Novara FC: la presentazione del nuovo DS Federico Boveri
Di Giovanni Chiorazzi
Foto © Guido Leonardi
Per il Novara FC è tempo di nuove presentazioni: nello specifico quella del nuovo direttore sportivo, Federico Boveri, figlio del vice-presidente Fabio, che succede al compianto Christian Argurio e che conferma la volontà tangibile di entrare all’interno della società - sempre più con un peso maggiore - per la famiglia Boveri. A fare gli onori di casa, ovviamente, il direttore generale Pietro Lo Monaco, che ha così aperto la conferenza: “Ci troviamo di fronte ad un atto che con il tempo sarebbe naturalmente avvenuto, ma che abbiamo anticipato in occasione del triste evento che ci ha coinvolto tutti, ovvero la scomparsa del direttore sportivo Christian Argurio. Una scomparsa che ci ha toccato non poco, sia come società che come singole persone, dato che Christian mi seguiva da diverso tempo e l’ho visto crescere. Per me è stato un fulmine a ciel sereno, ma la vita dell’azienda va avanti e c’è una normativa che ci obbliga ad avere delle figure dedicate e, fra queste, c’è anche quella del direttore sportivo. In tanti si sono proposti per questo ruolo, ma la nostra scelta è ricaduta su Federico, un giovane che si è diplomato all’ultimo corso da direttore sportivo, anche se adesso ce n’è già un altro al quale partecipa il nostro Filippo Giordanengo. Federico ha quindi conseguito il cosiddetto “patentino” da direttore sportivo, anche se ribadisco che con il tempo, comunque, sarebbe approdato qui. È un giovane volenteroso, che ha tanta passione e tanta voglia di fare e, secondo me, ha anche le capacità giuste per poter fare questo lavoro. Chiaramente occorrerà del tempo per svolgere al meglio il ruolo assegnato, ma l’esperienza si fa strada facendo e quello che conta è la voglia di fare e in lui tutto questo c’è. Non si trova qui per il suo cognome. Lui è qui perché ha qualità e capacità di fare questo lavoro e noi siamo contenti di dargli questa opportunità che potrebbe, un giorno, dimostrarsi un ulteriore valore aggiunto per la nostra struttura. Il nostro obiettivo resta quello di approdare ai play-off e pensiamo di aver costruito una squadra all’altezza di questo compito. Non devono ingannare i risultati fin qui ottenuti, perché sino ad oggi sono stati gli episodi a caratterizzare le nostre partite”.
Dopo questa lunga premessa fatta da Pietro Lo Monaco, la parola è quindi passata a Federico Boveri, nuovo DS del Novara FC: “Sono molto contento di essere qui perché era un’opportunità che non potevo farmi scappare. Quando il direttore Lo Monaco me l’ha chiesto non ci ho pensato un attimo, per me era un piccolo sogno e adesso, pian piano, mi sto trasferendo qui e sto creando questa mia “nuova vita”, seguendo la squadra tutti i giorni. Sono giovane e sicuramente ho meno qualità e capacità di altri, ma sono molto determinato e pronto a dimostrare che non sono qui per caso. Al tempo stesso, mi spiace che sia accaduto in questo modo perché Christian era una persona fantastica con la quale ero in contatto ed è stato uno dei primi a chiamarmi, quando ho passato l’esame, per farmi i complimenti. Adesso sono qui per portare avanti il suo lavoro e aiutare il più possibile tutti. È un ruolo che mi piace, non ho un motivo particolare per questo. Ho avuto la fortuna di poter iniziare a praticarlo, anche perché ho deciso di smettere il ruolo di calciatore per motivi universitari. Questo è stato il modo con il quale sono rientrato nel mondo del calcio, un mondo che mi piace e rappresenta la mia passione”.
Fabio Boveri cos’ha detto a suo figlio Federico? “La notizia è stata accolta subito in maniera positiva e tutti mi hanno spinto a cogliere l’occasione e a provarci”.
Il ruolo di direttore sportivo si basa anche su una fitta rete di contatti… “Dalla mia avrò un grande maestro (N.d.R. Pietro Lo Monaco) e so che potrò chiedere aiuto in caso di difficoltà. Ma per me non è un mondo nuovo, specie se si costruisce una squadra in Serie D… tutti i giocatori possiedono procuratori, ci saranno delle differenze ma non è un mondo totalmente nuovo”.
Come è stato il primo impatto con i giocatori e con lo staff? “Avevo lo fortuna di avere già un certo tipo di rapporto sia con il mister che con i ragazzi. Mi hanno aiutato a entrare nel loro mondo e sono molto contento perché ho vito tutte persone determinate e pronte a combattere per raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo sicuramente lavorare e cercare di portare dalla nostra parte quegli episodi che a volte condizionano le partite e che ad oggi non ci stanno girando molto bene. Sono già stato in panchina due volte, nelle ultime due gare”.