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Esclusiva VNV: L’intervista a Cristina Chirichella


Di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi

Cambiano le giocatrici ma lei è sempre rimasta fedele alla Igor ed è in corso la sua nona stagione con questa maglia, a tal punto da diventare un “pilastro” fondamentale sia per la squadra che per la società. È il nostro capitano e, oltre al suo ruolo fondamentale in campo, la sua presenza è importante per trasmettere a tutte le sue compagne i valori e i principi che contraddistinguono da sempre il mondo AGIL. Ci stiamo avvicinando alla fase cruciale della stagione, la Igor dovrà farsi trovare pronta sia in Italia che in Europa per cercare di imporsi in ogni competizione. La squadra si sta allenando duramente per affrontare al meglio quest’ultimo periodo e chiama a raccolta i tifosi perché, solo insieme, si potrà puntare alla meta. Parola di… Cristina Chirichella.

Domenica scorsa Novara e Milano si sono affrontate in un match di alta classifica vinto dalla squadra lombarda per 3-1. Dopo il primo set giocato alla perfezione e vinto con grande autorità, la Igor non è più riuscita a mantenersi su quei livelli subendo il ritorno delle avversarie. Come spieghi questo andamento dei parziali e perché non si è riusciti a trovare il bandolo della matassa per contrattaccare al meglio sui loro fondamentali? “Sinceramente Milano ha fatto una buona partita dopo un primo set comandato da noi. Dal parziale successivo in poi hanno cominciato a spingere molto in battuta e anche con dei cambi sono riuscite a metterci in difficoltà. La nostra colpa è stata quella di non essere riuscite a trovare le giuste contromosse e a sfruttare quei momenti a noi positivi per continuare a spingere sull’acceleratore. Abbiamo commesso degli errori di troppo e sappiamo benissimo che quando affrontiamo una sfida di vertice difficilmente la palla cade a terra già nei primi scambi. Dovevamo rimanere sul pezzo e giocarcela fino alla fine, purtroppo qualche disattenzione non ci ha permesso di rimanere in scia o comunque di chiudere noi i vari set. Pecchiamo, in certi frangenti, di concentrazione: questi alti e bassi che viviamo devono essere ridotti al minimo. Adesso comincia la fase decisiva e non ci possiamo permettere questi cali, nelle prossime partite cercheremo di limare il più possibile questo nostro difetto che ogni tanto si presenta”.

Dalla gara di sabato prossimo contro Vallefoglia ci sarà un tour de force decisivo, in cui la squadra dovrà sbagliare il meno possibile e avere la forza mentale di pensare solo alla partita successiva, senza farsi condizionare da altri eventi. Bisognerà arrivare a questo punto della stagione nelle migliori condizioni fisiche e mentali per essere protagonisti sia in Italia che in Europa sino alla fine. Analizzando fin qui il cammino intrapreso, sia a livello di prestazioni che di risultati, quali aspetti la Igor dovrà riconfermare e su quali invece dovrà lavorare assiduamente e in poco tempo per migliorare la sua fisionomia nel momento topico della stagione? “Stiamo entrando in una fase dove pensare troppo in là è deleterio ma bisogna solo concentrarsi sul presente e affrontare ogni partita con il giusto spirito e approccio. Ogni partita diventa fondamentale e ogni risultato influenza il nostro percorso, siamo consapevoli dell’importanza di ogni gara e ci faremo trovare pronte in ogni situazione. I play-off sono vicini e per me rappresentano un altro campionato da vivere intensamente, in cui sarà importante lasciarci dominare solo dagli aspetti favorevoli. Del nostro cammino in questa stagione sono tante le note positive da evidenziare, ma vorrei soffermarmi soprattutto sull’approccio iniziale alle gare. Noto che scendiamo in campo dimostrando tanta aggressività e molte volte riusciamo a dimostrare il nostro gioco con grande visibilità. Purtroppo, a lungo andare, perdiamo lucidità e questo non ci permette di essere incisive e commettiamo qualche sbaglio. Da sabato in poi dovremo cercare di migliorare in questo, l’atteggiamento iniziale ci ha fatto capire che abbiamo le qualità per essere superiori a tutte le avversarie, dobbiamo solo mantenere lo stesso livello anche nei successivi set, cercando di non cadere più negli errori e nell’impazienza”.

Anche quest’anno Novara si è affermata come una delle migliori squadre d’Europa. La “particolare” eliminazione ai gironi nella scorsa annata è stato un incentivo in più per fare bene e adesso ci troviamo in semifinale pronti a dare tutto per presentarci alla finale di Torino del 20 maggio. Delle quattro semifinaliste tre sono turche, qual è la tua spiegazione? Quale dovrà essere la Igor “versione europea” per riuscire a contrastare l’egemonia turca? “In Champions abbiamo dato vita ad un bel percorso che ci ha permesso di posizionarci nella situazione più idonea per andare avanti. Siamo arrivate prime nel girone in un gruppo tosto e non semplice, poi la voglia di vincere e di cancellare la discussa eliminazione dell’anno scorso hanno fatto il resto: tornare ai vertici anche a livello europeo era un nostro obiettivo, ma di certo non ci fermeremo qui.
Adesso ci troviamo in semifinale insieme ad altre tre squadre turche, questo significa che il livello concorrenziale è aumentato tanto e lo si nota soprattutto durante la campagna acquisti. Già in passato avevamo capito che il campionato turco era il nostro competitor principale e questo andamento - e questo tabellone di Champions - non ha sorpreso più di tanto visto che siamo noi, squadre italiane insieme a quelle turche, che spesso si giocano gli atti finali dei tornei per club. Diciamo che rispetto al passato eravamo noi ad avere spesso l’ultima parola anche contro di loro, ma quest’anno hanno fatto la voce grossa e noi cercheremo di contrastarle per raggiungere il nostro obiettivo. Sono tutte e tre squadre fortissime ma noi non siamo da meno, sarà importante arrivare nella giusta condizione sia fisica che mentale, il solo pensiero di giocarci un posto per la finale ci elettrizza, non succede sempre e quindi dovremo cogliere la palla al balzo e giocarci al meglio tutte le nostre possibilità, perché arrivare fino a questo punto non è mai semplice.
In Europa bisogna sempre dare quel qualcosa in più rispetto al campionato perché sin dall’inizio le partite sono subito decisive e poi partecipano le squadre migliori del continente, quindi l’asticella è sempre alta. In campionato si gioca ogni tre giorni mentre quando calchi i campi della Champions è sempre una grande emozione e, poi, sono eventi visto che sono gare che aspetti sempre con ansia e che vivi con trepidante attesa. Visto che sono tutte gare cruciali sarà importante dimostrare il giusto approccio e sfruttare ogni situazione a nostro favore senza farci sopraffare dall’avversario. L’aspetto nuovo, se così possiamo definirlo, è che contro l’Eczacibaşi non ci abbiamo mai giocato e sarà una sorpresa per entrambe le compagini giocare contro. La parola finale spetterà al campo ma noi ci giocheremo tutte le nostre carte per arrivare sino in fondo”
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La data del 26 marzo 2023 ha assunto un significato particolare e sarà una data che la pallavolo novarese ricorderà con emozione e sentimento. Tra il primo e il secondo set della gara contro Milano è stata intitolata la tribuna T9 del “Pala Igor” all’indimenticabile Sara Anzanello, scomparsa prematuramente circa cinque anni fa, che a Novara ha lasciato un segno indelebile vestendo la nostra maglia per dieci stagioni consecutive tra il 1999 e il 2009, per poi tornare ad indossare i nostri colori nella stagione 2015-2016. Da capitana della Igor, quali emozioni hai provato nel vedere impresso per sempre il nome di Sara Anzanello nel nostro palazzetto e quali ricordi di lei porterai sempre con te? “Vedere tutto il palazzetto applaudire ed emozionarsi mi ha toccato il cuore, in tutta la gara è stata ricordata per il bene che ha dato a questa città, a tutte le sue compagne e della pallavolo in generale, che ha visto in Sara un’atleta esemplare e una persona fantastica. Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerla per bene però dai racconti delle mie compagne - e da quello ho sempre sentito e capito - Sara era per tutti un punto di riferimento e una ragazza d’oro sempre sorridente. Novara non dimenticherà mai il suo amore per questa maglia, è sempre stata la numero 1. Doveroso ricordarla perché la sua passione e il suo vivere la pallavolo nel quotidiano dovrà sempre fungere da esempio per tutte noi e anche per le nuove leve”.

Se ti ricordo una data sicuramente non rimarrai indifferente: 14 febbraio 2022, quel giorno ti sei laureata dottoressa in “Scienze motorie e dello sport” con 110 e lode. La curiosità e la voglia di ampliare le varie forme che avvolgono il mondo dello sport ti hanno portato a conciliare pallavolo e studio nella maniera più ottimale possibile, visti i numerosi successi in carriera e il massimo dei voti ottenuto all’università. Tutte le ulteriori conoscenze che hai appreso hanno modificato alcune tue condotte cui magari in passato non facevi caso e che hanno migliorato il tuo approccio al volley? In un futuro lontanissimo questa laurea rappresenta l’inizio di un percorso che vorresti proseguisse più avanti o è stata una scelta dettata solo dal desiderio di conoscere e sapere diversi lati dello sport? “Ho deciso di seguire questo percorso universitario per crearmi degli sbocchi quando mi toccherà dare l’addio alla pallavolo ma, soprattutto, per conoscenza personale. Conosciamo questo mondo ma spesso è lo staff specifico che ci indica quale tipo di lavoro fare per raggiungere un determinato scopo fisico, ma io ho sempre voluto andare oltre e volevo anche capire i motivi di quel lavoro e perché si seguiva un certo programma anziché un altro. Tutto questo mi sta aiutando tanto perché mi sento bene fisicamente e mi sento più consapevole dei trattamenti che applico al mio corpo. È una marcia in più perché riesco a gestirmi molto meglio grazie alla conoscenza accumulata con gli studi. Rispetto al passato riesco a leggere e a capire il mio fisico, fino a dove posso spingere, quali sono le problematiche e come risolverle. Questa infarinatura generale della materia mi sta dando una grande mano e la mia curiosità su questo tema mi aveva sempre interessata, la conoscenza dell’anatomia umana è sempre stata una delle mie passioni e sono molto felice di aver intrapreso questa strada e di essermi laureata proprio in questo campo. Sono contenta della scelta fatta perché tutto è stato fatto in funzione di una mia cultura personale. Non ho ancora le idee chiare su come sarà il mio futuro dopo lo sport ma intanto sto costruendo un percorso che mi porti ad aiutare le persone a stare bene e ad aiutarle a trovare quel benessere fisico che possa giovare sia nella vita che nello sport: punterò molto su questo mio obiettivo futuro e speriamo di esaudirlo”.

Sono anni che la società costruisce la squadra partendo dalla tua conferma, sei la nostra capitana e la prossima stagione sarà la decima consecutiva a Novara: rimanere per così tanto tempo nella stessa società è quasi da considerare un evento. Molte atlete, alla prima stagione storta, lasciano la squadra di appartenenza ma tu sei un’eccezione visto che hai sempre sposato la causa Igor condividendo gioie e dolori che sono sensazioni da mettere in preventivo nel corso di una carriera. Un legame così duraturo supera ogni ostacolo e va oltre ogni risultato sportivo. Cosa c’è di ancora più forte tra Cristina Chirichella e la Igor Volley Novara? “A Novara ho mosso i miei primi passi nella pallavolo, mi ha fatto crescere e mi ha dato l’opportunità di diventare una giocatrice di livello e di migliorarmi come persona. Devo tanto a questa città e ringrazierò sempre questa società per avermi permesso di giocare ad alti livelli sfidando avversarie di rango. Il nostro è un legame che va avanti perché i miei obiettivi e i miei sogni continuano ad andare di pari passo con quelli della società. Tutti e due vogliamo sempre puntare in alto, in Italia siamo sempre tra le prime da anni e in lotta per lo Scudetto e in Europa siamo protagoniste. Gli obiettivi sono sempre stati comuni e fino a quando sarà così continueremo insieme. Poi a me piace molto vivere a Novara, è una città a misura d’uomo e dopo tutti questi anni un pezzo del mio cuore sarà sempre dedicato a questa città e ai novaresi. Il solo pensare di poter vivere un’avventura diversa mi dispiacerebbe tanto, ma in questo momento abbiamo le stesse aspirazioni e quindi sono felice e grata a questa società per tutto quello che ha fatto e sta facendo per me e io cercherò sempre di dare tutto per portare la Igor sempre più in alto”.

Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi della Igor e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Ringrazio tutti i tifosi che ci seguono da sempre con costanza e grande attaccamento alla maglia. Adesso ci serve ancora più supporto perché inizia il bello della stagione, ci aspettano tante partite importanti e vogliamo vedere il palazzetto pieno per vivere insieme tante emozioni, grazie alla vostra vicinanza che per noi è sempre preziosa”.

Grazie a Cristina Chirichella per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della Igor Gorgonzola Novara per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi

 



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