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Padova - Novara FC 2-0


Di Giovanni Chiorazzi
Foto © novaracalcio.com

Viste le premesse di questa stagione, con il Novara profondamente rinnovato rispetto alla scorsa stagione e con tanti (forse troppi) giovani ancora non abituati alla categoria, la sconfitta sul difficile campo di Padova poteva essere messa in preventivo. Ma diciamo la verità… il pessimo avvio di campionato degli azzurri, le palesi difficoltà a trovare la rete, le disattenzioni in fase difensiva che costano puntualmente caro, la mancanza di un’idea di gioco (vero nodo cruciale intravisto contro i biancorossi) e la poca lucidità in campo, probabilmente dettata anche dal momento di sconforto, non fanno fare sonni tranquilli ai tifosi azzurri che adesso vedono anche la loro squadra del cuore ultima in classifica… uno spettro che sembra sempre più consistente, una sofferenza finanche esasperata rispetto a quelle che erano le previsioni di quest’estate. Scegliere di adottare un modulo leggermente diverso contro il Padova, che non solo poteva contare sul fatto di giocare davanti al proprio pubblico, ma anche con l’euforia di aver strappato una vittoria in extremis nell’ultimo turno in casa dell’Alessandria, non ha dato i frutti sperati. E a tradire le attese questa volta sono stati un po’ tutti, nessuno escluso, dai “senatori” ai giovani più promettenti, tanto che si fa davvero fatica ad individuare chi poter salvare in questa notte “veneta”. Buzzegoli, da par suo, è parso anche lui poco lucido nelle sue mosse, forse perché neppure lui si aspettava un avvio così in salita o forse perché anche lui è ancora troppo “acerbo” per questa categoria. Fatto sta che pur cambiando gli attori la scena sembra non cambiare e se, dopo quattro partite, la classifica recita un punto solo raccolto, un solo gol all’attivo e ben sette al passivo, allora non si possono cercare alibi, né scusanti, né reazioni alle critiche che (giustamente) stanno piovendo da più parti. Serve una risposta sul campo, ma concreta… Della sfida all’Euganeo si può salvare (forse) la reazione dopo il primo gol dei padroni di casa, quando gli azzurri si sono buttati in avanti e hanno anche sfiorato il pareggio, ma ancora una volta in modo poco incisivo, affidandosi maggiormente alle giocate individuali che a quelle di squadra. E a risentirne, inevitabilmente, è stato tutto il collettivo, sempre più sfiduciato come la piazza azzurra del resto. Nulla è ancora perduto, ci mancherebbe… il campionato è ancora lungo e si è detto e ridetto che i margini di miglioramento di questa rosa (e dello staff tecnico, giusto sottolinearlo) sono elevati. Ma i risultati si devono cominciare a vedere in breve tempo e anche se con il Padova la sconfitta era un risultato da mettere in cantiere sarebbe stato altresì bello vedere un gruppo di giocatori creare occasioni, pressare l’area avversaria, non tirarsi indietro su un intervento. Serve maggior cattiveria e il fatto che in queste prime giornate vi siano stati solo sei ammoniti la dice lunga su quanto manchi al gruppo questa caratteristica. Si è scelto di puntare sui giovani e ora si chiede loro di crescere il più rapidamente possibile, ma per farlo bisogna instradarli ed è necessario che a farlo sia una guida esperta, qualcuno che sappia dialogare con chi le qualità le avrebbe ma non ha ancora scoperto come metterle al servizio dei compagni. Sperando che il problema possa risolversi in questo modo, ovviamente. Ma per scoprirlo non c’è altro modo che attendere il prossimo impegno, in casa contro la Giana Erminio, che per il Novara avrà già il sapore di un esame importante per il proprio destino. Serve una vittoria, scacciacrisi e che dia morale, alla squadra e alla tifoseria. Una tifoseria che sapeva di andare incontro a delle difficoltà, ma mai si sarebbe arresa ad un ultimo posto dopo quattro giornate, con il timore di dover ingoiare altri brutti “rospi” nel proseguo della stagione. A Buzzegoli e i suoi ragazzi l’onere di reagire, puntando sull’orgoglio oppure sulla voglia di ricacciare le critiche al mittente, anche quelle di questo editoriale. Ma sempre e soltanto per il bene di una Maglia che merita rispetto, per la tradizione che porta con sé e per la passione che tante persone nutrono nei suoi confronti.

Giovanni Chiorazzi

PADOVA (3-5-2): Donnarumma; Belli, Crescenzi, Delli Carri; Capelli, Fusi (dal 23'st Bianchi), Radrezza, Varas (dal 39'st Dezi), Favale (dal 23'st Villa); Bortolussi (dal 40'st Russini), Liguori (dal 31'st Palombi).
A disposizione: Mangiaracina; Zanellati; Leoni, De Marchi, Granata, Calabrese.
Allenatore: Vincenzo Torrente.

NOVARA FC (4-3-1-2): Desjardins; Boccia (dal 31'st Caradonna), Scaringi, Khailoti, Urso; Catania (dal 40'st Donadio), Ranieri, Bagatti (dal 15'st Prinelli); Savini (dal 15'st Calcagni); Rossetti, D’Orazio (dal 15'st Gerardini).
A disposizione: Boscolo Palo; Menegaldo; Bertoncini, Bonaccorsi, Migliardi, Saidi, Di Munno, Fragomeni, Gerbino, Speranza, Scappini.
Allenatore: Daniele Buzzegoli.

Arbitro: Sig. Dario Madonia della sezione di Palermo.
Assistenti: Sigg. Franck Loic Nana Tchato (sezione di Aprilia) e Giuseppe Luca Lisi (sezione di Firenze).
Quarto ufficiale: Sig. Simone Nuzzo (sezione di Seregno).

Marcatori: 29'pt Varas (P), 38'pt Bortolussi (P).

Ammonizioni: Capelli, Crescenzi e Donnarumma per il Padova; nessuno per il Novara FC.

Espulsioni: nessuna.

Calci d’angolo: 4 per il Padova; 3 per il Novara FC.

Recupero: 1'pt; 4'st.

Spettatori: 3.071 totali (2.264 abbonati, 807 paganti), con una piccola rappresentanza di tifosi ospiti al seguito.

Note: giornata nuvolosa, terreno in erba naturale in buone condizioni, temperature nella media stagionale.

Cronaca: Sono le 20.45 quando allo stadio “Euganeo” l’arbitro Madonia di Palermo fischia l’inizio del match che vede la squadra di casa, il Padova, ospitare e combattere il Novara FC. Buzzegoli convoca 27 giocatori e opta per un 4-3-1-2 con Boccia e Urso sulle corsie laterali, Scaringi come centrale destro e Khailoti centrale sinistro. Esordisce per la prima volta, dal Torino, Savini, dietro alle punte Rossetti e D’Orazio. Il Padova, con un 3-5-2, conta due partite vinte e una pareggiata con 5 gol fatti e 2 subiti, mentre il Novara parte ultimo in classifica alla pari con l’Alessandria, appena sconfitta dall’Arzignano Valchiampo.

Il Padova non trova spazi nei primi dieci minuti perché il Novara non li concede, fino al 14' quando un cross del biancoscudato Varas intercetta Favale che colpisce di testa, ma il pallone finisce a lato. Al 18' è l’ex Novara Bortolussi che, di fronte a Desjardins, calcia troppo debole di testa facendo finire la sfera tra i guantoni del portiere canadese. Al 26' ancora l’estremo difensore azzurro, in due tempi, stoppa l’azione di Liguori ben servito da Belli. Al 29’ arriva il vantaggio della squadra di Torrente con Capelli che crossa per Varas, la cui incornata manda il pallone in fondo al sacco. Il Novara ribatte prontamente: al 34' Urso crea un’azione molto buona ma Donnarumma è pronto a parare. Un minuto dopo gli azzurri si rendono pericolosissimi con Rossetti che fa sua una palla senza padrone e calcia, il tiro è però smorzato da Delli Carri, pronto a intervenire. Bortolussi non sbaglia e al 38' inganna Desjardins, insaccando il secondo gol. E’ 2-0, con la settima rete incassata dal Novara dall’inizio di campionato. Al 42' un calcio d’angolo battuto da Radrezza rischia di far inciampare il Novara, il pallone rimane in gioco su Crescenzi ma Desjardins e i suoi compagni blindano qualsiasi possibilità. Un minuto di recupero e negli spogliatoi, per l’intervallo, il Novara ci finisce ancora una volta in svantaggio.

Sotto gli occhi di più di 3.000 spettatori inizia il secondo tempo, senza nessuna sostituzione da parte di entrambe le squadre. Bagatti viene ammonito al 3' dopo un intervento da dietro su Radrezza, che batte la conseguente punizione dalla trequarti trovando Bortolussi pronto ma con la bandierina alzata dell’offside. Il Novara rischia la “sberla” del terzo gol e rimane inerme e cagionevole per tutto il secondo tempo. Ancora un rischio per gli ospiti al 10' quando Liguori sbaglia di una spanna il tiro. Mister Buzzegoli procede con un triplice cambio: Savini per Calcagni, Bagatti per Prinelli e D’Orazio per Gerardini. Proprio quest’ultimo prova subito ad attaccare ma il suo tentativo va in fumo. Rossetti al 22' tocca un pallone ma la sua girata è troppo lenta per sorprendere l’estremo difensore veneto. Desjardins, oggi pronto a tutto, al 27' blocca di piede un bolide di Varas, ben servito da Bortolussi. Il tempo rimanente è caratterizzato da un Novara inesistente e da un Padova che defatica una partita già vinta nel primo tempo, tentando con Delli Carri un colpo di testa allo scadere. Sono quattro i minuti di recupero, dopo i quali la quarta giornata di campionato finisce con un’altra sconfitta del Novara.

Alice Previtali

 


La nascita del Novara FC


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