Il mito de “Il calcio illustrato”
Di Gianfranco Capra
Tanti e tanti anni fa “Il calcio illustrato” era una sorta di vangelo del calcio, il nostro vangelo.
Usciva tutti i mercoledì e pubblicava fotografie bellissime e cronache dedicate al campionato di Serie A di calcio (con un angolino riservato anche alla Serie B). Le fotografie erano naturalmente in bianconero, al massimo colorate in ocra oppure di color verdino. Nel 1946 una copia costava 10 lire, per i tempi una bella cifra.
“Il calcio illustrato”, grande idea, fu fondato nel dicembre del 1931 dal celebre giornalista Leone Boccali (comasco nato nel 1902) che fin da giovanissimo si era sempre occupato di sport. Sua la favolosa idea, negli anni trenta, di presentare il calcio con una rivista specializzata: un giornale che uscì dal 1931 al 1966 ed ebbe un successo tale da far diventare “Il calcio illustrato” addirittura un culto.
Anche al Novara Calcio vennero dedicate alcune copertine de “Il calcio illustrato”
Ancora oggi la rivista è ricercatissima fra gli appassionati, che la possono acquistare tramite e-bay ma anche sulle bancarelle di molti mercatini.
Su quella rivista scrissero i più bei nomi del giornalismo sportivo italiano, da Mario Zappa a Bruno Roghi; da Ettore Berra a Mario De Vecchi; da Mario Casalbore a Bruno Slawitz e finanche Vittorio Pozzo, commissario tecnico della Nazionale, che era anche un valente giornalista de “La Stampa”.
Davvero tante le firme di spicco che scrissero per “Il calcio illustrato”
Oltre alle fotografie e alle cronache, la prestigiosa rivista, stampata a Milano, riservava ad una partita della domenica le azioni principali disegnate da Silva (Carmelo Silva, bravissimo vignettista di Treviglio).
Una delle tante “mitiche” vignette di Carmelo Silva
La rivista andava a ruba (allora non c’era la TV e le poche immagini delle partite erano visionabili dopo la fine del film nella “Settimana Incom”, giornale cinematografico dei tempi). “Il calcio illustrato” diventò così tanto popolare da sentire la necessità (dal 1956 al 1962) di aggiungere anche le cronache del ciclismo, a quei tempi seguitissimo come il calcio per via dell’accesa rivalità sportiva tra Bartali e Coppi.
La rivista, dopo un commovente tentativo di rinascita, ha definitivamente chiuso i battenti nel 1976, ormai superata dalle nuove tecnologie e soprattutto dalla TV.
Gianfranco Capra