L'intervista al tifoso...
Di Francesca Riga
Prima che il Novara torni in campo nella sfida contro il Brescia, il consueto spazio dedicato alle interviste ai tifosi spetta a un amico che ha dimostrato attaccamento alla maglia azzurra, nonostante sia anche un tifoso del Milan. Marcello Mangini, 24 anni. Marcello, maestro di sci, è il classico bravo ragazzo della porta a fianco, semplice, umile e con la passione viscerale per il calcio.
Cominciamo dal presente: come mai non ti perdi una partita del Novara? “Mi sto trovando veramente bene, ho riscoperto il piacere del calcio giocato con passione dopo un'esperienza non proprio positiva per il Novara (N.d.R. la retrocessione avvenuta due anni prima, dalla B alla Lega Pro). Nelle prime giornate di questo campionato ho riscoperto i valori che purtroppo nel calcio moderno è sempre più difficile trovare. A mio avviso, il problema è dato dal fatto che è il calcio stesso ad essere cambiato; prima erano molto ricercati i giocatori di personalità, mentre adesso nelle serie minori questi aspetti sono considerati... scomodi. Per chiarezza non mi riferisco al Novara ma ad altre squadre, dove magari ci si approccia a questo sport come in una favola, per poi - in un secondo momento - vedere incrinarsi il rapporto umano con le varie società. Io sono sempre per chi cerca di trasferire valori positivi a tutta la squadra, ma evidentemente non sempre questo attaccamento viene apprezzato, si mette al primo posto esclusivamente il risultato immediato. Ad ogni modo, tornando alla domanda, pare proprio che il Novara ci si sta dando grandi soddisfazioni in questa stagione. Abbiamo risalito parecchie posizioni in classifica”.
L'annata in corso può essere… un film già visto? “Il Novara dopo lo scorso anno e il “viavai” di giocatori e allenatori precedenti, aveva bisogno di un po' di serenità per cercare di raggiungere un obiettivo che è alla portata visto che siamo solo all’inizio. Mancano ancora 30 giornate. Baroni, dopo qualche difficoltà iniziale, sta raggiungendo i traguardi sperati da società e tifosi. Ha a disposizione un’ottima squadra sul piano tecnico, la differenza la farà l'atteggiamento mentale come quello visto nell’ultimo match con il Pescara”.
A proposito… una tua analisi sulla meritata vittoria del Novara contro il Pescara? “Il Pescara ha giocato male tutto il primo tempo, migliorando in qualcosa nella ripresa ma senza riuscire a creare molto, salvo nel finale con qualche brivido per noi. E’ stata una vittoria di squadra, dove tutti hanno dato il loro contributo. E’ cresciuta l’intesa fra i reparti, i giocatori vanno in campo più determinati e soprattutto più motivati. In questo va dato molto merito a Baroni che ha saputo trasmettere alla squadra il suo pensiero. Abbiamo iniziato il campionato con qualche difficoltà, che adesso fortunatamente sembrano essere alle spalle. Dobbiamo però restare umili e pensare ad un avversario per volta, a cominciare dal Brescia che resta una squadra in forma come noi”.
Cosa prevedi per la sfida di sabato prossimo? “Non sarà semplice, il Brescia ha una rosa ampia e di qualità. Noi però potremmo contare sul fatto di giocare in casa e sull’entusiasmo per la vittoria di martedì. In questa prima parte abbiamo dimostrato di poter tenere testa a chiunque, vedasi ad esempio la vittoria con il Cagliari, ma anche la bella prestazione a Crotone dove abbiamo perso immeritatamente. Sarà importante scendere in campo con la giusta concentrazione e senza prendere l’avversario sotto gamba”.
I tifosi cominciano a sognare in grande… “Sarebbe sbagliato, in questo momento, modificare i propri obiettivi. Quello dichiarato dalla società sin dall’inizio è la salvezza, una volta raggiunta quella si potrà guardare più avanti e tutto ciò che verrà in più sarà guadagnato”.
Sabato contro il Novara giocherà un ex di spessore, Andrea Caracciolo, che in questi giorni ha ricevuto un premio alla carriera prestigioso: “Ricordo che segnò contro l’Inter il gol che valse la vittoria per il Novara. Speriamo che sabato non si verifichi il classico gol dell’ex…”.
Domanda diretta: il Novara può puntare in alto? “Forse non ci si sarebbe aspettato un Novara così dinamico come nelle ultime partite. E’ importante però restare con i piedi per terra, perché il difficile a mio avviso verrà ora, dato che gli avversari conoscono il nostro potenziale. Sarà necessario dare ancora di più”.
Francesca Riga