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Novara FC - Lumezzane 1-1


Di Giovanni Chiorazzi
Foto © Guido Leonardi

Parlare di rammarico alla fine di Novara - Lumezzane sarebbe riduttivo. Non tanto per il solito gol incassato dagli azzurri nei minuti finali, che segna il 18° pareggio complessivo da parte di Ranieri e compagni (l’ottavo consecutivo) quanto per aver gettato al vento l’ennesima occasione, forse quella definitiva, di potersi salvare senza transitare dalla “lotteria” dei play-out, sfruttando le contemporanee sconfitte di Arzignano e Pergolettese che precedono in classifica, seppur di poco, proprio il Novara. Nonostante le importanti assenze in casa azzurra e la consapevolezza di giocarsi tantissimo in questa gara, gli uomini di Gattuso hanno avuto un buon approccio alla sfida, favorito dal gol “lampo” messo a segno da Bentivegna, ben servito da un Gerardini proposto titolare e che ha saputo ripagare con impegno e devozione la fiducia in lui riposta. Ma dopo aver messo a segno la rete del vantaggio e aver acquisito la possibilità di gestire il risultato, le consuete problematiche del Novara sono prontamente emerse, con tanti errori in fase di finalizzazione, alcuni a dir poco banali, che alla fine hanno avuto un peso notevole nell’andamento della sfida. Una sfida che con un vantaggio più largo a favore degli azzurri avrebbe offerto maggiori possibilità di gestione del risultato e che invece ha alimentato sino alla fine la speranza degli ospiti di rimettersi in careggiata.

Ma non è solo il gol subito nei minuti finali a rappresentare una circostanza “ripetitiva” in casa Novara… il fatto di arretrare il proprio baricentro nei minuti finali, ad esempio, sembra una lezione dalla quale gli azzurri abbiano appreso ben poco sino ad oggi, così come la scelta da parte di mister Gattuso di coprirsi maggiormente nei minuti finali inserendo un difensore aggiunto. Proprio le mosse operate dalla panchina, infatti, si sono confermate “decisive” nel pareggio finale: se sa una parte il Lumezzane si rafforzava con l’ingresso di Poledri, autore del gol rossoblu a cinque minuti dal termine, dall’altra il tecnico del Novara optava per l’ingresso di Caradonna al posto di Donadio, una circostanza che ha visto il centrale azzurro sbagliare per due volte in rapida successione, fornendo sui piedi dell’attaccante avversario il pallone dal quale è poi scaturito il tiro vincente.

Si potrà parlare di un episodio, del destino, della semplice fatalità nei giocatori in campo, ma se si analizza a fondo quello che è successo, a risultare determinante è stato ancora una volta un errore individuale in difesa, sommato ai precedenti commessi in attacco che non hanno reso giustizia ad una prestazione comunque dignitosa, dove al Novara le occasioni non sono mancate e dove, a questo punto, non si può più parlare di fatalità ma bisogna al contrario accettare le difficoltà, a livello caratteriale, di giocatori e staff. Sì, anche da parte dello staff, perché a volte la miglior difesa resta proprio l’attacco e se la compagine azzurra avesse mantenuto il proprio assetto sino al triplice fischio, adesso (forse) si starebbe commentando una vittoria preziosissima da parte del Novara, contro un avversario ostico e insidioso, “infarcito” di ex azzurri (sia nella rosa che a livello dirigenziale) e che avrebbe portato in dote punti pesanti per la classifica e, soprattutto, tanto ottimismo in vista dello sprint finale. Invece, ancora una volta gli azzurri devono incassare una delusione, che di riflesso si rispecchia nella tifoseria, confermando dei limiti che vanno assolutamente smussati qualora, malauguratamente, il Novara dovesse arrivare a disputare i play-out. Anche se alla vigilia di questo match il direttore generale Pietro Lo Monaco ha invitato tutti, giornalisti compresi, a remare dalla stessa parte, è altrettanto necessario sottolineare la mancanza di identità di un gruppo che continua a fallire il proprio esame di maturità, ma senza addossare colpe specifiche all’uno oppure all’altro, quanto per sollecitare un riscatto da parte di chi in campo ci mette di volta in volta la faccia, oltre all’impegno e al massimo sforzo per centrare l’intera posta in palio. Il Novara ha dimostrato, anche contro il Lumezzane, di avere le carte in regola per giocare a viso aperto contro chiunque, ma a patto di non abbassare mai quella soglia di concentrazione, organizzazione e cattiveria agonistica che fanno di questa squadra l’elemento cardine sul quale puntare per raggiungere il proprio obiettivo. Nel momento in cui si verifica il calo di anche una di queste circostanze, la squadra azzurra sembra andare in affanno, venendo puntualmente punita e vanificando in questo modo tutto quello che di positivo si era prodotto in precedenza.

Spiace, ma come detto in precedenza, alla quinta volta in cui si viene raggiunti nei minuti finali non si può davvero più parlare di una semplice casualità, quanto di altri fattori che insorgono e ai quali il Novara non sembra essere in grado di porre rimedio… con la crescita sempre più smisurata di un rammarico enorme, perché Ranieri e compagni meriterebbero senza dubbio una posizione di classifica migliore e, sicuramente, ben diversa da quella attuale. Il calendario non agevolerà il compito degli azzurri, visto che nelle ultime quattro partite di campionato gli avversari del Novara avranno tutti un valido motivo per aggiudicarsi la contesa, ma resta di buon auspicio il confronto della squadra sotto la Curva Nord al termine della sfida con il Lumezzane. I giocatori, nessuno escluso, si sono detti pronti a vendere cara la pelle, a prescindere dal valore dell’avversario. Per il bene del Novara dobbiamo solo affidarci a queste parole, continuando a sperare che si possa raggiungere il traguardo prefissato nonostante la vittoria manchi dalla 26a giornata, ovvero da metà febbraio… anche se la sensazione è che tutto si deciderà all’ultimo minuto dell’ultima gara di campionato.

Giovanni Chiorazzi
Foto © Guido Leonardi


A fine gara i giocatori azzurri sono rimasti a colloquio con i tifosi in Curva Nord

NOVARA FC (3-4-2-1): Minelli; Boccia, Lorenzini, Khailoti; Donadio (dal 39'st Caradonna), Calcagni, Ranieri, Urso; Gerardini (dal 27'st Vilhjalmsson), Bentivegna (dal 27'st Caravaca); Corti (dal 18'st Ongaro).
A disposizione: Desjardins; Menegaldo; Bonaccorsi, Cannavaro, Migliardi, Ngamba, Schirò.
Allenatore: Giacomo Gattuso.

LUMEZZANE (4-3-1-2): Filigheddu; Regazzetti, Pisano, Dalmazzi, Moscati (dal 22'st Righetti); Calì (dal 35'st Poledri), Pesce (dal 22'st Taugourdeau), Ilari; Iori (dal 10'st Cannavò); Spini, Galabinov (dal 10'st Capelli).
A disposizione: Greco; Rizzo; Pogliano, Basso Ricci, Parodi, Scremin, Tortelli.
Allenatore: Arnaldo Franzini.

Arbitro: Sig. Domenico Leone della sezione di Barletta.
Assistenti: Sigg. Giovanni Francesco Massari (sezione di Molfetta) e Tommaso Mambelli (sezione di Cesena).
Quarto ufficiale: Sig. Flavio Barbetti (sezione di Arezzo).

Marcatori: 6'pt Bentivegna (N); 40'st Poledri (L).

Ammonizioni: Boccia per il Novara FC; Calì per il Lumezzane.

Espulsioni: nessuna.

Calci d’angolo: 10 per il Novara FC; 2 per il Lumezzane.

Recupero: 0'pt; 3'st.

Spettatori: 2.701 totali (2.310 abbonati e 391 paganti).

Note: giornata piovigginosa e umida, terreno in erba sintetica in ottime condizioni, temperature al di sotto della media stagionale.

Cronaca: Siamo verso la fine del campionato. Ogni mossa, ogni scelta, ogni sfumatura può determinare il destino degli azzurri e nulla dev’essere lasciato al caso. Nella 34a giornata, allo stadio “Silvio Piola” e sotto un cielo grigio e ancora carico di acqua, la squadra di Gattuso sfida il Lumezzane, oggi “casa” di molti ex azzurri come Galabinov, Malotti, Pesce, Pogliano, Moscati, del presidente Caracciolo fino ad arrivare al direttore generale Michelangelo Vitali, che con la stessa carica ha rappresentato il Novara FC nella scorsa stagione. Una sfida importante da affrontare e come mister Franzini ha dichiarato in conferenza “Da giocare con il coltello tra i denti”.

Il Novara FC non può contare sugli infortunati Bertoncini e Lancini, Kerrigan e Scappini e sullo squalificato Di Munno. Fischia l’inizio l’arbitro Domenico Leone della sezione di Barletta e apre le danze del “Piola” l’attaccante Bentivegna, bravo al 6' a sfruttare nel migliore dei modi un cross di Gerardini e mandare in rete, di testa, il pallone. Tre minuti bastano ai giocatori azzurri per creare un’altra occasione, ma questa volta Corti viene bloccato dal portiere rossoblu. Dopo i tentativi di Donadio e Calcagni, senza fortuna, è ancora Corti a trovarsi “a tu per tu” con l’estremo difensore avversario, ma l’attaccante calcia incredibilmente alto da posizione ravvicinata.

Ad inizio ripresa il Novara si dimostra mansueto. Rischia al 3' il gol avversario con un colpo di testa di Ilari, deviato però dal pronto Minelli. Pesce, da buon ex, spaventa la squadra di Ranieri con un bolide dalla distanza che imbecca il palo, mentre il Novara spreca l’ennesima occasione con Ongaro, subentrato nella ripresa a Corti e fermato facilmente da Filigheddu. A cinque minuti dalla fine, ecco arrivare l’immancabile gol del pareggio marchiato Poledri, entrato anche lui nel secondo tempo da pochissimi minuti, che servito da un maldestro passaggio involontario di Caradonna, determina con il suo destro il 18° pareggio azzurro e l’ennesima partita che si sarebbe dovuta chiudere anzitempo.

Alice Previtali

 



La nascita del Novara FC

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