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Esclusiva VNV: L’intervista a Lorenzo Bernardi


Di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi

Procede con successo il cammino del mister alla guida della Igor, un nuovo trofeo europeo è stato aggiunto nel palmarès della società. In stagione la squadra si è tolta tante soddisfazioni: la serie contro Conegliano, per un posto in finale Scudetto, è stata combattuta e giocata su alti livelli. Ora è il momento di pensare al campionato che verrà, è tempo di conferme e novità: tra qualche settimana conosceremo il nuovo volto completo della Igor 2025-2026. Alla guida del roster ci sarà sempre lui, una garanzia totale. Disponibile nell’analizzare ogni argomento con la solita chiarezza, capace di individuare quelle sfaccettature tipiche di chi conosce il mondo della pallavolo a menadito, questo gli permette di essere anche in grado di evolversi sotto ogni aspetto. Lui è… Lorenzo Bernardi.

Si è conclusa da poco la stagione della Igor Novara, un cammino soddisfacente e con un nuovo trofeo europeo aggiunto nella nostra bacheca. I risultati sportivi rappresentano l’apice del lavoro quotidiano, costituito da sacrifici e periodi intensi. Come avete vissuto il “dietro le quinte” di questa stagione e quali sono stati i momenti decisivi, poco conosciuti ai più, ma determinanti per il fine sportivo? “Sono d’accordo nel definire positiva la stagione appena conclusa. Abbiamo raggiunto degli obiettivi molto importanti, la “Coppa CEV” su tutti, senza dimenticare l’unica sconfitta inflitta a Conegliano durante i play-off e avergli sempre dato del filo da torcere. Sono soddisfatto del continuo e costante miglioramento della squadra con il passare delle partite, questo è uno degli aspetti fondamentali di un lavoro quotidiano svolto con disciplina e cura dei dettagli. Non nego che abbiamo vissuto anche dei momenti di difficoltà, dovute soprattutto alle assenze di determinate giocatrici. Alcuni infortuni sembravano in via di miglioramento, poi invece si sono rivelati più lunghi del previsto per colpa di nuove defezioni. Davanti a questa situazione mi è piaciuta la reazione di tutti noi: abbiamo sempre cercato delle nuove soluzioni, non ci siamo mai lamentati. Abbiamo proseguito nel nostro cammino, consapevoli del valore umano e sportivo presente sia nel roster che nello staff tecnico e societario. Ci tengo molto a ringraziare le ragazze: hanno sempre dimostrato il massimo impegno in ogni circostanza, senza mai palesare momenti di sconforto. Inoltre, non hanno mai cercato alibi o scuse nei momenti difficili: questo lato del carattere mi ha soddisfatto e ha contribuito, in maniera importante, al raggiungimento di determinate prestazioni sportive. Penso che lavorare coesi e avere fatto gruppo, con l’obiettivo di individuare la “chiave” per uscire da ogni evenienza, siano stati gli aspetti più rilevanti e gratificanti della stagione”.

Avere chiuso la regular season al quarto posto ha escluso la possibilità di partecipare alla prossima Champions, la manifestazione europea per eccellenza. Possiamo definirlo l’unico “neo”? “Non penso che il mancato accesso alla prossima Champions sia da considerare una pecca della stagione. Noi c’eravamo prefissati un determinato traguardo, scopo che però si è complicato notevolmente con le mancanze, sin dall’inizio, della Akimova e della Orthmann. Nel corso della stagione si è aggiunto anche l’infortunio di Sara Bonifacio, con i tempi di recupero più lunghi rispetto a quelli previsti subito dopo il forfait. Non dimentichiamoci dei problemi al menisco subiti sia dalla Fersino che dalla Squarcini in tempi diversi, tutte dinamiche che hanno influito e complicato il nostro percorso. L’obiettivo di inizio stagione era quello di arrivare tra le prime quattro, con la consapevolezza che le nostre dirette rivali erano, potenzialmente, più forti di noi. Nel corso della stagione abbiamo battuto sia Milano che Scandicci nelle quattro gare di regular season, in casa abbiamo perso al tie-break contro Conegliano e le abbiamo battute 3-0 in semifinale play-off. Davanti a questi risultati non posso affermare che arrivare quarti sia stata una delusione, c’è del rammarico perché questo ci fa anche capire che potevamo fare qualcosa di più sotto il profilo dei risultati. Gli inconvenienti, purtroppo subentrati durante la stagione, hanno determinato la perdita di qualche punto in partite che dovevamo vincere”.

Anche in questa stagione Conegliano sta dominando su tutti fronti, in attesa del verdetto Champions. Noi però siamo stati l’unica squadra a riuscire a toglierle l’unico punto perso in campionato e a interrompere la loro striscia vincente che durava da cinquanta partite. Sono anni che la squadra veneta continua a racimolare successi, continuiamo a chiederci come si possa competere con loro ad armi pari. In un’intervista rilasciata dopo la vittoria contro Bergamo in campionato, affermò che per battere Conegliano bisognava comprare giocatrici che costano dal milione in su. In assenza di una disponibilità economica di pari livello, quali altre strade si possono intraprendere per riuscire a giocarsela appieno? “Innanzitutto, bisogna partire da un concetto molto chiaro: è da circa un decennio che Conegliano sta dominando in tutte le stagioni. Attraverso il lavoro, una certa programmazione e da uno scouting preparato, riescono sempre a creare dei roster di primissimo livello: merito a loro per i continui sviluppi operati sino a oggi, sicuramente andranno avanti ancora su questa strada. Nello sport però nessuno è imbattibile e invincibile, quando mi era stato chiesto quali fossero le giuste contromisure per battere la squadra veneta la mia risposta non era dettata da un semplice risvolto economico. Il mio intento era quello di affermare che certe giocatrici costano moltissimo e, in giro per il mondo, ce ne sono pochissime di elevato livello. Quest’ultimo parametro è da prendere in considerazione, non esagero nel dire che alcune le possiamo considerare anche uniche, questo rafforza il potere di Conegliano a discapito delle altre squadre. Gabi, per esempio, è la migliore “posto 4” che c’è al mondo e gioca per l’Imoco. A prescindere dal suo prezzo, è l’esempio tipico di atleta incomparabile. Possiedono anche una struttura base di assoluto livello: penso alla Wołosz, da quasi dieci anni è la palleggiatrice simbolo della squadra. Non è l’unica, come non nominare Monica De Gennaro, Sara Fahr e Isabelle Haak, tutte a Conegliano già da un po’ di anni. In aggiunta a questi capisaldi acquistano una top-player a stagione, migliorando continuamente il roster. Con il tempo si sono costruiti questo grande “appeal”, un vantaggio non di poco conto. Rinnovo i complimenti alla loro società per il lavoro che stanno portando avanti in tutti questi anni, possiedono una capillarizzazione molto importante. Il loro successo non è nato per caso, noi ci impegneremo al massimo per continuare a dare loro sempre più grattacapi, attraverso le nostre idee e progetti”.

A marzo il Fenerbahce le ha fatto recapitare un’offerta per guidare la squadra turca nella prossima stagione. Qualche settimana fa ha affermato che ci sarebbe stato un incontro con la società novarese per discutere del contratto e per valutare insieme la proposta ricevuta. Ci racconta come sono andate quelle settimane di “trattative”? “L’incontro c’è stato per fare il punto della situazione, utile per rafforzare il nostro progetto comune. È stato semplice e logico decidere di proseguire il mio percorso a Novara: mi sono sempre trovato a mio agio e sentito parte integrante di questa società e dell’intera città, con la voglia di portare avanti insieme un programma che condivido pienamente. Ho sempre ribadito che mi trovo molto bene nel lavorare in Italia, soprattutto a Novara. Ringrazierò sempre questa società per avermi dato la possibilità di guidare una squadra femminile, è un grande piacere continuare a dare il mio contributo per la Igor. Ci siamo guardati, parlati ed enunciate le relative aspettative, trovandoci d’accordo su ogni punto. Ulteriore conferma di questo senso di appartenenza, voglio divulgare le mie idee a Novara e continuare questo cammino insieme il più a lungo possibile”.

Non conosciamo i nuovi acquisti ma già sappiamo chi ha lasciato Novara per nuovi lidi. Adesso la società sta ufficializzando le conferme, più avanti scopriremo le nuove igorine. Come dichiarato dal direttore generale Enrico Marchioni, l’obiettivo era quello di dare vita ad un’ossatura di squadra e di affidarsi a loro per accogliere al meglio le ragazze che arriveranno. Quali sono stati i parametri che vi hanno condotto a identificare certe giocatrici come base per ripartire nella prossima stagione? “Esistono delle dinamiche che possono variare in base a delle decisioni, stabilite in base alle situazioni che il mercato offre. Purtroppo, le trattative relative alla stagione successiva si iniziano già a fare a settembre e ottobre del campionato in corso, per poi concretizzare il tutto nei due mesi successivi. Un allenatore cerca di dare una certa fisionomia alla squadra in base ai suoi dettami, valutando le caratteristiche individuali e tecniche di ciascuna giocatrice. L’obiettivo è quello di aumentare un’ossatura di base in cui la priorità non sia solo quella di fare coincidere le proprie idee con le atlete ritenute idonee per il principio di squadra, ma anche ottenere degli effetti positivi sia dal punto di vista umano che di spogliatoio, aspetti fondamentali per dare vita a un roster di qualità, sia dentro che fuori dal campo”.

In attesa dei nomi, cosa si aspetta dalle nuove arrivate, per essere in grado di rispettare appieno i suoi dettami? “L’inserimento e l’adattamento delle nuove arrivate, all’interno di un contesto di squadra già collaudato, sarà il primo importante obiettivo da raggiungere. Sarà compito nostro, dello staff e delle confermate, dare sostegno e opportunità ad ognuna di loro nel riuscire a manifestare il massimo del proprio valore. Sono sempre un cultore del lavoro, l’impegno e i sacrifici quotidiani vengono poi ripagati sul campo. Continuo a pensare che la pallavolo sia uno sport da play-off: questo comporta il farsi trovare pronti sia dal punto di vista fisico che tecnico, in particolare da metà stagione in poi. Prima di arrivare a questo momento ci sarà modo di amalgamare l’idea di gioco desiderata nel migliore modo possibile, insieme ai nuovi acquisti. In generale mi aspetto di fare sempre meglio rispetto all’annata precedente: certe volte si riesce, altre volte no. Per due anni di fila direi che l’intento è stato raggiunto in maniera importante, questo sarà sempre il nostro obiettivo di inizio stagione”.

È terminata anche la sua seconda esperienza alla guida di una squadra femminile. L’anno scorso c’era tanta curiosità nel vederla all’opera in questo campionato, adesso le attenzioni sul suo operato si sono ancora più focalizzate. Ha già apportato delle modifiche rispetto alla stagione scorsa? Cosa invece porterà con sé in questo nuovo cammino che riprenderà ad agosto? “Quando scelsi di passare alla Igor avevo già in mente certi concetti da attuare, con l’obiettivo di traslarli dal maschile alla femminile. È chiaro che non puoi trasferire tutto subito, bisogna essere bravi a percepire quali aspetti siano subito da mettere in pratica e quali invece da considerare “secondari”. Si tratta di un percorso iniziato un anno fa, ho in mente tante novità che ancora non ho avuto modo di testare. Come dicevo in precedenza la priorità sarà quella di inserire al meglio le nuove arrivate, dare a loro l’opportunità di apprendere e consolidare i nostri principi di gioco. Di certo non si partirà da zero, l’esperienza e il lavoro precedente delle neo-igorine sarà un fattore determinante per accorciare i tempi sulla fisionomia di squadra da trovare. In base all’esito ottenuto in questa fase valuterò se ci sarà l’opportunità di inserire qualche novità o qualcosa di più specifico all’interno del lavoro di squadra, questo dipenderà dai risultati e dalle prestazioni offerte. Questo sarà il mio lavoro di base, successivamente adeguerò le mie priorità in base alla stagione, specificarle adesso mi è impossibile”.

A marzo il consiglio federale si è riunito per deliberare gli staff delle Nazionali maschile e femminile. Il suo nome non compare nel team guidato da coach Velasco, al suo posto è stato nominato l’argentino Juan Manuel Cichello, presente nella nostra squadra di club nel ruolo di assistente allenatore. Anche se queste voci circolavano da tempo, com’è nata questa decisione? “Nella vita di ognuno di noi ci sono delle necessità che devono essere prese in considerazione e che possono cambiare certe decisioni professionali. Il mio percorso in Nazionale è stato straordinario, ringrazio la federazione e coach Velasco per questa possibilità proprio nell’anno olimpico. Sento la necessità di vivere un’estate lontana dalla pallavolo e di staccare un momento, di rimanere con la mia famiglia e godermi appieno il mio nipotino. Vorrei vivere una certa quotidianità che la stagione di club non mi permette di condurre. Ho una parte della famiglia che vive a Treviso e io sono a Novara. Questa scelta di lasciare lo staff della Nazionale è dettata proprio da questo: ora ritengo lo stare insieme in famiglia una priorità essenziale, che supera anche un ruolo così importante e di prestigio”.

Sarà solo un arrivederci, magari in un’altra veste? “Non lo so, vedremo. Una delle mie motivazioni è quella di dare priorità assoluta alle squadre di club, per adesso la mia totale concentrazione è solo su Novara”.

Vuole lasciare un saluto a tutti i tifosi della Igor e ai lettori del sito? “Più che un saluto vorrei ringraziare i tifosi per tutto quello che hanno dimostrato per sostenere la squadra in questa stagione. Le prestazioni di una squadra dipendono anche dal connubio presente con la tifoseria e con la città intera, è necessario questo legame per dare una spinta notevole a tutti noi per vivere una stagione positiva. Grazie ancora per tutto quello che avete dimostrato, spero che la prossima stagione cominci con lo stesso entusiasmo presente in questa parte finale. Buona estate a tutti, vi do appuntamento alla prossima pre-season”.

Grazie a mister Lorenzo Bernardi per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della Igor Gorgonzola Novara per la gentile concessione rilasciataci nella stessa. Da parte di tutta la redazione del sito e di tutti gli sportivi, un grandissimo “in bocca al lupo” al mister per nuovi successi e soddisfazioni targati Novara.

Servizio di Alberto Battimo
Foto © Luca Pietro Santi

 


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