Novara FC: L’intervista a Pablo Andrés Gonzalez
Di Alberto Battimo
Dopo un periodo complicato conclusosi con la fine del Novara Calcio, si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel. È nato il Novara Football Club e da qualche giorno è ufficiale l’iscrizione alla Serie D. Ora la nuova società, capitanata da patron Ferranti, potrà dare finalmente concretezza al programma a partire dalla prima squadra. Nella prima conferenza ufficiale il DS Di Bari ha dichiarato di aver deciso di puntare su Pablo Gonzalez e Dario Bergamelli per ripartire al meglio. La nostra redazione ha contattato il nostro “Speedy”. Tutti noi conosciamo le sue capacità tecniche e col tempo abbiamo ammirato che tipo di persona è anche fuori dal campo. Ancora una volta ha dato dimostrazione concreta del suo amore per questa città accettando questa proposta con gioia. Già non vede l’ora di scendere in campo e di dare il proprio contributo, essere uno dei pilastri del nuovo Novara è un compito che gli si addice e darà tutto se stesso per questa nuova esperienza sotto la Cupola. Ecco le sue prime dichiarazioni dopo le belle parole spese dal Direttore Sportivo nei suoi confronti.
Dopo qualche giorno di attesa è finalmente arrivata la notizia che tutti noi aspettavamo: la FIGC ha confermato l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di Serie D. Da questo momento la società può lavorare concretamente in tutti i settori. Sono stati mesi difficili che alla fine hanno portato alla caduta del Novara Calcio e alla nascita del Novara Football Club, sotto la guida del patron e presidente Massimo Ferranti. Novara per te è ormai una “seconda pelle”, sei molto legato a questa città e a questi colori. Quali sensazioni hai provato nel vedere terminata la storia del Novara Calcio e successivamente la nascita di una società pronta a riportare al più presto la nostra squadra nel calcio professionistico? “Mi ritengo fortunato nell’avere scelto Novara nel 2009 perché mi sono subito integrato in un gruppo molto affiatato e pieno di qualità. I successi ottenuti nei miei primi anni a Novara sono stati frutto di una squadra forte e consapevole dei propri mezzi. In quei momenti la società si era mossa nella giusta direzione, creando una struttura di prim’ordine e raggiungendo in poco tempo gli obiettivi prefissati. Poi negli anni successivi ci sono stati degli alti e bassi ma mai avrei pensato di arrivare al punto di vedere “fallire” il Novara Calcio. Ritengo che il percorso che è stato compiuto a livello di squadra sia stato sempre fatto con rispetto e lavoro per onorare al meglio questi colori, noi giocatori non ci siamo mai fatti influenzare dalle situazioni esterne ma abbiamo sempre dato tutto in campo per vincere le partite e cercare di portare il Novara sempre più in alto. Sia i tifosi che noi giocatori non ci aspettavamo proprio di vivere questo triste epilogo. Questa città non meritava questa nefasta notizia, l’amore presente per questa maglia è indescrivibile. Novara senza calcio è inimmaginabile e allo stesso tempo il calcio italiano ha bisogno di avere squadre che hanno fatto parte della storia di questo sport, Novara è una di queste. Era doveroso ripartire da zero e dare vita ad una società pronta a dare tutta sé stessa per portare in alto il Novara in tutti i settori ma allo stesso tempo facendo attenzione a gestire in maniera attenta e oculata tutti i percorsi burocratici e non. Il presidente Ferranti mi ha sin da subito fatto un’ottima impressione e credo proprio che sia la persona giusta. Ci sono tutti i presupposti per riportare al più presto il Novara Football Club nel calcio professionistico, sono felice che vogliano ripartire da me e da Dario Bergamelli per costruire una squadra pronta a sudare per questa maglia. Sono contento che nella conferenza di presentazione il DS Di Bari abbia puntato anche su di me per costruire una rosa di tutto rispetto e che possa essere subito protagonista in Serie D. Sono molto felice e orgoglioso di vivere questa nuova avventura, spero di ripagare al meglio tutta questa fiducia nei miei confronti. Mi auguro con tutto il cuore che questa ripartenza non sia solo a livello societario ma che riguardi anche le prestazioni sul campo: daremo tutti il massimo, ne sono certo”.
Nella prima conferenza stampa della nuova società il neo DS Di Bari ha ufficializzato una voce che circolava da settimane: si vuole puntare su di te come pilastro principale del Novara che verrà. Si vuole ripartire da un giocatore “simbolo”, per poi dar vita ad una squadra composta da giovani di belle speranze e da giocatori di esperienza pronti a dare il proprio contributo per il bene del Novara. Ti aspettavi di ricevere questo importante ruolo e riconoscimento da parte della nuova proprietà? Come hai reagito davanti a questa proposta? “Insieme alla società non abbiamo ancora affrontato nei dettagli il mio ruolo sia dentro che fuori dal campo. Si aspettava che tutto l’iter burocratico facesse il suo percorso per poi agire con decisione nella scelta dei giocatori e non solo da parte della società. Quando ancora tutto era in divenire mi era stata solo fatta una proposta nel caso andasse in porto la nascita del nuovo Novara. Avevo ricevuto la chiamata di Massimo Venturini il quale mi aveva spiegato a grandi linee questo nuovo eventuale progetto, chiedendomi se volevo fare parte del loro percorso nel caso che tutto si fosse risolto nel migliore dei modi. Ho subito dato la mia disponibilità perché per me giocare a Novara ha sempre un sapore speciale, dopo tanti anni vissuti in questa città il mio legame diventa sempre più forte con il passare del tempo. Non nego che nel frattempo qualche squadra ha bussato alla mia porta per dare vita a delle trattative ma dopo la chiamata di Venturini la mia risposta è sempre stata quella di aspettare l’evolversi della situazione per poi prendere una decisione. Per me Novara ha sempre avuto la precedenza rispetto a tutte le altre squadre, anche in quei momenti in cui ancora non aveva preso corpo la società, per me il solo fatto di avere la possibilità di indossare ancora questa maglia ha avuto la meglio su ogni altra proposta. Sono felice di far parte del nuovo Novara Football Club e mi metterò a completa disposizione della squadra e dell’allenatore, poi entreremo nei dettagli ma ho avvertito che avrò ancora più responsabilità rispetto al passato e questo mi trasmette già grande carica e voglia di ricominciare. L’obiettivo è quello di portare subito in alto questa squadra, già dai primi giorni dovremo partire con una mentalità vincente e voglia di ottenere successi su ogni campo. I tempi sono stretti ma la testa, soprattutto in questi casi, è fondamentale. Partire con lo spirito giusto migliora anche l’aspetto fisico, il desiderio di tornare al più presto a calcare il campo da gioco e dimostrare le proprie capacità saranno importanti per essere protagonisti sin da subito”.
Oltre alla qualità tecnica che tutti noi conosciamo, la società e il prossimo allenatore punteranno su di te per quanto riguarda la tua veste anche fuori dal campo. Dovrai cercare di trasmettere agli altri cosa significa vestire questa maglia e l’importanza nel giocare in una città che non vede l’ora di tornare a vivere momenti di serenità e gioia. Quali sono i valori e le basi che infonderai a tutta la rosa? “Ci sono tanti aspetti che la vita quotidiana ci chiede di mostrare per vivere al meglio ogni giornata e che anche nel calcio hanno un valore fondamentale. Sto pensando al rispetto tra le persone, la voglia di fare al meglio il proprio lavoro e svolgere la propria attività con impegno e sacrificio. Nello specifico bisogna stare bene in un gruppo, remare tutti nella stessa direzione e vincere per regalare gioie ai tifosi che sono l’anima di questa squadra. Queste caratteristiche non possono mai mancare, sono essenziali per poter raggiungere importanti obiettivi perché in questa situazione si vive tutto con grande armonia e fiducia. Sappiamo bene quanto sia importante stare in un ambiente unito e affiatato, anche nel calcio i risultati arrivano solo se c’è un’unità di intenti che veda coinvolti squadra e staff tecnico. Ancora più importante adesso che la società ha preso vita da poco e deve costruire un team che abbia il bene del Novara come obiettivo unico e concreto per tutti”.
Tra poco cominceranno gli allenamenti e la squadra prenderà corpo, visto il poco tempo a disposizione ci vorrà una preparazione specifica per farsi trovare già pronti per la prima partita di campionato. Come hai approfittato di questo tempo per rimanere in forma e cercare di partire subito nelle giuste condizioni psico-fisiche? “Non è stato facile mantenersi in forma in questi mesi, io mi sono allenato a casa ma non è la stessa cosa che allenarsi al campo e soprattutto insieme ai tuoi compagni. Immagino che non sia stato semplice neanche per Bergamelli che si stava allenando a Terni come fuori rosa. Per ritrovare il ritmo partita c’è bisogno di allenarsi e di affrontare qualche avversaria per accumulare minuti e gambe, solo così si riesce a recuperare la giusta condizione. Io mi alleno in palestra e corro spesso ma non vedo l’ora di mettere piede su un campo di calcio e tornare a calciare un pallone in primis, poi tornare a giocare una partita ufficiale e rivedere i nostri tifosi sostenerci sugli spalti con il loro calore ed entusiasmo in modo da tornare ad assaporare il vero calcio”.
Quando una società parla di obiettivi tende sempre ad affermare in pubblico l’obiettivo “minimo”, anche se sono consapevoli nel puntare a qualcosa di più. Il presidente Ferranti ha sin da subito dichiarato di voler far tornare al più presto Novara nel calcio professionistico, senza nascondersi. Avere una società così forte e decisa quanto potrà incidere sulle prestazioni della squadra? C’è il rischio di sentire troppo il peso sulle spalle? “Tutte le squadre puntano a vincere, anche chi punta alla salvezza e ottiene l’obiettivo festeggia come se avesse vinto il campionato. Per noi sarà molto dura soprattutto all’inizio perché partiamo indietro di condizione rispetto agli altri avversari però noi siamo il Novara Football Club, saremo la squadra da battere a prescindere dalla rosa, quando ti chiami Novara gli avversari giocano con una carica in più… penso a tutti quelli che verranno al “Piola” in uno stadio grande per la categoria, dove gli ospiti vorranno fare bella figura. Non sarà facile vincere anche perché trovare quell’amalgama e idea di gioco in poco tempo non è semplice, ma il fatto che la società punti comunque in alto dimostra che le intenzioni sono serie e anche chi vestirà questa maglia sarà carico a molla e si sentirà orgoglioso dell’interesse perché significherà che la società ti ritiene forte e determinante per arrivare al successo”.
Vuoi lasciare un messaggio a tutti i tifosi azzurri e ai lettori del sito? “Sono tanti anni che sono a Novara e il mio legame con questa città e i tifosi è solido e forte. È cambiato il nome della squadra ed è subentrata una nuova società ma esiste sempre solo una squadra a Novara e invito tutti i tifosi a sostenerci da subito perché il loro apporto sarà fondamentale per trasmetterci quella carica in più per migliorare velocemente. I giocatori vanno e vengono, i tifosi restano e rappresentano il cuore della squadra. Capisco la tristezza nel vedere fallire una società che esisteva dal 1908 ma adesso cominciamo tutti insieme questo nuovo capitolo che vede sempre Novara al centro del progetto. Spero che sia l’anno buono e di vedervi numerosi allo stadio, la pandemia ci ha tolto questa bellissima visione allo stadio per troppo tempo e non vediamo tutti l’ora di vedervi sugli spalti. Questo momento è quello giusto per ripartire tutti insieme, dobbiamo costruire qualcosa di bello e solo insieme a voi tutto questo sarà possibile. Venite allo stadio, anche chi non è assiduo tifoso lo invito a venire a vederci, sicuramente si innamorerà di questi colori. Facciamo vedere a tutta Italia che Novara c’è ancora e darà del filo da torcere a tutti”.
Grazie a Pablo Andrés Gonzalez per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa del Novara Football Club per la gentile concessione rilasciataci nella stessa. Da parte di tutta la redazione del sito, un grandissimo “in bocca al lupo”.
Alberto Battimo