gototopgototop


News...
Igor Volley Novara: la carica di Lina Alsmeier Igor Volley Novara: la carica di Lina Alsmeier Pubblichiamo integralmente il testo del comuni...
GS Regaldi: campionati a squadre 2024-2025 GS Regaldi: campionati a squadre 2024-2025 Pubblichiamo integralmente il testo del comunicat...
Il punto della 3a Giornata Il punto della 3a Giornata Di redazione vanovarava.it Dopo tre giornate di ...
IV Torneo “Festa dell’uva - Città di Borgomanero” di calcio camminato IV Torneo “Festa dell’uva - Città di Borgomanero” di calcio camminato Di Massimo Corsano Nell’ambito della “Festa dell...
Virtus Verona - Novara FC 1-0 Virtus Verona - Novara FC 1-0 Di Giovanni Chiorazzi Probabilmente s...
Le pagelle di V. Verona-Novara FC Le pagelle di V. Verona-Novara FC Di Fabio Fornari MINELLI: VOTO 7 Il migliore deg...
Le voci dallo spogliatoio: Virtus Verona-Novara FC Le voci dallo spogliatoio: Virtus Verona-Novara FC Di redazione vanovarava.it Foto © Guido Leonard...
Mancano
 g  h  m  s
alla prossima partita di campionato del
Novara Football Club


Sondaggio
Stagione 2024-2025: dove pensi che arriverà il Novara FC alla fine del campionato?
 


Il simbolo di Novara!

Esclusiva VNV: L’intervista a Leonardo Morosini


Di Alberto Battimo

Ecco uno dei nuovi acquisti del mercato estivo, arrivato a Novara con grande voglia e umiltà. Il suo personale intento sarà quello di spingere la squadra verso il successo. A livello personale cercherà di aumentare il suo numero di presenze in campo nel corso della stagione, rispetto agli anni passati. È stato tormentato da una serie di fastidi muscolari negli ultimi tempi e in questa intervista ci ha raccontato come ha affrontato queste fasi difficili e come le ha superate per riuscire a vivere questi periodi fuori dal campo con la giusta predisposizione. Abbiamo analizzato questa primissima parte della stagione, il buon inizio deve rappresentare il primo tassello per creare una squadra sempre più competitiva e convincente. Queste sono solo alcune delle affermazioni rilasciate da… Leonardo Morosini.

Il nostro campionato è iniziato con il piede giusto, il pareggio contro la Feralpisalò è ricco di significati positivi ma anche di valutazioni oggettive da rivedere. Ovviamente tutto lecito visto che siamo solo all’alba di questa stagione. Quali sono le tue impressioni? “Sono a Novara da poco più di un mese ma posso già affermare che la preparazione sta dando i suoi frutti. Le impressioni sono positive, la nostra prestazione a Salò è stata buona. Abbiamo giocato su un campo difficile e con l’incognita della prima gara, aspetto che accomuna tutte le squadre e che richiede attenzione, qualche sorpresa nella prima giornata si è vista. La mia sensazione non si basa solamente sulla gara di campionato ma inglobo anche le due sfide di Coppa Italia. Stiamo seguendo un percorso ben definito, ci sono idee chiare da parte di tutti e questo è il giusto inizio per cominciare la stagione nel migliore dei modi. Sono soddisfatto di questa partenza, abbiamo sicuramente costruito delle buone basi per il prosieguo della stagione”.

Hai già individuato un punto di forza della squadra che la contraddistinguerà durante la stagione? “Da come è stato affrontato il mercato penso che la società abbia voluto partire dalle conferme dell’anno scorso, per poi costruirci attorno la rosa desiderata. Mantenere l’ossatura di una squadra è determinante per riuscire a presentarsi ai nastri di partenza con un vantaggio non da poco. Chi ha vissuto la stagione passata ci ha raccontato del percorso difficile e complicato: essere riusciti ad arrivare alla salvezza è un premio a tutti loro per la tenacia e la grande voglia di non mollare, attitudini che subito hanno voluto trasmettere ai nuovi arrivati. A livello caratteriale, avere dei giocatori che hanno provato un’esperienza del genere sarà d’aiuto per tutti: loro avranno una grande voglia di rivalsa, noi non vediamo l’ora di essere parte integrante di questa società contribuendo ad ottenere numerose soddisfazioni. Adesso c’è da trovare questa intesa in campo tra di noi, tante facce nuove sono arrivate e questo comporterà un lavoro certosino per riuscire a trovare una giusta alchimia al più presto. Al di là delle questioni tecnico-tattiche, ritengo che tutto parta dalla forza del gruppo: la cultura del lavoro è presente, siamo tutti dei bravi ragazzi e dei seri professionisti. Non c’è nessuno fuori dal coro e penso che questo si sia visto anche martedì sera alla presentazione della squadra ai tifosi”.

Analizzare le prime partite di campionato richiede cautela e maggiore attenzione. Tra le tante note positive che abbiamo visto a Salò, personalmente mi è piaciuto l’atteggiamento in crescendo da parte della squadra. Dopo una prima mezz’ora difficile la squadra non si è disunita e anzi… ha trovato la forza di imprimere il proprio gioco senza lasciarsi sopraffare dagli avversari. È questo il vero elemento principale da sottolineare? “Sicuramente sì, il rischio di trovarsi in completa balia dell’avversario era alto. Siamo partiti un po’ contratti, però non abbiamo subito quasi nulla a livello difensivo, ricordo solo una loro occasione da calcio d’angolo. Più che altro le difficoltà iniziali le ho viste nella gestione della palla, ma poi ci siamo ripresi al meglio e abbiamo dato vita ad un secondo tempo in linea con le nostre aspettative. Abbiamo già visto dei piccoli approcci di “vero” Novara, dimostrato delle caratteristiche importanti e che dovremo mantenere anche nelle successive partite. Vorrei sottolineare la solidità difensiva e le interessanti trame offensive come aspetti principali, grazie ovviamente ad un lavoro meticoloso da parte del centrocampo, capace di gestire al meglio le due fasi di gioco. Sarà determinante rimanere concentrati e mantenere un certo equilibrio: ci aspetta una stagione lunga e impegnativa ma certe peculiarità dovranno sempre rimanere fisse in testa: avere il controllo generale sulla squadra e sul lavoro da fare è fondamentale per dar vita a delle prestazioni all’altezza e sempre di livello”.

Domenica affronteremo l’Atalanta Under 23 davanti ai nostri tifosi. La sconfitta degli orobici contro l’Alcione Milano non deve trarre in inganno, conosciamo bene le potenzialità del settore giovanile della famiglia Percassi. Per fare quel passo in più a livello di prestazione, come state preparando questa partita e quali accorgimenti avete adottato per acquisire sempre più fisionomia e identità? “Abbiamo visto il calendario, il nostro inizio di campionato è il più tosto rispetto a tutte le altre squadre. La sconfitta dell’Atalanta U23 al debutto non cambia la nostra idea su di loro: sono una squadra forte, li ho seguiti durante gli scorsi play-off e mi ha colpito la loro intraprendenza. Ragazzi giovani e di belle speranze, validi sia dal punto di vista tecnico che fisico. Siamo consapevoli che domenica avremo davanti una grande squadra, stiamo lavorando con impegno e concentrazione per questo imminente appuntamento. Vogliamo fare bene dinanzi ai nostri tifosi, motivo in più per allenarci con ordine e disciplina”.

Sei nato a Ponte San Pietro, proprio in provincia di Bergamo. Nelle giovanili hai militato nell’AlbinoLeffe, ma solo per metà stagione. Questa è per te è una partita dal sapore speciale? “Certo, da bergamasco non posso che provare questa sensazione. Sono sempre stato un “brutto anatroccolo”… però, solo calcisticamente parlando. Oltre alla già citata AlbinoLeffe ho iniziato il mio percorso nelle giovanili dell’Inter e poi la mia carriera mi ha portato a legarmi con Brescia, considerata quasi come una seconda famiglia. Le origini però non si cancellano mai, sono bergamasco e domenica per me sarà come vivere un derby”.

Dalle due sfide in Coppa Italia Serie C e dalla prima di campionato, abbiamo già intuito quanto il mister conterà sulle tue capacità. A Meda hai giocato più di un tempo e poi ti abbiamo visto sempre in campo nelle sfide contro Milan Futuro e Feralpisalò: un’iniezione di fiducia subito conquistata e dimostrata. Com’è stato il tuo impatto con le direttive del mister e cosa pretende da te per essere parte integrante della fase offensiva? “Sono contentissimo di questo mio personale inizio, il minutaggio parla chiaro: ho già giocato due partite intere consecutive, questo non mi accadeva da cinque anni. È una grande dimostrazione, in primis a me stesso, di fiducia e segno che mi sento bene, sia mentalmente che fisicamente. Non avevo grossi dubbi sulla mia ripresa ma quando non hai continuità, già da qualche anno, inconsciamente perdi quella parte di sicurezza che ti spinge ad andare avanti. Non ho mollato, ho sempre sperato che quel periodo passasse, non mi sono mai demoralizzato e spero di raccogliere i frutti sperati a Novara. Adesso voglio solo essere parte integrante di questa rosa, in campo dimostrerò intensità, passione e generosità: hanno sempre caratterizzato il mio lato umano e sportivo, ovviamente cercherò anche di esprimere tutte le mie qualità. In campo il mio approccio sarà sempre questo, non riuscirei a dare il massimo senza dimostrare queste mie doti, ormai fanno parte del mio DNA”.

Negli ultimi anni sei stato frenato da vari acciacchi e questo non ti ha permesso di giocare con una certa continuità. Saper riconoscere i limiti del proprio corpo è un valore aggiunto che viene acquisito vivendo determinate esperienze, sia positive che negative. Per evitare questo continuo “stop and go” hai stilato un programma ad “hoc” che ti permetta di dosare il tuo sforzo fisico, senza però intaccare il lavoro quotidiano e le prestazioni in campo? “In questi anni ho lavorato molto su me stesso, il discorso da affrontare sarebbe lungo ma cercherò di essere breve. Dietro ad ogni infortunio ci sono anche dei fattori che non si possono controllare, sto cercando di fare il possibile e di lavorare su quegli aspetti utili per il mio benessere. Il mio è un lavoro quotidiano, anche nella vita privata devo stare attento a non prendere rischi inutili. Non voglio avere rimpianti, sono un professionista e voglio esserlo fino in fondo, anche fuori dal lavoro non compirò nessuna azione scellerata che mi potrebbe danneggiare dal punto di vista sportivo. La cura dei dettagli è fondamentale, solo in questo modo ci si prepara al meglio. Adesso è diventata un’abitudine regolare e non ci faccio più caso ormai, so bene cosa posso fare e cosa no. Ovviamente non è un percorso stilato in solitaria, ringrazio tutti gli specialisti che mi hanno seguito sin dal primo giorno e che sono stati fondamentali per ritrovare una certa armonia e stabilità sia fisica che mentale”.

Quanto ti ha aiutato in questo la tua laurea in scienze motorie, trattando come argomento della tesi proprio il tema sulla prevenzione dagli infortuni? “La tesi mi ha aiutato molto: ha contribuito enormemente ad individuare certi aspetti, in particolare a cambiare dinamiche di allenamento e determinate azioni quotidiane. Nel dare vita a questo tema sono andato a spulciare varie storie di giocatori che hanno vissuto queste sfortune e mi sono immedesimato nei loro panni, questo mi ha aiutato molto. Adesso, all’interno della squadra, provo una certa sensibilità proprio verso quei giocatori fermi ai box. Oltre ai molteplici comportamenti da tenere per un sollievo fisico, la tesi mi ha fatto capire quanto sia importante anche il lavoro mentale. Ho vissuto tutto questo, i momenti di sofferenza li ricordo ancora e ora cerco di mettere a disposizione dei compagni il comportamento corretto da tenere. Gli infortuni fanno parte del nostro percorso, cancellarli del tutto è impossibile ma possiamo affrontarli nella maniera corretta e con il giusto metodo”.

Nel raccogliere dati utili per la discussione della tesi, quale aspetto ti ha colpito di più e che non consideravi? “Non riesco ad individuare il momento preciso, ad un certo punto ho avuto un cambiamento che mi ha portato a modificare certi comportamenti. Ai tempi del Brescia mi capitava di sentire i “vecchi” del gruppo ribadire più volte la loro difficoltà nel non provare dolore anche per solo una settimana. Ero ancora giovane e in quel momento non avevo dato importanza a quelle parole. Con il passare degli anni quei ricordi mi avevano fatto riflettere e ho cominciato a capire che forse era arrivato il momento di cambiare qualcosa nelle mie abitudini quotidiane. Individuai il riposo e il dormire bene come i due fattori principali per continuare a rimanere in salute, così cominciai ad approfondire l’argomento. Ho sempre avuto problemi con il sonno, ma non perché mi piacesse fare le ore piccole ma prima di andare a letto ero sempre iperattivo e faticavo ad addormentarmi. Sto curando questa singolarità e già da un po’ i risultati sono ottimi. Altro fattore è l’alimentazione, questa era scontata ma ritengo il riposo ancora più importante rispetto ad avere un preciso schema alimentare. Non sto esagerando, dormire bene vale più di un allenamento, quando gli allenatori ci concedono il giorno libero non pensiate che sia tutto permesso, non è assolutamente così. Tempo fa non si dava peso a tutto questo, se ne parla da anni dell’importanza di questi fattori e mi trovo in perfetta sintonia con chi ritiene questi comportamenti idonei per ottenere un miglioramento sia fisico che mentale”.

Dopo avere contribuito alla promozione della Carrarese in Serie B hai accettato le lusinghe del Novara, pronto a conquistare nuove soddisfazioni anche con la maglia azzurra. Perché alla fine la tua scelta è ricaduta sulla nostra società? “Mi è bastato parlare con i dirigenti, in un paio di giorni era tutto fatto. Avevo già avuto modo di conoscere Lancini e Minelli ai tempi delle giovanili del Brescia, indirettamente conoscevo anche il mister perché le sue qualità e il suo modo di lavorare sono ben visti da tutti. Ho fatto le mie valutazioni e alla fine ho optato per la scelta migliore. Nelle squadre presenti nel girone, quella di Novara è una delle piazze più belle e stimolanti. Mi ha colpito positivamente l’approccio della società, sono una persona molto attenta alle parole e devo ammettere che hanno espresso il loro interessamento giudicandomi nella maniera più consona possibile. Nel calcio non sempre sono stato soddisfatto di alcune persone per mancanza di sensibilità, in questo caso la società ha espresso parole sincere e chiare. L’accordo economico è stato solo un passaggio obbligato, ma mi era già bastato il loro approccio per convincermi del tutto”.

Martedì c’è stata la presentazione della squadra nella stupenda cornice del “Broletto”, una festa bellissima e piena di entusiasmo. Partendo proprio da quella serata, quale messaggio vorresti dedicare ai tifosi azzurri e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Giustamente invitiamo sempre più tifosi a venire allo stadio ma sta solo a noi richiamare sempre più appassionati a seguirci. Mi auguro che con le prestazioni, con la giusta intensità e lo spirito di sacrificio, i tifosi possano apprezzare il nostro impegno per questa maglia. Non mancheranno mai queste doti, vedrete in noi grinta, fame e voglia di vincere. Solo così riempiremo lo stadio, se succederà sarà bellissimo ammirare questa piazza in tutto il suo splendore. Novara ha sofferto molto negli ultimi anni, dai momenti negativi spesso nascono gioie bellissime: speriamo di creare il giusto entusiasmo con tutti voi per riuscire a toglierci insieme tante soddisfazioni”.

Grazie a Leonardo Morosini per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara FC per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Servizio di Alberto Battimo

 



La nascita del Novara FC

Sito ufficiale Lega Pro

Cerca nel sito...
Storico Articoli