Battista, con i tifosi azzurri che adesso guardano con preoccupazione al prossimo 20 giugno, data entro la quale sarà necessario ultimare la procedura di iscrizione al prossimo campionato.
La tifoseria si augura che Massimo Ferranti si sia preso solo del tempo per “digerire” questo ennesimo groppone, ma è innegabile che - nell’imprenditore a capo del Novara FC - non vi sia più molto ardore nel voler proseguire. Da qui i proclami verso il Territorio, alla continua ricerca di soci che lo affianchino nel sostegno economico, ma adesso anche la volontà, neppure minimante celata, di voler cedere al primo acquirente in grado di formulare una proposta “seria”. Insomma… all’ombra della Cupola i tifosi sono costretti a fare i conti con una nuova preoccupante situazione, che mina il futuro del calcio professionistico a Novara. Le istituzioni, sindaco e assessore allo sport in primis, dovranno cercare di fare da “collante” per ricucire una situazione poco lineare e riportare in Ferranti la stessa voglia vista sul suo volto il 20 agosto 2021, quando la costituzione dell’attuale Novara FC aveva riaperto le speranze di una tifoseria e l’orgoglio di una città intera e della sua provincia.
Giovanni Chiorazzi