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Esclusiva VNV: L’intervista a Valentina Bartolucci


Di Alberto Battimo

Il suo è un ritorno a Novara, dopo aver fatto parte delle giovanili tre anni fa. Il biennio successivo in A2 è stato fondamentale per mettersi alla prova a un livello sempre più alto ed è riuscita a superare a pieni voti anche questa categoria. Ora è tornata alla Igor passando dalla porta principale, motivo di orgoglio e soddisfazione per il tanto lavoro svolto in questi anni. La “Wevza Cup” è il primo impegno ufficiale, bisogna vincerla per andare in Europa: lei e la squadra sono pronte per vivere intensamente questa “tre giorni”, fase importante per indirizzare la stagione sui binari giusti. Il suo contributo sarà importante: gli stimoli e la voglia ci sono tutti ma la parola finale spetterà al campo. Lei è… Valentina Bartolucci.

Il primo impegno ufficiale è alle porte: da venerdì a domenica la squadra sarà impegnata per la “Wevza Cup”, torneo da vincere per conquistare un posto in Europa, nello specifico nella Challenge Cup. In questi ultimi giorni di preparazione, la Igor ha affrontato Busto Arsizio in due test ottenendo una sconfitta e una vittoria. Un successo o meno nelle amichevoli può avere un certo peso a livello mentale, però queste partite servono soprattutto a trovare i giusti meccanismi di squadra e valutare il lavoro fatto negli allenamenti. Quali sono i risultati che queste due sfide hanno messo in evidenza? “Sono d’accordo, nelle amichevoli il risultato passa in secondo piano anche se è sempre un piacere vincere. Queste partite servono soprattutto a valutare l’efficacia del lavoro messo in pratica quotidianamente e se esce anche una vittoria è segno che la strada intrapresa è quella giusta. Grazie a queste due partite abbiamo avuto modo di perfezionare certi meccanismi e analizzare il nostro livello di intesa. La sconfitta nel primo match di venerdì è stata salutare perché abbiamo testato la nostra capacità di reazione e di dimostrare la voglia di rivincita grazie ad un lavoro mentale e tecnico che ci sta servendo per affrontare al meglio questa nuova stagione. La vittoria di martedì ha confermato che lo spirito di squadra c’è e la mentalità da alta classifica è già presente. In questo weekend ci aspetta un torneo bello e impegnativo: tre partite che contano in tre giorni, sarà un bel banco di prova ad inizio stagione ma noi siamo pronte e cariche per questo evento: non vediamo l’ora di cominciare!”.

Come si presenterà la Igor a questo importante appuntamento sotto l’aspetto mentale, fisico e tecnico? “Affronteremo la “Wevza Cup” non al completo visti gli impegni delle Nazionali e qualche infortunio da tenere d’occhio. Tutto questo non ci destabilizzerà, abbiamo un solo obiettivo e metteremo in campo tutte le risorse disponibili per riuscire nell’intento. Lotteremo su ogni pallone e cercheremo di mettere in pratica tutto l’interessante lavoro che abbiamo prodotto in queste settimane. Dal punto di vista fisico stiamo lavorando tanto, sia in campo che in palestra, per cercare di farci trovare subito pronte ad affrontare gare ravvicinate ma allo stesso tempo preservando anche il nostro corpo dagli sforzi che ci verranno richiesti in queste gare. Il programma stilato dallo staff è stato programmato proprio per farci arrivare preparate al torneo e raggiungere l’Europa, promettiamo massimo impegno e tanto carattere. A livello tecnico sfrutteremo al massimo ogni nostra qualità, mister Bernardi ha lavorato molto sull’intesa perché con un impegno così ravvicinato era importante trovare l’amalgama al più presto per poi sfruttare al meglio le nostre caratteristiche”.

Questa sarà la prima stagione di mister Bernardi alla guida di una squadra femminile. Riprendendo le parole rilasciate dal DG Marchioni nell’intervista rilasciata al nostro sito, la società si aspetta dal mister nuove idee da mettere in pratica sperando risultino vincenti. Qual è stato l’approccio con cui il nuovo allenatore si è presentato in questa sua nuova pagina? “Mi è piaciuto molto l’approccio che mister Bernardi ha avuto nei nostri confronti e nel mondo della pallavolo femminile in generale. Con umiltà e a piccoli passi sta cercando di conoscere certi elementi per poi modellarli in base alle sue idee e conoscenze, è un aspetto che ammiro molto. In queste prime settimane si è soprattutto focalizzato sul fattore mentale, ci chiede spesso di essere molto aggressive, non solo in partita. Vuole vedere questa peculiarità già in allenamento, vuole che in squadra ci sia sempre quella sana competitività che ti porta a dare sempre il massimo per il bene della squadra e di mantenere alta la concentrazione. Per noi giocatrici è solo uno stimolo avere come allenatore una persona che conosca alla perfezione cosa significhi essere dall’altra parte della barricata e se a darti queste indicazioni è “mister Secolo” non puoi far altro che seguirlo con fiducia”.

Rispetto alla tua esperienza, il mister sta usando una metodologia di lavoro diversa dai tuoi allenatori precedenti? Si è già avuto modo di vedere delle soluzioni diverse mai provate prima? “Ogni allenatore ha i suoi metodi e le sue idee, anche mister Bernardi ha un suo programma ed è bello trovarsi davanti degli allenatori che ti mettono in mostra varie sfaccettature della pallavolo: ciascuno di loro è capace di farti inglobare certi fondamentali che saranno utilissimi nel prosieguo della carriera. Soprattutto nel mio caso sono concentrata soprattutto sulla parte tecnica, sono giovane e quindi ho bisogno di perfezionare certe giocate che, solo con allenamenti e il continuo lavorare con delle compagne di squadra di livello, possono innalzare e accelerare la mia crescita professionale. Come detto in precedenza il mister vuole farci migliorare attraverso il gioco. Visto che in squadra ci sono tante giocatrici forti ed esperte preferisce che la tecnica venga migliorata tramite l’analisi degli scambi di gioco e nel fronteggiare certi momenti della partita con la forza e l’unione del gruppo. Questo non vuol dire che la tecnica individuale non venga considerata anzi, è un modo diverso che il mister attua per lavorare su certi meccanismi migliorando, di conseguenza, l’impiego di ciascuna di noi”.

Per una società come la Igor, che punta sempre al vertice, non alzare un trofeo da quattro anni è un fardello pesante da digerire. Cosa ci dobbiamo aspettare da questa stagione? “Visto che la “Wevza Cup” è vicina mi auguro, in primis, di vincere questo torneo e di qualificarci per la Challenge. Con il passare delle partite dobbiamo aumentare sempre più l’asticella e andare avanti il più possibile nelle varie competizioni. Quello che posso già dire è che in campo daremo tutto, giocheremo in ogni palazzetto con grinta e carattere per raggiungere i nostro obiettivi. Tutti abbiamo in testa solo una cosa, arrivare il più in alto possibile: è la giusta mentalità per affrontare al meglio ogni gara. Bisogna però tenere sempre conto che dall’altra parte della rete ci sono le avversarie che lottano anche loro per vincere, questo significa che nessuna gara sarà da prendere sottogamba ma il nostro pensiero sarà quello di dimostrare il nostro gioco con la voglia di vincere e di raggiungere traguardi importanti. Vogliamo regalare ai tifosi delle soddisfazioni importanti, sono tanti i fattori incalcolabili che nel corso della stagione dovremo mettere in conto e che potrebbero influenzare il percorso, ma il nostro impegno sarà sempre massimo e volto al successo”.

Sei tornata a Novara dopo l’annata da protagonista vissuta in B1 e in Under 21, ottenendo una storica promozione in A2 nella stagione 2020-2021 e, peraltro, assaporando già l’aria di prima squadra vista la prima convocazione arrivata sempre in quel periodo. Gli ultimi due anni in A2 a Montecchio Maggiore hanno messo ancora più in evidenza i tuoi progressi e la società, sempre attenta nel seguire atlete giovani e di livello, non ha potuto far altro che riportarti sotto la Cupola. Quanto pensi di essere maturata rispetto alla tua prima esperienza a Novara e cosa pensi di poter dare alla squadra per aiutarla a vincere in ogni palazzetto? “Novara è casa: mi ha consentito di togliermi le prime soddisfazioni e trasmesso consapevolezza nelle mie qualità, successivamente il biennio importante a Montecchio è stata una logica conseguenza fino ad arrivare ai successi ottenuti anche con la maglia della Nazionale Under 21. Dopo due anni in terra veneta sono tornata a Novara cresciuta e più sicura di me stessa. L’avventura in A2 è stata preziosa, ritengo che sia una categoria di livello. Grazie a questa esperienza ho potuto assaporare il campo con costanza e comprendere come far fronte a certe situazioni durante le partite, tutti fattori utili per poter crescere e capire il giusto comportamento e assetto da mantenere. Dopo il mio primo anno in A2 è arrivata anche la convocazione in Nazionale Under 21, per me anche questa chiamata ha avuto un significato importante perché ha aumentato fiducia e sicurezza nelle mie capacità. Adesso mi sento migliorata ma assolutamente non sono arrivata: ho ancora tanto lavoro da fare e non poteva esserci posto migliore come Novara per crescere e cogliere ogni aspetto importante da compagne e staff per progredire sempre più. Tocca a me sfruttare ogni occasione per riuscire a dare il mio contributo ogni volta che l’allenatore mi chiamerà in causa”.

Anche con la maglia della Nazionale stai ottenendo un successo dietro l’altro: vittoria dell’Europeo l’anno scorso e quest’anno secondo posto ai Mondiali in una finale tiratissima contro la Cina, ma con la soddisfazione personale di essere stata premiata come migliore al mondo nel ruolo di regista. Come ci si arriva a questi livelli in poco tempo e cosa non deve mai mancare ad un’atleta che vuole sempre puntare in alto? “I risultati non arrivano mai per caso, ci vuole impegno e bisogna essere disposti a lavorare tanto in palestra facendo delle scelte. Sono sacrifici che un’atleta che punta ad un livello alto deve prendere in considerazione ma non è neanche corretto definirli così, perché se si ha in testa l’obiettivo di migliorare e crescere si fa tutto con piacere e gioia. Il mio obiettivo è sempre stato quello di migliorare passo dopo passo, ho sempre fatto mio ogni consiglio ricevuto e grazie a tutto questo sto notando il mio continuo progresso. Adesso sono a Novara ma è per me un nuovo punto di partenza e non vedo l’ora di cominciare la stagione. Queste sono poi le soddisfazioni che ti ripagano di tutto il lavoro svolto quotidianamente, dietro ad una partita si nascondono tanti dettagli che agli occhi dei più vengono considerati poco, ma hanno un’importanza fondamentale per tracciare il proprio percorso personale. Se penso a quello che ho fatto per arrivare sino a qui posso solo affermare di essere felicissima dell’oro ottenuto l’anno scorso ma anche dell’argento che abbiamo vinto quest’anno: considero la finale persa con la Cina un argento vinto e non un oro perso. Sono soddisfazioni che rimarranno sempre impresse nella mia vita ma spero di rimpinguare la mia bacheca con altri successi al più presto”.

Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi della Igor e ai lettori di VaNovaraVa.it? “Un saluto a tutti i tifosi della Igor. Da venerdì vi aspetto tutti al palazzetto a fare il tifo per noi, siete fondamentali e sfruttiamo il “fattore campo” per raggiungere l’Europa tutti insieme. Ci divertiremo tanto e vogliamo farvi emozionare e vivere intensamente ogni momento. Un saluto e un bacio a tutti!”.

Grazie a Valentina Bartolucci per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della Igor Gorgonzola Novara per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Servizio di Alberto Battimo

 


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