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Riviviamo insieme… il Giro d’Italia 2025!


Di Mirko Inverno

Simon Yates vince il Giro 2025 “vendicandosi” di 7 anni fa, quando sullo stesso Colle delle Finestre entrò in piena crisi sotto i colpi di Chris Froome, approfittando in questo caso del controllo reciproco di Del Toro (in rosa) e con Carapaz pronto a scappare via. Ma partiamo dall’inizio...

Il Giro 2025 inizia dall’Albania e i favoriti della vigilia sono lo sloveno Primoz Rogliz della Bora Red Bull e lo spagnolo Ayuso della UAE, poi in seconda fila Carapaz, Simon Yates, Landa e i “nostri” Ciccone (secondo alla Liegi 15 giorni prima della partenza rosa) e Tiberi. L’arrivo della prima tappa a Tirana vede la vittoria del danese Pedersen della LIDL Trek, “scortato” in maniera perfetta da Ciccone nelle fasi finali della tappa, anticipando il belga Van Aert e il venezuelano della Movistar Aular. Quarto posto per Busatto che prende anche la prima maglia bianca della corsa, peccato soltanto per una brutta caduta capitata a Landa che lo ha costretto a ritirarsi subito dalla corsa perdendo così uno dei protagonisti. Il giorno dopo, nella crono di 13.7 Km, sempre a Tirana, vince il britannico Tarling per pochi centesimi su Rogliz, che si “consola” con la maglia rosa (che perderà il giorno dopo visto il bis di Pedersen).

Si Arriva finalmente in Italia e dopo la vittoria olandese a Lecce da parte di Van Uden - e il tris di Pedersen a Matera per pochi centimetri sul nostro Zambanini, oltre alla vittoria di Groves a Napoli - si arriva alla prima salita del Giro a Tagliacozzo, dove ai meno -400 metri dall’arrivo Ayuso stacca tutti e vince la tappa davanti al compagno di squadra Del Toro; poi Bernal Roglic (che si riveste di rosa), Ciccone e Tiberi. Il giorno dopo, nella tappa di Castelraimondo, arriva la fuga con vittoria di Plapp. Ulissi, terzo, conquista la maglia rosa per la prima volta in carriera, tornando a far vestire i colori del primato del Giro quattro anni dopo De Marchi. Non importa che duri solo 24 ore, perché a Siena - con molti tratti di strade bianche - torna alla vittoria Van Aert battendo allo sprint Del Toro della UAE, che conquista la maglia rosa con più di un minuto di vantaggio in classifica su Ayuso e Tiberi. La crono di Pisa riduce a 25 secondi il vantaggio del messicano sullo spagnolo compagno di squadra. Il giro continua con tappe che non smuovono la classifica, purtroppo nella 14a tappa con arrivo a Gorizia, a pochi chilometri dall’arrivo, cadono sia Ciccone che Tiberi, costringendo il primo a ritirarsi e il corridore del Bahrein a continuare ma arrivando ormai fuori dai giochi. Nella 16a tappa arriva finalmente la vittoria italiana con l’arrivo del duo Scaroni-Fortunato (leader del gran premio della montagna) e terzo Pellizzari che, nel giorno del ritiro del suo capitano, Rogliz, può fare finalmente “sua” la corsa staccando tutti, a partire da Carapaz quarto e Gee quinto. Arriva ottavo Simon Yates mentre, ancora più dietro, la maglia rosa Del Toro che mantiene il simbolo del primato per 26 secondi sul britannico e 31 sull’ecuadoregno.

La tappa del Mortirolo partorisce un “topolino”, ovvero arrivano tutti assieme e Del Toro sfrutta le sue doti da finalizzatore recuperando qualche secondo. Si arriva così al penultimo giorno di corsa con l’arrivo a Sestriere, dove Carapaz prova più volte ad attaccare Del Toro che gli risponde sempre per le rime fino a studiarsi nei minimi dettagli. Così facendo Simon Yates guadagna metri su metri fino ad involarsi verso il traguardo dove si posiziona terzo di giornata (dietro a Harper e Verre), ma conquistando la maglia rosa che il giorno dopo - da trionfatore - porterà a Roma riscattando come detto la delusione di sette anni prima.


Classifica finale:
1° S. Yates
2° Del Toro 3'56"
3° Carapaz 4
'43"
4° Gee 6
'23"
5° D. Caruso 7
'32"
6° Pellizari 9
'28"


Classifica punti:
1° Pedersen


Classifica Gpm:
1° Fortunato


Classifica Giovani:
1° Del Toro

Mirko Inverno

 
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