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Presidente, ma che fa?


Di Alice Previtali

L’ufficialità non c’è ancora, ma se avete permesso l’ufficiosità significa solo una cosa… che sembra tutto vero. La domanda è solo una: perché? Perché stiamo rimandando via Marchionni?

Mi chiedo quali siano le vere motivazioni, poiché risulta difficile percepirle da prospettive innocenti e disinteressate - e forse anche ignoranti - rispetto al mondo “Lega Pro” come potrebbero essere le mie. Stiamo pur sempre parlando di una squadra che per il primo anno di Serie C finisce decima, partecipando ai play-off sebbene falcidiata da infortuni e sterminata da maledizioni giunte da ogni direzione, senza parlare dell’incoerenza delle decisioni societarie, vera pecca azzurra… Come fosse terribile. Come fosse necessario sputarci sopra.

Come se Marchionni abbia avuto le colpe di non averci fatto finire in Serie D, perché la C è “Un bagno di sangue”, come il patron dichiara assieme alla richiesta di aiuto per le finanze di un club che quest’anno, in termini di acquisti, ha esagerato con dei contratti lunghi e onerosi, ai quali si deve aggiungere l’iscrizione alla stessa categoria per l’anno prossimo. Marchionni forse non è stato abbastanza mediocre da farci scendere giù, da dove siamo arrivati?

Perché lo mandiamo via e soprattutto chi lo sta decidendo? Lei presidente o i suoi consiglieri? L’opinione pubblica o i giornalisti? Quale sono le reali motivazioni? Le colpe di Marchionni sono quelle di aver prediletto un 3-5-2 o non aver fatto giocare chi non ha giocato? Davvero la sua preparazione viene giudicata perché “amico” di Ciancio e Benalouane che stanno così tanto antipatici - per carattere, prima che performance - ma che, tra l’altro, hanno un contratto ancora in auge? E chi l’ha voluto allora?

A tutte queste domande mi rispondete con l’ipotetico ritorno di Cevoli, come una qualsiasi puntata di Beautiful o come qualsiasi barzelletta. Ma che figure stiamo facendo? Nulla togliere alla bontà di quest’uomo (a mio parere fin troppa) e alla sua professionalità. Ma sembra il giusto burattino a cui potete tirare i fili, con un contratto già esistente tra l’altro. Prima lui, poi l’altro, poi ancora l’ex e alla fine l’ex che ha sostituito l’ex per motivazioni a me ancora poco chiare, ma vedo confuso anche lei presidente, o sbaglio? Insomma, con chi vuole convivere? Chi vuole accontentare? Con chi si vuole “professionalmente” fidanzare?

Oltre i troppi soldi persi (lo dice lei eh) perché investiti inutilmente (colpa degli allenatori?) abbiamo perso qualcosa di molto più prezioso: la credibilità, la fiducia e la dignità verso una piazza che da blasonata quale era sta rasentando i minimi storici a livello di obiettivi e progetti. E di serietà.

Ricordiamoci anche che Pablo Gonzalez ha deciso di andarsene. Non era più posto suo. Se sei felice in un posto non te ne vai nemmeno sotto tortura. O fai di tutto per restare. Ma la colpa è sicuramente di Marchionni, Ciancio e Benalouane. State facendo passare la voglia di avere voglia. E se finisce la passione, finisce anche la fede. Speriamo non finisca ai tifosi, perché con un “Piola” con manto nuovo, pagato oltretutto dai cittadini, sarebbe un’ingiuria non riempirlo.

In bocca al lupo Pablo,
in bocca al lupo Marco.

Dove c’è un limite c’è anche un oltre e sono sicura che voi lo troverete, andandovene.

Servizio di Alice Previtali

 


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