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Esclusiva VNV: L’intervista a Matteo Stoppa


Di Alberto Battimo

La scorsa stagione, la sua stella ha brillato nelle file della Primavera azzurra. I suoi numeri non sono sfuggiti alle grandi società, ma alla fine è rimasto a Novara meritandosi l’ingresso in prima squadra. Ogni volta che viene chiamato in causa scende in campo sempre con la giusta attitudine. Consapevole delle sue qualità, riconosce che c’è ancora tanto da migliorare e, in questo senso, Novara è il posto giusto per crescere al meglio. In questo finale di stagione la squadra darà tutta se stessa per ottenere il miglior piazzamento in classifica e giocarsi i play-off nelle giuste condizioni fisiche e mentali. Il suo sogno è quello di giocare un giorno in Serie A e continuando così questo diventerà sicuramente una realtà. Lui è… Matteo Stoppa.

Contro la Virtus Entella è arrivata un’amara sconfitta. La partita è stata equilibrata, con sporadiche azioni degne di nota, ma alla fine gli episodi hanno deciso le sorti di questa sfida. Il Novara ha dimostrato di potersela giocare alla pari anche con le squadre di vertice a livello qualitativo, pecca però nell’affrontare determinate situazioni nella giusta maniera a livello mentale. Sei d’accordo anche tu con questa analisi o pensi che i motivi di questa sconfitta siano altri? “Sono d’accordo con la tua analisi, avevamo preparato la partita nel migliore dei modi ma sappiamo bene quanto gli episodi possano cambiare l’inerzia di una partita. Prima di questa gara ci siamo allenati bene, come tutte le settimane del resto. Subire due rigori e affrontare la parte finale di gara con un giocatore in meno non ci ha aiutato nel conquistare punti, questa è stata la tipica partita in cui l’esito è stato deciso da fattori che non si possono preventivare. Inoltre, secondo me, adrenalina e concentrazione sono due elementi che possono influenzare il risultato. In sfide contro squadre di alta classifica la gara si prepara da sola, stimoli e motivazioni arrivano da sé. Noi dobbiamo cercare di avere lo stesso approccio e atteggiamento contro qualsiasi squadra, giusto cambiare qualche aspetto in base alla caratteristica dell’avversario ma dovremo scendere in campo sempre con la giusta motivazione per prenderci i tre punti contro chiunque. Analizzando le gare passate posso dire che certi errori a nostro sfavore non sono solo questione di sfortuna. Il derby contro la Pro Vercelli dimostra come la fortuna aiuti gli audaci: ci abbiamo creduto sino alla fine e ci siamo conquistati il rigore nel recupero grazie alla nostra voglia di vincere. Siamo proprio andati a cercare questo episodio favorevole solo grazie al sacrificio, questo è il mio pensiero”.

Nulla è perduto ma i risultati non aiutano. La rosa è di tutto rispetto, formata da giocatori affermati e giovani di belle speranze, ma non si riesce a trovare il bandolo della matassa per uscire da questa impasse che attanaglia la squadra. Per dimostrare di essere una grande squadra, come dovrà affrontare il Novara questa parte finale della stagione per uscire da questa situazione e togliersi nuove soddisfazioni? “Adesso dobbiamo affrontare il resto delle gare che ci rimangono al massimo delle nostre capacità. Come dicono tutti… finito il campionato regolare ne comincerà subito un altro, quello dei play-off. Cercheremo di conquistare più punti possibili per conquistare la matematica certezza di parteciparvi e allo stesso tempo di ottenere il migliore piazzamento in classifica. In caso di play-off affronteremo questa importante fase della stagione cercando di rifarci dei punti persi per strada nel corso del campionato”.

La prossima gara ci vedrà impegnati in un campo non semplice: saremo ospiti della Lucchese, squadra obbligata a vincere per non perdere il treno salvezza, ma allo stesso tempo il Novara dovrà fare punti per avvicinarsi alla sicurezza play-off. Quali sono i vantaggi di cui la squadra dovrà approfittare per riuscire a scardinare un avversario votato all’attacco? “Contro la Lucchese sarà una sfida dura e difficile. Ci aspettiamo un avversario che punti soprattutto sull’agonismo e sulla rabbia, ancora di più dopo la notizia di un’ulteriore penalizzazione che la porta all’ultimo posto in classifica. Siamo consapevoli di essere superiori sia tecnicamente che tatticamente e quindi punteranno a superarci con altri aspetti. Dovremo essere bravi e intelligenti a non adeguarci alle loro idee di gioco, sarà importante partire con il piede giusto. Se dimostreremo le nostre potenzialità credo che riusciremo a portare a casa la vittoria, dobbiamo fare in modo che tutto giri a nostro favore”.

Dopo una stagione da assoluto protagonista con la Primavera, dalla scorsa estate sei entrato nella rosa della prima squadra. Come stai vivendo questa stagione tra i “grandi”? “È bellissimo allenarsi insieme a giocatori di questo calibro. Personalmente è un cambiamento molto importante perché è un calcio diverso rispetto a quello che si vede nei tornei Primavera. Quando fai parte della prima squadra devi stare ancora più attento e non puoi permetterti di sbagliare troppo, in Primavera vivevo tutto come se fossi il leader della squadra ma adesso è tutta un’altra cosa. I carichi di lavoro sono giustamente aumentati e sto lavorando molto anche in palestra, mi piace questo tipo di programma. Per me questa è una stagione molto importante e spero che il finale sia positivo per tutta la squadra”.

Allenarsi a diciotto anni insieme a giocatori di esperienza è la ricetta migliore per crescere come giocatore più velocemente. In quali aspetti ritieni di essere migliorato? “Giustamente lo staff tecnico - e non solo - pretende molto da me. Trovarsi in prima squadra all’età di diciotto anni non è da tutti, adesso devo dimostrare i motivi per cui la società abbia deciso di inserirmi tra i “grandi”. Non bisogna mai mollare, quando ti vedono che vai piano più del solito vieni subito ripreso ed è una cosa che apprezzo molto perché significa che tutti credono in me e tutto ciò che mi viene consigliato è fatto solo per il mio bene. Per esempio peccavo molto nella fase difensiva, all’inizio rimanevo a guardare ma adesso so che devo subito aggredire e attaccare l’avversario in modo da essere un valore aggiunto per la squadra, aiutando i miei compagni anche nella fase di non possesso: sono tutti aspetti che mi fanno piacere e sono felice di tutto questo perché mi sento migliorato grazie a tutte queste indicazioni, che mi stanno facendo percorrere le giusta strada per crescere sempre di più come calciatore e non solo”.

Si parla tanto di valorizzare i giovani calciatori italiani, un valore che il Novara sta dimostrando in questa stagione è quello di dare spazio alle generazioni future con sempre più frequenza e con evidenti risultati. Come giudichi l’ambiente azzurro, nell’esprimere al meglio i valori di una squadra che punta a degli importanti obiettivi? “Questo è il mio ottavo anno a Novara e posso dire senza ombra di dubbio che la società azzurra è molto seria e che punta sui giovani calciatori, per esempio gente come Faragò, Dickmann e Vicari ora sono protagonisti in Serie A ma ci sono tanti altri esempi. Novara vuole valorizzare i giovani e non ci pensa su due volte nel dare spazio a chi merita, a prescindere dall’età. Le persone dello staff che gravita intorno al mondo Novara sono veramente preparate e affidabili, perché non solo ti fanno crescere come calciatore ma ti insegnano anche come affrontare certe situazioni rimanendo sempre con i piedi per terra e facendoti capire sin da subito quanto il lavoro quotidiano, fatto nelle giuste condizioni, possa essere la strada per diventare un grande calciatore. Ancora oggi Novara punta molto sulla linea verde, mister Sannino ci sta dando il giusto spazio e questo mix tra giovani e giocatori esperti potrà fare solo del bene all’intera squadra, grazie alle singole caratteristiche che messe insieme possono dare al Novara un valore enorme da dimostrare poi in campo. Novara è uno degli ambienti giusti per crescere, sia come persona che come giocatore”.

Da quando è cambiato l’allenatore stai trovando più spazio, è evidente che Sannino creda in te, nonostante la folta concorrenza in attacco. Che consigli ti sta dando il mister? “Dopo pochi giorni dal suo approdo a Novara, il mister ha voluto parlare con tutti e personalmente ho trovato un riscontro positivo in tutti gli aspetti. Si vede che dà molto più spazio a noi giovani e sono molto contento di questo suo approccio nei nostri confronti. Sono molto felice di essermi trovato bene sin da subito con lui, mi sprona a migliorare sempre di più, soprattutto nella fase difensiva. Sta cercando di inglobarmi sempre di più negli schemi della squadra in modo da dare una mano ai miei compagni in tutte le situazioni. Il mister è soddisfatto del mio lavoro, mi ha detto di continuare con questo atteggiamento ma senza fare voli pindarici. Sono d’accordo con tutto quello che mi consiglia l’allenatore… a meno che non ti chiami Cristiano Ronaldo o Messi non puoi permetterti di andare troppo in alto con la fantasia, ma bisogna lavorare sodo e rimanere sempre con i piedi per terra”.

Un giocatore del tuo valore e con un futuro assicurato ha già destato l’interesse di grandi squadre, l’estate scorsa si era parlato di una tua cessione al Napoli ma poi decidesti di rimanere a Novara. Quanto c’è stato di vero in questa trattativa? “Confermo che era alto l’interesse del Napoli, la società si era messa d’accordo con loro ma mancava un particolare: la mia risposta. Quando ho letto la notizia del mio acquisto da parte del Napoli ho chiamato subito il mio procuratore per chiedere lumi su questa notizia. Dopo avere discusso con lui abbiamo deciso di rimanere a Novara. L’intenzione del Napoli era quella di inserirmi nella loro squadra Primavera, ma già dall’estate scorsa avevo la giusta mentalità per lasciare le giovanili e fare il salto di qualità entrando in pianta stabile in prima squadra. Decisi di rimanere a Novara anche per questa stagione, pronto a giocarmi le mie chance e vivere questa avventura in Serie C”.

Quali sono i sogni e le ambizioni di Matteo Stoppa giocatore? “Il mio sogno è quello di giocare in Serie A. Non sono una persona che pretende, tempo al tempo e vediamo cosa succederà. A Novara mi trovo bene, vedremo il prossimo anno ma adesso il mio pensiero è rivolto solo a questo finale di stagione. Mi alleno sempre al massimo delle mie capacità e se un giorno dovessi giocare nella massima serie avrò raggiunto il mio desiderio maggiore. Già ora sono felicissimo di far parte di questa squadra e di giocare in Serie C, sono contento di come sta procedendo la mia vita”.

Il tuo messaggio per i tifosi e i lettori di VaNovaraVa.it. “Chiedo ai tifosi di starci vicino perché il vostro supporto è fondamentale, anche nei momenti più difficili. Garantisco che noi diamo sempre il massimo in ogni partita. Speriamo di festeggiare una risalita in Serie B, sarebbe il coronamento di un sogno”.

Grazie a Matteo Stoppa per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara Calcio per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Alberto Battimo

 



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