gototopgototop


News...
Igor Volley Novara: la carica di Lina Alsmeier Igor Volley Novara: la carica di Lina Alsmeier Pubblichiamo integralmente il testo del comuni...
GS Regaldi: campionati a squadre 2024-2025 GS Regaldi: campionati a squadre 2024-2025 Pubblichiamo integralmente il testo del comunicat...
Il punto della 3a Giornata Il punto della 3a Giornata Di redazione vanovarava.it Dopo tre giornate di ...
IV Torneo “Festa dell’uva - Città di Borgomanero” di calcio camminato IV Torneo “Festa dell’uva - Città di Borgomanero” di calcio camminato Di Massimo Corsano Nell’ambito della “Festa dell...
Virtus Verona - Novara FC 1-0 Virtus Verona - Novara FC 1-0 Di Giovanni Chiorazzi Probabilmente s...
Le pagelle di V. Verona-Novara FC Le pagelle di V. Verona-Novara FC Di Fabio Fornari MINELLI: VOTO 7 Il migliore deg...
Le voci dallo spogliatoio: Virtus Verona-Novara FC Le voci dallo spogliatoio: Virtus Verona-Novara FC Di redazione vanovarava.it Foto © Guido Leonard...
Mancano
 g  h  m  s
alla prossima partita di campionato del
Novara Football Club


Sondaggio
Stagione 2024-2025: dove pensi che arriverà il Novara FC alla fine del campionato?
 


Il simbolo di Novara!

Come tu mi guardi


Di Alice Previtali

Il bel Davide Riccardi durante la sua presentazione al “Piola” mi ha spinto ad una riflessione conseguente ad una sua frase: “Gli stimoli arrivano molto dall’esterno, tanto dipende anche da chi ti guarda fuori”. Il discorso verteva sulla differenza, a parere del neo-difensore azzurro, tra i gironi della Serie C dove al Sud “Sono piazze esigenti che ti mettono sotto pressione” a differenza di quelle del Nord Italia, più morbide e democratiche.

Dalla sua riflessione mi viene facile formulare una domanda: se è vero che gli stimoli arrivano da fuori e che possono essere determinanti nella condizione di gioco, vuol dire che a giocare bene è soltanto chi ha una vita (o un modo di viverla) serena? Oppure solo quelli che sono guardati da occhi ammirevoli o che hanno aspettative sane nei loro confronti? Che credono in loro?

Se così fosse, ovvero se la vita privata di ognuno di noi condiziona le nostre prestazioni lavorative in maniera così netta, significa che giocare bene non è solo una cosa a cui si pensa - e che si decide - ma anche una condizione in cui si dimora. Come se, in aggiunta alla qualifica, servissero e fossero di taluna importanza le connessioni come meridiano di Greenwich morale, lo Zenit emotivo, l’Alpha e l’Omega relazionali. L’esempio più fresco in campo è Álvaro Morata, che reduce da una separazione coniugale entra a San Siro per la prima volta con la maglia del Milan in occasione del trofeo “Berlusconi”, un ingresso - a detta di più conoscenze presenti sugli spalti - mediocre e cupo, quasi svuotato e privo degli stimoli necessari, un biglietto da visita che non ha entusiasmato troppo i rossoneri.

In ognuno di noi è visibile l’edificio e non l’architetto: vediamo il gioco e l’impresa ma non il connubio di condizioni e connessioni che l’hanno reso possibile e che spesso vantano di spronare energie nascoste che portano ai migliori risultati. Occhi aperti per gli eroi ma nascosti rimangono i mentori, siano essi allenatore, moglie, amante oppure un libro, un motto, un sogno da raggiungere.

Riccardi conclude ponendo comunque il libero arbitrio in prima linea: “Ognuno di noi deve trovare gli stimoli dentro di sé e cercare di portarli in campo”, poiché la sensazione di essersi riempiti la pancia è qualcosa di puramente individuale ma rovesciare le sorti, riportare la serenità dopo il caos, ristabilire il giusto ordine delle cose… non sono imprese semplici e forse, per riuscirci, servono davvero altri due occhi, capaci di guardare a fondo.

Servizio di Alice Previtali

 



La nascita del Novara FC

Sito ufficiale Lega Pro

Cerca nel sito...
Storico Articoli