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Il simbolo di Novara!

Caldiero Terme - Novara FC 2-0


Di Giovanni Chiorazzi

Contro il Caldiero Terme il Novara FC ha incassato la terza sconfitta consecutiva dopo quelle contro Giana Erminio e Vicenza. Una sconfitta che, con tutto il rispetto per l’avversario, non era preventivabile alla vigilia, considerando anche la necessità degli uomini di mister Gattuso di riscattarsi dopo i due precedenti “passi falsi”, ma anche in virtù del fatto che la compagine veronese, penultima in classifica, presentava analoghi problemi a quelli degli azzurri, se non ancora più gravi stante l’attuale situazione in graduatoria. Purtroppo per i tifosi del Novara (presenti anche a Caldiero a sostegno della squadra) è invece andata in scena una prestazione deficitaria da parte di Ranieri e compagni, in balia - per buona parte dell’incontro - del gioco espresso dai padroni di casa e con l’aggravante di essere risultati davvero ben poco pericolosi in fase avanzata. Vero è che i due gol siglati dal Caldiero sono sopraggiunti su altrettanti calci di rigore (di cui solo il primo parso obiettivamente corretto), ma è altrettanto veritiero che la partita del Novara è stata giocata in modo poco lucido, senza idee, con evidenti difficoltà di impostazione dal centrocampo in su, in una confusione generale che ha agevolato il compito degli avversari, tornati a giocare nel loro stadio “Mario Berti” e che ricorderanno con positività questa vittoria, dato che è la prima in assoluto tra i professionisti sopraggiunta nel loro impianto di gioco. Peccato che dall’altra parte c’era il Novara, una squadra che avrebbe dovuto giocare ben altra partita di quella offerta quest’oggi, nella quale avranno senza dubbio influito le assenze di Morosini e Da Graca in attacco, ma dove si continuano a commettere svarioni in fase arretrata come non era mai successo da un anno e mezzo a questa parte e anche il rendimento, sempre sopra le righe di alcuni giocatori, sta cominciando a manifestare un calo evidente, forse anche per una questione di stanchezza dato il loro impiego assiduo da parte del tecnico Gattuso. Un Gattuso che, come i suoi giocatori, appare in uno stato “confusionale” perché incapace di dare una sferzata al gioco della squadra, di riportare quella voglia di imporsi in campo che - con sudore e con tanta fatica - aveva portato in dote una serie di risultati importanti, al punto da sfiorare anche la quarta posizione. Ma allora cosa è successo al Novara? Quali sono i motivi di questo calo di condizione? Cominciamo con il dire che - a questo punto della stagione - la condizione fisica assume un ruolo chiave nei successi sul campo e tra gli azzurri sono tanti a mostrare una minor freschezza fisica e un sempre più rapido logorio dal fischio d’inizio di ogni singola partita. La cattiva gestione delle risorse a disposizione potrebbe avere una sua rilevanza, ma è un dato di fatto che, dei tanti giocatori approdati nel mercato di riparazione, sono davvero pochi quelli che possono dire di aver trovato un adeguato spazio in campo. La mentalità è poi un altro aspetto che merita una doverosa riflessione, perché se si analizza il confronto con il Caldiero è abbastanza evidente la maggior pressione impiegata dagli avversari in ogni contrasto, rispetto al gioco degli azzurri che si è limitato ad un contenimento poco redditizio in termini di risultati. Ad aggravare il tutto si è poi messo anche il destino, come spesso accade quando le cose non girano al meglio: l’espulsione di Calcagni nel finale suona un po’ come una “beffa” perché priverà il Novara del suo forte centrocampista nella prossima sfida di campionato, contro la capolista Padova, in quella che si preannuncia sin d’ora come un’altra battaglia molto difficile, dove il rischio di subire un’analoga sconfitta è molto alto, considerando i due ulteriori turni di squalifica per Da Graca e l’incertezza sul recupero fisico di Morosini, giocatore che dopo la partenza di Ongaro aveva assunto evidentemente un ruolo chiave nel gioco offensivo del Novara e adesso, con la sua mancanza, questo fattore emerge in modo evidente. I tifosi azzurri presenti a Caldiero hanno chiaramente manifestato alla squadra la necessità di una reazione, che però non si è intravista neppure in quei venti minuti di gioco della ripresa dove la squadra di Gattuso ha potuto giocare in superiorità numerica. Altra conferma di poca lucidità e molta confusione in campo, che allo stato attuale sta costando caro al Novara, il cui obiettivo di accedere ai play-off - è bene sottolinearlo - resta ampiamente alla portata. Tuttavia, in ballo c’è un onore da rispettare (sempre) e perdere come fatto contro il Caldiero oggi fa decisamente male, perché non solo fa perdere entusiasmo in tutto l’ambiente, ma di certo non aiuta a chiamare a sostegno della squadra più tifosi. Dunque, va bene fare proclami, promozioni speciali e “operazioni simpatia” volte a raccogliere maggiori consensi fra la tifoseria, ma forse sarebbe più prolifico lavorare sulla determinazione e sulla grinta di una squadra che è parsa solo la brutta copia di quella che all’andata rifilò un secco 3-1 al Caldiero, esprimendo bel gioco ma anche un’organizzazione decisamente più propositiva. Il Novara attuale, invece, conferma di andare in affanno quando gli avversari pressano alto, anche perché ormai il gioco espresso dalla squadra di Gattuso non è più un segreto e come gli azzurri studiano nel pre-partita gli avversari, questi ultimi fanno altrettanto nei confronti del Novara. Ecco perché serve estrarre dal “cilindro” una soluzione alternativa, altrettanto valida a quella concepita nella prima parte di campionato, che riporti il centrocampo azzurro a quel reparto di assoluta solidità e di collante fra una difesa sempre molto attenta e precisa e un attacco che, pur non sfavillante, aveva trovato i suoi equilibri. Altrimenti vorrà dire che aveva ragione chi, a pochi minuti dalla chiusura del mercato, sosteneva che la squadra si fosse indebolita piuttosto che rafforzata, perché in concreto questo dice il responso del campo sino ad oggi. Il Novara deve quindi dare un segnale tangibile di essere ancora “vivo” e di onorare al meglio un finale di stagione ancora aperto, così come allo stesso tempo Gattuso dovrà dimostrare di poter dare nuova linfa ad un gruppo che non appare più sicuro dei propri mezzi, incapace di rendersi pericoloso anche contro il Caldiero Terme che - fra tutte le qualità possibili - non può certo dire di poter contare su una delle difese più forti del campionato. Anche per questo motivo, vedere con la maglia degli avversari l’ex Scappini (che si è scusato con i suoi precedenti tifosi per la rete messa a segno) fa accrescere ancora di più il rammarico per non aver saputo operare in modo differente in fase d’attacco… Ma è anche vero che affliggersi adesso serve a poco. Al posto degli azzurri, personalmente, ci rimboccheremmo le maniche e smentiremo con i fatti le critiche di questo editoriale, anche se di fronte nel prossimo turno ci sarà nientemeno che il Padova.

Giovanni Chiorazzi


Il primo gol su rigore del Caldiero Terme
porta la firma dell
’ex azzurro Stefano Scappini

CALDIERO TERME (4-3-3): Giacomel; Mazzolo (dal 12'st Gecchele), Pelagatti, Gobetti, Pelamatti; Florio (dal 19'st Mondini), Gattoni, Filiciotto; Cazzadori (dal 38'st Nessi), Scappini (dal 19'st Marras), Fasan (dal 37'st Caccavo).
A disposizione: Aldegheri; Kuqi; Parodi, Zerbato, Riahi, Molnar, Lanzi, Squarzoni, Cissé.
Allenatore: Cristian Soave.

NOVARA FC (3-5-2): Minelli; Bertoncini, Lorenzini, Khailoti (dal 17'st Anzolin); Donadio, Calcagni, Ranieri (dal 17'st Di Munno), Basso (dal 17'st Gerardini), Agyemang (dal 40'st Maressa); Ganz, Asencio (dal 28'st Akpa-Chukwu).
A disposizione: Desjardins; Negri; Cannavaro, Gagliardi, Palsson, Virisario.
Allenatore: Giacomo Gattuso.

Arbitro: Sig. Enrico Cappai della sezione di Cagliari.
Assistenti: Sigg. Francesco Romano (sezione di Isernia) e Federico Mezzalira (sezione di Varese).
Quarto ufficiale: Sig. Stefano Calzolari (sezione di Albenga).

Marcatori: 20'pt Scappini (CT) su rigore; 35'st Filiciotto (CT) su rigore.

Ammonizioni: Mazzolo, Pelamatti e Marras per il Caldiero Terme; Khailoti, Gerardini e Minelli per il Novara FC.

Espulsioni: 29'st Mondini (CT) con rosso diretto; 50'st Calcagni (N) con rosso diretto.

Calci d’angolo: 0 per il Caldiero Terme; 7 per il Novara FC.

Recupero: 1'pt; 5'st (6' effettivi).

Spettatori: 795 totali con una piccola rappresentanza di tifosi ospiti al seguito. Incasso non comunicato.

Note: giornata soleggiata, priva di nubi e con a tratti forti raffiche di vento, terreno in erba naturale in ottime condizioni, temperature nella media stagionale. Novara FC in campo con la terza divisa da gioco, con maglia, pantaloncini e calzettoni di colore nero con inserti azzurri. Prima del fischio d’inizio osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Riccardo Agabio, vice-presidente vicario e reggente del comitato olimpico nazionale italiano nel 2012, nonché storico presidente della Federginnastica, recentemente scomparso. Presente in tribuna il presidente della Lega Pro Matteo Marani.

Cronaca: Caldiero Terme e Novara si sfidano, entrambe giunte alla terza gara nello spazio di una settimana. Se per i padroni di casa, però, questa sfida rappresenta una strada obbligata verso la salvezza (la vittoria manca da sette giornate, con 3 pareggi maturati e 4 sconfitte subite), il Novara è chiamato a un riscatto dopo le precedenti due sconfitte con Giana Erminio e Vicenza, anche per non compromettere l’obiettivo stagionale dell’approdo ai play-off. I padroni di casa si schierano con un 4-3-3, schema caro al tecnico Cristian Soave, che è tornato sulla panchina dei veronesi dopo il temporaneo esonero. In attacco i gialloverdi si affidano dal primo minuto al tridente composto da Cazzadori, l’ex azzurro Scappini e da Fasan. Mister Gattuso risponde con il collaudato 3-5-2 che vede in difesa Bertoncini, Lorenzini e Khailoti, in mediana Calcagni, Ranieri e Basso con Donadio e Agyemang esterni e, in attacco, l’inedito tandem Ganz-Asencio, vista l’indisponibilità di Morosini e la squalifica di Da Graca.

L’inizio di gara è favorevole agli azzurri che, all’8', vanno alla conclusione con Calcagni dalla destra; il portiere Giacomel devia in extremis in angolo, anche a causa di un rimbalzo del pallone in area piccola. Il gioco staziona e le due squadre faticano a costruire. Al 19' Lorenzini sbaglia un appoggio e sulla conseguente azione Bertoncini atterra in area Fasan. Per l’arbitro, ben appostato, è calcio di rigore e anche le proteste azzurre sono contenute. Sul dischetto si presenta l’ex attaccante azzurro Stefano Scappini, che non sbaglia e spiazza Minelli mettendo a segno la sua prima rete in questa stagione. Da segnalare le scuse di Scappini ai suoi ex tifosi. 23' Il Novara beneficia di una punizione, calciata da Basso e ben respinta con i pugni da Giacomel. In campo gli uomini di Gattuso commettono tanti errori, anche in fase di appoggio, in virtù del pressing alto operato dai padroni di casa. Tuttavia, al 38' Calcagni serve Asencio in area, l’attaccante del Novara si gira ma non riesce a calciare sull’uscita di Giacomel. Sull’azione successiva arriva la risposta del Caldiero, con Fasan tutto solo che arriva al tiro in area di rigore, Minelli si fa trovare pronto e respinge alla grande, poi la sfera torna sui piedi di Fasan che riprova la conclusione ma sulla traiettoria Bertoncini fa da scudo con il corpo. Prima del riposo Calcagni ci prova su punizione, ma il pallone viene respinto ancora da Giacomel.

La ripresa si apre con gli stessi problemi manifestati dal Novara nel primo tempo, a cui si sommano tanti errori. Al 23' Asencio ci prova in rovesciata, ma Giacomel è attento e mette in corner. Attorno alla mezz’ora, Mondini entra duro su Lorenzini a centrocampo. Per l’arbitro il fallo è da cartellino rosso e il Caldiero resta in inferiorità numerica. Nonostante questo, però, sono i padroni di casa a sfiorare il raddoppio, con Fasan in contropiede. Minelli in uscita blocca il passaggio all’attaccante scontrandosi contro di lui. L’arbitro, irremovibile, concede un secondo penalty al Caldiero tra le inutili proteste degli azzurri. Questa volta è Filiciotto a battere, spiazzando ancora una volta Minelli e portando il parziale sul 2-0. Nel recupero Basso prova ad accorciare le distanze, ma Giacomel blocca in due tempi. Nel finale, arriva poi la ciliegina sulla torta di una giornata a dir poco disastrosa per il Novara, con l’espulsione ai danni di Calcagni per un contatto con Caccavo, decisione parsa davvero difficile da spiegare. La sfida termina qui e il Novara incassa la terza sconfitta consecutiva, al contrario del Caldiero che torna al successo dopo un digiuno di sette giornate.

redazione vanovarava.it

 


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