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Esclusiva VNV: L’intervista a Tommaso Tentoni


Di Alberto Battimo

Mister Marchionni gli ha dato sin da subito le redini del centrocampo e lui non ha tradito le attese. Abile sia nell’impostare le azioni che nel contrastare le avanzate avversarie, il suo contributo è fondamentale per la causa. È consapevole delle difficoltà presenti in questo campionato, ma allo stesso tempo fiducioso sul cammino della squadra grazie alle qualità presenti in rosa. Domenica ci aspetta una sfida d’alta classifica, la squadra è pronta e tutti non vedono l’ora di riprendere il cammino interrotto a Sanremo. Ha analizzato il momento con lucidità e ha invitato tutti a vedere il bicchiere “mezzo pieno” nonostante le due sconfitte nelle ultime due gare. Lui è… Tommaso Tentoni.

Domenica contro la Sanremese è arrivata la prima sconfitta in campionato. Partita caratterizzata da qualche errore di troppo tra le file azzurre, purtroppo pagato a caro prezzo. Gara persa per episodi girati male, oppure qualcosa non ha funzionato in alcune fasi del match? “Quando si perde una partita non bisogna aggrapparsi agli episodi, ma bisogna analizzare con attenzione i motivi per cui si è arrivati alla sconfitta. Domenica non abbiamo fatto la nostra solita prestazione, però mi fa più rabbia il non essere riusciti a consolidare il vantaggio che avevamo ottenuto ribaltando la loro rete iniziale. Passare in vantaggio giocando in trasferta, contro una squadra tignosa come la Sanremese, non era facile ma ci eravamo riusciti ed era fondamentale in quel frangente mantenere questo risultato o, se possibile, rimpinguarlo. Se fossimo riusciti a realizzare questo nostro intento avremmo sicuramente dato meno certezze agli avversari e la sfida si sarebbe conclusa in maniera diversa. Fa male avere subìto il pareggio nel finale del primo tempo, demeriti nostri ci sono stati e cercheremo di non commetterli più. In questa settimana stiamo analizzando tutto con attenzione e da questa partita prenderemo lezione. Sono tutti elementi che ci aiuteranno a crescere sotto vari aspetti, non avevamo ancora mai perso in campionato, ma quando si esce da una sconfitta gli insegnamenti da cui poter trarre beneficio sono maggiori rispetto a quando si vince. In un cammino lungo e difficile come quello della Serie D, una sconfitta del genere può capitare. L’importante adesso è metabolizzarla e ripartire con lo spirito giusto, oltre a sentirsi migliorati ancora di più sotto l’aspetto tecnico e mentale”.

Un dato che fa riflettere è l’andamento della squadra nelle sfide in trasferta: sei punti in cinque partite non sono ancora abbastanza per puntare al vertice, ma tutto è equilibrato grazie a un trend positivo al “Piola”. Come spieghi questa differenza di risultati tra le gare casalinghe e quelle in trasferta? “Difficile dare una spiegazione precisa a questa domanda, ogni partita fa storia a sé, ma qualche aspetto che fa la differenza è presente. Le caratteristiche del nostro campo e le strutture in cui ci alleniamo sono diverse rispetto ai terreni di gioco delle altre squadre, questo ci avvantaggia quando giochiamo al “Piola”, mentre quando siamo noi gli ospiti dobbiamo metterci un attimo a trovare spazi e tempi giusti per ridimensionare il nostro modo di giocare, su una superficie diversa rispetto a quella in cui siamo più abituati. Ovviamente un altro fattore importante è la spinta del pubblico, i tanti abbonati e non solo si fanno sempre sentire e il loro entusiasmo ci spinge sempre al massimo. Questo trend che abbiamo trovato nelle partite casalinghe non dobbiamo assolutamente perderlo, è un ottimo percorso e non dobbiamo fermarci. In trasferta non riusciamo a gestire il vantaggio ottenuto, domenica abbiamo perso per la prima volta ma già nelle partite precedenti spesso ci siamo fatti raggiungere e questo aspetto è sicuramente da migliorare. Gli episodi fanno parte di una partita ma non devono assolutamente prendere il sopravvento, dobbiamo essere più forti di tutto questo e dimostrare la nostra superiorità sia dal punto di vista tecnico ma anche di gestione della gara. Una “giornata no” ci può stare ma noi dobbiamo sempre cercare di lasciare la nostra impronta anche quando giochiamo fuori casa, è un aspetto su cui stiamo lavorando perché non basta far bene tra le proprie mura, bisogna dare un’accelerata anche in trasferta”.

Domenica ci aspetta un’importante sfida al vertice: contro Casale per affermare la propria posizione nelle zone alte di classifica. Dopo due sconfitte consecutive, tornare a riassaporare la vittoria contro una delle dirette concorrenti quanto valore avrebbe nel prosieguo della stagione, sia a livello tecnico che mentale? “Speriamo che la sfida contro Casale possa rappresentare quella stessa spinta in più che ci ha dato la bellissima vittoria contro il Varese qualche giornata fa. Vincere domenica dopo due sconfitte potrebbe rappresentare per noi una nuova ripartenza, anzi, deve essere così. Queste due sconfitte ci hanno fatto capire tante cose, sia dal punto di vista tecnico-tattico che di atteggiamento. Domenica sarà una partita importante, ne siamo tutti consapevoli. Vero che siamo comunque all’inizio della stagione e abbiamo ancora davanti tante partite, ma questo match potrebbe rappresentare un crocevia importante per indirizzare il nostro percorso nella direzione che vogliamo. Arriveremo pronti a questa gara, la stiamo preparando bene e in casa vogliamo fare bottino pieno”.

Domenica vedremo di fronte il miglior attacco, quello del Novara, contro la miglior difesa del torneo (che Casale condivide con il Gozzano). Come vi state preparando per cercare di individuare le giuste contromosse, al fine di scardinare una difesa “bunker” come quella dei nerostellati? “Stiamo analizzando nei video le loro caratteristiche per cercare di trovare le giuste soluzioni per andare a rete. Sono sicuro che il mister troverà il giusto assetto e la miglior squadra possibile per interpretare al meglio le sue direttive, che sicuramente andranno ad impensierire il Casale. Va bene che davanti a noi avremo la difesa meno battuta, ma allo stesso tempo noi siamo la squadra più prolifica, quindi immagino che anche per loro sia un problema trovare le giuste contromisure per bloccare il nostro attacco. Le cinque reti realizzate contro il Vado stanno proprio a significare la nostra pericolosità quando ci avviciniamo alla porta avversaria. Sarà un bel test per entrambe le squadre e non vediamo l’ora di confrontarci per metterci alla prova”.

Il fatto che Casale abbia giocato mercoledì a Sestri Levante (N.d.R. risultato di 0-0) potrebbe influenzare l’atteggiamento e il tipo di gioco di Novara nella sfida di domenica? “No, il fatto che Casale sia meno riposata rispetto a noi, non ci farà cambiare atteggiamento o assetto di gara. Noi abbiamo il nostro gioco e le nostre idee, non stiamo lì a valutare anche queste cose. Pensare di giocare diversamente, solo perché gli avversari hanno giocato quattro giorni prima, potrebbe essere un’arma a doppio taglio per noi e un elemento su cui “giocare” per i nostri avversari. Questa cosa non ci riguarda e stiamo preparando la partita per come vogliamo affrontarla senza andare ad analizzare elementi che lasciano il tempo che trovano. Abbiamo visto la loro partita solo per valutare aspetti di campo, ma tutto il resto per noi non avrà alcuna influenza sulla nostra preparazione alla gara di domenica”.

In questa prima parte di stagione notiamo quanto mister Marchionni faccia affidamento sulle tue prestazioni: spesso sei partito titolare, non hai saltato nessuna partita e hai timbrato il cartellino già due volte tra campionato e coppa. Come ti trovi con le idee tattiche del mister e quali sono i compiti principali che ti chiede di svolgere in campo? “Mi sto trovando bene a Novara e in questo ambiente: sia all’interno del gruppo che con i tifosi ho subito legato e ho capito quanta passione c’è per questa squadra e l’amore incondizionato a questa maglia. C’è tutto per far bene e proseguire su questa strada, sono felice di tutto quello che mi circonda. Tocca a noi continuare su questa strada perché abbiamo tutto il necessario per lavorare con le giuste motivazioni. Sono contento dello spazio che mi sta concedendo il mister, mi chiede soprattutto di mantenere un certo equilibrio in mezzo al campo e lavorare in simbiosi con i miei compagni di reparto per mantenere il nostro centrocampo sempre “sul pezzo” in tutte le fasi di gioco. Dispiace di non essere riusciti domenica scorsa a dimostrare questo, ma le prestazioni passate sono state positive e cercheremo di rimettere subito in luce le nostre qualità. Cercheremo di far capire a tutti che la sfida contro la Sanremese è stato solo “un incidente di percorso” che nel cammino di una stagione è da mettere in conto”.

Una statistica che risalta guardando il tuo rendimento generale è l’avere ricevuto pochissimi cartellini in questo primo scorcio di stagione; in un ruolo delicato come quello del centrocampo è quasi una rarità. Qual è il tuo modo di pensare e di agire per interpretare al meglio il ruolo, in una posizione che richiede tanta attenzione e concentrazione in entrambe le fasi di gioco? “Non è facile ricevere così pochi cartellini nel mio ruolo, ma questo perché cerco di leggere prima la giocata e poi di trovare il giusto tempo di intervento, per evitare quei falli che potrebbero creare pericoli nella nostra area, visto che la mia posizione non è tanto lontana rispetto ai nostri difensori. Certo che se devo bloccare una ripartenza avversaria o fare un fallo tattico non ci penserò due volte a fermare una loro azione offensiva. In generale sono un giocatore abbastanza attento quando i nostri avversari si accingono nella nostra area, ma in altre parti del campo mi sento più “libero” nel commettere fallo ma sempre attento a evitare un giallo, perché in qualche modo ti cambia la partita su certi aspetti”.

Hai fatto tutta la trafila nell’Atalanta, una delle scuole calcio italiane d’elite. Hai poi militato in diverse squadre tra Serie C e D fino ad arrivare a vivere questa stagione a Novara. Quanto sei maturato dopo queste esperienze e che tipo di giocatore stanno vedendo i tifosi azzurri? “Sono maturato tanto grazie alle esperienze che ho accumulato sinora. Quando militavo nelle giovanili ero ancora acerbo e anche fisicamente e atleticamente non ero su grandi livelli. In quel periodo non avevo ancora trovato la mia collocazione precisa in campo, il tempo e il lavoro hanno poi fatto la loro parte e sono cresciuto sotto molti aspetti. Alla fine il centrocampista è il ruolo che più mi si addice ma posso fare benissimo anche la mezzala, il play e trovarmi a mio agio anche in un centrocampo a due. Pian piano sono riuscito a trovare la mia dimensione e queste esperienze formative mi hanno aiutato tanto per arrivare fino a questo punto. Ringrazio ogni allenatore che mi ha formato, ognuno di loro mi ha dato e mi sta dando le giuste indicazioni per crescere e diventare un giocatore sempre più utile alla squadra”.

Cosa provi nell’indossare ogni volta la maglia azzurra? “Vedermi addosso questa maglia è una sensazione bellissima, sento tanta responsabilità perché la piazza di Novara è importante. Anche se ero un po’ più piccolo ricordo la stagione in Serie A e il cammino fantastico per arrivarci: vedere il “Piola” pieno in ogni ordine di posto ha sempre avuto un bellissimo effetto. Spero, con le dovute proporzioni, di rivedere alla fine della stagione la stessa festa perché significherebbe aver raggiunto qualcosa di importante: questo è il mio auspicio”.

Vuoi lasciare un saluto a tutti i tifosi azzurri e ai lettori del sito? “Saluto con grande affetto tutti i tifosi azzurri. Vi voglio vedere sempre più numerosi sia in casa che in trasferta perché il vostro sostegno è vitale per aiutarci ad arrivare alla vittoria. La vostra vicinanza ci fa dare quel qualcosa in più che solo voi riuscite a trasmettere. L’anno scorso ho avuto modo di militare in questo campionato, è un torneo difficile e le insidie sono sempre dietro l’angolo: remare dalla stessa parte ed essere sempre positivi può solo fare del bene a tutti”.

Grazie a Tommaso Tentoni per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara FC per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Alberto Battimo

 


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